venerdì 29 maggio 2009
Notizie dal fronte - news
alla luce della espansione delle acquisizioni territoriali africane da parte di governi e imprenditori asiatici : Cina, Corea in special modo.
Ampi spazi territoriali, comprese le popolazioni che ci abitano , sono svenduti ai governi orientali che implementeranno culture e piantaggioni , si badi bene, destinate ad soddisfare la richiesta di cibo delle nazioni orientali, lanciatissime verso l'espansione demografica e sempre piu' bisognose di cibo.
Paesi africani e il Madagascar stanno svendendo milioni di metri quadrati di territorio a Cina e Corea , con concessioni di sfruttamento a lungo termine ... 50...60 anni.
Popolazioni locali , non sono interpellate, e per di piu' vengono vendute assieme al territorio.
E' una nuova forma di colonialismo ...ancor più bieco di quello di beneamata memoria.
Noi occidentali dormiamo il sonno dei giusti, tranquilli nella nostra coscienza di obolo versato tramite SMS a sostegno della fame del terzo mondo.
Strano mondo , quello odierno , rappresentato sempre meglio dalle tre scimmiette :
non vedo, non sento non parlo .
I governi asiatici acquisiscono larghe porzioni di territorio , assicurandosi contratti per imprese, dovrebbero ricambiare con lo sviluppo di manodopera locale, intanto oggi si apprende che nei prossimi anni in africa saranno impiegati oltre un milione di manager e direttori di impresa asiatici , alla faccia dello sviluppo del lavoro africano.
Questa è la relatà dei fatti che sotto i nostri occhi e sotto gli occhi della sonnacchiosa ONU, stanno accadendo.
In particolare noi italiani siamo molto distratti , anche se abbiamo l'etichetta di popolo misericordioso e solidale. Appunto oramai solo un etichetta.
Dalle mie parti si dice : e stiamoci ...!!!!!!
Si ripropone il vecchio post del 15/06/08 :
In tempo di guerra le notizie dal fronte sono quelle piu' attese e l'ansia delle news cresce di ora in ora.Nelle nostre grasse mense ci sembra che non sia tempo di guerra, per cui nessuno sosta dinanzi alla radio a alla tv o piu' modernamente si pone dinanzi a google cercando notizie dal fronte. Eppure di guerre ve ne sono a non finire, e anche atroci combattimenti sotto i nostri occhi....ma le nostre grasse pancie non sobbalzano per questi saperi , facciamo gli indifferenti, un atteggiamento molto comodo e anche molto cristiano.....faccio finta di non sapere, faccio un offerta e sono a posto! Notizie dal fronte Sono truci e sempre molto diverse da cio' che ci propinano i nostri media , sono truculente nella loro ferocia, e riportate da chi in quei luoghi ci và sul serio e non con una scorta di agguerritissimi marines, ma da solo. Da solo con la propria anima per seguire un ideale , un sogno lavorativo che ti rende molto piu' di un eroe, ti rende una persona viva. Di persone vive oramai ve ne sono proprio poche, ma qualche esemplare resiste . La guerriglia in quel centro africa , al confine tra Sudan e Ciad diventa ogni giorno piu' feroce. Assalti continui e , diciamolo francamente, i bianchi sono piu' odiati della peste o dell'AIDS. Le forze prima dell'Unifor e ora dell' ONU sono solo una parvenza, e solo chi ci vive lì puo' riferire di quanto sia inutile ogni invio di contingente pacificatore. Quegli uomini sono lì per proprio tornaconto e non intervengono , non si immischiano in qualcosa che soverchia e di molto il potere della volontà di cacciare quello che a tutti gli affetti appare un invasore. Fazioni in lotta tra loro , massacri, bombardamenti , veicoli pieni zeppi di armi , con a bordo bambini che di bambino non hanno piu' niente, ma appunto come bambini pronti a premere quell'indice su quel grilletto molto facilmente. Si spara ad ogni ora, di notte di giorno, senza motivo ...si spara anche per far festa...e lì si fa festa ogni sera, essendo vietato , vietatissimo l'alcool , ci si avvelena con decotti a base di benzene....!!! Fatti e strafatti anche di hashish ci si lancia in furibonde scorribande. Il giorno successivo gli aerei governativi bombardano quanto viene costruito da chi vorrebbe aiutare indistintamente quelle popolazioni. Si costruisce un pozzo equidistante da arabi, indigeni,locali....e il giorno dopo è distrutto solo perchè l'appoggio governativo oggi è verso una fazione , domani chisà! Tutti contro tutti , ma soprattutto contro l'uomo bianco. E poi ci sono i cinesi...i nostri amici cinesi, sono tanti troppi anche lì e stan facendo man bassa di concessioni petrolifere. C'è fame di petrolio nel mondo, e i cinesi, tanti cinesi, barattano concessioni con la costruzione di palazzi a KHARTOUM, tanti palazzi la città cresce, i cinesi son contenti e il petrolio prende vie asiatiche. Siamo con le nostre grasse pance a domandarci cosa fare per il martoriato terzo mondo, ci domandiamo se mandare un nuovo container pieno di cibo (magari avariato) , che non arriverà mai al popolo , ma prenderà la strada di ben noti personaggi governativi. Altri container destinati alle nostre ambasciate, lì si potrà trovare di tutto , ed è naturale, per la nostra guarnigione da 9000 euro al mese al minimo non bisogna far mancare niente , neanche il nostro famosissimo Martini...del resto l'importazione di alcool è vietato per tutti salvo che per il personale di madre patria. Ci domandiamo se fare una manifestazione, se protestare, urlare qualche slogan. mentre lì si muore e si spara, mentre alla sera si mangia la pecora arrosto , e pezzi di carne su un rozzo tavolato a terra , carne che fino a qualche ora prima era esposta su macilente bancherelle e preda di nugoli di mosche verdi. Certo fà ribrezzo , e viene da chiedersi se sia vero, dato che foto non ce ne sono....e già... è vietatissimo fotografare...si viene immediatamente individuati , e lì non si và per il sottile....in specie se si è bianchi. Vietato fotografare, vietato riprendere il mercato ( o meglio il luogo dove si scambiano mercanzie...carne frutta...qualche portafortuna del classico corano...) ; anche i visti sono oggetto di negoziazione con truffaldini funzionari , si entra...non si sà se si esce!!!! E così per chi và in quel posto per incarichi lavorativi, progetti speciali UNICEF, , magari per costruire qualche scuola, lontano dalle copertine dei giornali , lontano mille km dalla ambiasciata piu' vicina capita di venir fermato per strada ( strada è un eufemismo) e venir depredato di tutto...salva la vita....e occorre anche raccomandarsi la vita al Signore...perchè se vengono a sapere che si è l'artefice di costruzioni si viene freddati all'istante. Altro che terzo mondo da aiutare, la realtà è che la ferocia è ovunque. Potrebbe anche avere giustificazione per certi versi...(i marines qui non ci son andati per il sottile...!!!) , ma la giustificazione non basta a capire quell'odio profondo che c'è nello sguardo , nell'indomito volto che ti guarda con freddezza pronto a freddarti sul posto perchè tu sei e rimarrai sempre uno straniero.
Darfur, notizie dal fronte.
giovedì 28 maggio 2009
La moda delle domande
4 domande serie a TELECOM
(da www.zeusnews.com del 28-05-09)
Antonio Migliardi è il capo del personale di Telecom Italia, ma affettuosamente i 65.000 (ma ancora per quanto?) dipendenti lo chiamano "padre Tonino". Ha iniziato la sua carriera in Sip molti anni fa ma poi è stato uno dei protagonisti dell'ultima Alitalia, quella poi finita come si sa.
A "padre Tonino" molti dipendenti Telecom vorrebbero porre alcune domande che, probabilmente, non avranno mai risposta.
1) E' vera la voce che gira in Telecom per cui il suo "bonus" per il raggiungimento di 9.000 dipendenti in meno si aggirerebbe su una cifra intorno al milione di euro in 2 anni?
2) Perchè Telecom Italia - che si accinge a licenziare 470 dipendenti entro luglio - avrebbe distribuito 40 milioni di euro di premi, ad aprile, ai suoi massimi dirigenti?
3) E' vero che Carlos Lambarri, il responsabile dei call center messo lì da Telefonica, vorrebbe che si vada giù pesante con i tagli al personale 187 e 191 e 1254 (per ricorrere più massicciamente agli appalti esterni) e che quelli attuali sono solo un assaggio?"
4) E' vero che è in discussione all'interno del top management aziendale una strategia per boicottare lo sciopero nazionale del 12 giugno?
Solo quattro domandine facili per padre Tonino, meno imbarazzanti di quelle per Papi.
domenica 24 maggio 2009
Da A a B : infiniti percorsi
Infiniti percorsi: il multiverso
L'infinita retta che è l'universale esistenza, non ha un inizio e non ha una fine.
Orbene, sempre tenendo presente in nostro personalissimo punto A e il nostro ancor piu' personalissimo punto B , dobbiamo dire che ci sono infiniti percorsi che partendo da A giungono in B. Infiniti percorsi che sono tra loro paralleli e unici nel loro sistema di riferimento (tempo-luogo) , anche se la nostra percezione è sempre quella di un unica retta tra il punto A e il punto B (postulato).
Facciamo un esempio pratico .
Sono su una strada , la percorro fino ad un bivio , posso scegliere e svoltare a destra o a sinistra.
Il mio libero arbitrio mi guida nella scelta del tutto casuale, anche se basata sulla nostra esperienza passata, scegliamo se andare di là piuttosto che di qua. Bene scegliamo e nell'esatto momento in cui abbiamo scelto, abbiamo predestinato il nostro percorso verso un preciso futuro. Potevamo scegliere diversamente , e allo stesso modo avremmo predestinato il nostro futuro con un cammino diverso. Per cui essendo il futuro sicuramente nostro , potremo in ogni caso dire di avere due percorsi alternativi e mutuamente esclusivi nel portarci di un altro pezzo verso il nostro punto B. I percorsi sono mutuamente esclusivi dato che non possiamo essere contemporaneamente sulla strada a destra e sulla strada a sinistra. Ne siam sicuri ?
Portiamo la nostra considerazione più a fondo , cosa succede se nello scegliere la svolta a destra piuttosto che a sinistra , determino se incontro o meno un altra persona proprio su quella strada ? Vuol solo dire che la mia scelta puo' influenzare il destino non solo mio personale, ma anche quello di un altro esser vivente , che a sua volta ha scelto di percorrere quella strada. E via così.
Ci sono milioni, miliardi di alternative, tutte parallele tra loro nel portarci da A a B , ma tutte differenti nell'essenza della vita. Quello che in altri termini chiamiamo destino. Ora se questa molteplicità è nota a priori , cosa possiamo dire sul momento in cui effettuiamo la scelta del persorso da fare ? Si dice in genere,"non si torna indietro" , una grande verità, ma anche in questo caso ...ne siam sicuri ? Certo nella nostra realtà percepita, abbiamo solo un momento in cui effettuiamo la scleta, anzi , possiamo con sicurezza affermare, che la nostra vita è una serie infinita di scelte. Ogni secondo effettuiamo miliardi di scelte, quindi miliardi di momenti irripetibili. Ma è proprio così ? Se la molteplicità dei percorsi è vera, è altrettanto vero che tale opportunità vale per tutti gli individui. Per cui è come una grande matassa di punti che si incrociano nello spazzio a piu' dimensioni , e che si intersecano tra loro , generando ogni volta una ulteriore molteplicità di intersezioni. Come l'acqua che bolle in una pentola, le nostre esistenze sono un continuo divenire, ma non indipendenti l'una dall'altra, ma immerse in una sorta di liquido ribollente che in altri termini è chiamato "caos".
Se gli incroci sono infiniti , e se il libero arbitrio è assicurato , è altrettanto vero che i persorsi alternativi devono esistere, se esistono sono sicuramente tangibili ed evidenti, per cui conosciuti, ne consegue che se sono su una strada "destra", posso affermare che potrei essere anche su una strada "sinistra". Da questo ne discende che il momento in cui io scelgo non è un momento unico , e che soprattutto, è un momento libero di cambiare. Cioè il momento è ripetibile. Allora viviamo in un multiverso e non in un UNIVERSO , cioè abbiamo milioni miliardi di esistenze equipollenti e il percorso che intraprendiamo tra A e B non è unico , ma è come un cavo steso di milioni di fili che noi possiamo percorrere avendo la libertà di saltare dal filo giallo al filo rosso, e poi al filo blu e poi a quello grigio...non solo , ma il cavo lo percorriamo milioni di volte, e ogni volta scegliendo fili diversi . Cioè in altri termini il punto A e il punto B li dobbiamo interpretare in uno spazio a piu' dimensioni e non ristretti alle tre dimensioni canoniche che percepiamo . Se tale multiverso dovesse esistere, niente impedisce di spostarsi nel tempo ed effettuare scelte diverse.
Non è forse questo che facciamo quando ci rendiamo conto di aver sbagliato qualcosa e operiamo scelte diverse?
Si dirà che tali attività sono in fasi diverse della nostra vita per cui siamo in un continuum temporale. Ma solo perchè precepiamo con i nostri sensi. Se ci poniamo invece di fronte alla essenza ci accorgiamo che in effetti siamo di nuovo a quell'incrocio e stiamo cambiando scelta, andremo per una strada diversa (dobbiamo cioè considerare il momento non in riferimento al tempo , ma in riferimento alla "volontà" di dove voglio andare).
giovedì 21 maggio 2009
Divieto di privacy per le cariche e i personaggi pubblici
Proposta di legge popolare
Legge dello stato num. 1
"Divieto di privacy per cariche dello stato e personaggi pubblici di alto lignaggio".
essendo l' italia una Repubblica Democratica basata su "libere" elezioni , le cariche dello Stato che ne conseguono non possono appellarsi al diritto di privacy, essendo le stesse cariche accettate volontariamente e non imposte dal dottore.
La vita di quanti dirigono il paese e ne assumono il governo (politico, finanziario, culturale) devono essere sotto la luce del sole, e in modalità completamente trasparente.
Per cui si fa divieto di appello alla privacy per personaggi che assumono in tutta libertà incarichi e poteri.
Lo stesso principio è da estendersi a coloro che in altri termini sono definiti "personaggi pubblici".
Tali personaggi occupano 24 ore su 24 ore il nostro spazio usando mezzi televisivi e mediatici, nonchè invasivi della libertà dei normali cittadini , e della vita di tutti, ne decidono il futuro.
Cio' premesso è un sacrosanto diritto chiedere l'annullamento della privacy per costoro.
Nel caso tale norma non dovesse essere accettata gli stessi sono invitati a dimettersi e/o rinunciare al loro ruolo .
Si rende noto, a tal proposito, che non è un un imperativo categorico assumere incarichi o direzioni di enti o associazioni .
Nella Repubblica Democratica libera , il cittadino ha il diritto di sapere il pelo e il contropelo dei tali personaggi , che si ricorda , usufruiscono di non pochi privilegi.
Nel caso tale concetto non sia ben accetto , si prega lor signori di starsene a casa propria o di andare a zappare la terra.
Con referenza.
Il popolo sovrano
martedì 19 maggio 2009
La sentenza del caso Mills
di seguito indicate. Nel determinare l’entità della pena da infliggere deve essere, in primo luogo, considerata l’oggettiva gravità della condotta, di assoluta rilevanza nei procedimenti in cui è stata posta in essere, anche in ragione della qualità e del numero dei reati ivi giudicati; va poi considerato il ruolo istituzionale di alcuni dei soggetti imputati nei procedimenti penali in cui David Mills rendeva falsa testimonianza;
lo spessore degli interessi economici in questione; l’entità del danno causato alla parte lesa, come
verrà infra illustrato. Deve parimenti essere tenuta in considerazione l’inusitata intensità del dolo, evidenziata dalla natura non occasionale delle condotte e dalla inflessibile determinazione con cui le stesse sono state progettate e portate a compimento dall’autore in tempi diversi ed innanzi ad Autorità giudiziarie differenti.
Da ultimo, non può non evidenziarsi il movente sotteso alle condotte di Mills.
Egli ha certamente agito da falso testimone, da un lato, per consentire a Silvio Berlusconi ed al Gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data; dall’altro, ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico.
Il collegio deve sottolineare che parte del lavoro dibattimentale svolto è stato dedicato specificamente alla approfondita verifica della tesi difensiva offerta dallo stesso imputato in ordine alla provenienza alternativa, di carattere lecito, della somma corruttiva; tesi rivelatasi alla fine totalmente falsa e frutto di un astuto tentativo personale di precostituzione di prove.
Considerata in tutte le sue sfaccettature la condotta processuale mantenuta, non possono concedersi le circostanze attenuanti generiche.
Si impone pertanto l’adozione di una pena non appiattita sul minimo edittale: valutati i criteri di cui all’art. 133 c.p. alla luce degli elementi sopra descritti, stimasi equa la pena di anni quattro e mesi sei di reclusione.
Consegue per legge la condanna al pagamento delle spese processuali.
Ai sensi dell’art. 29 c.p. deve applicarsi all’imputato la sanzione accessoria dell’interdizione dai
pubblici uffici per la durata di cinque anni.
Appare opportuno rimettere alla fase esecutiva del giudizio, anche in relazione alla pendenza a
carico dell’odierno imputato di altri procedimenti giudiziari, l’eventuale applicazione del beneficio
dell’indulto ex L. n. 241 del 2006, pur astrattamente applicabile al caso di specie.
All’esito della compiuta disamina degli atti processuali, corre l’obbligo per il collegio di rilevare la
presenza di dichiarazioni false e/o reticenti in capo ad alcuni dei testimoni esaminati nel corso del
dibattimento. Si ricorda a tal fine la deposizione resa da Benjamin Marrache, in particolare in ordine alla esistenza di conti correnti della Marrache & Co. di Gibilterra riconducibili all’imputato, e alle movimentazioni di denaro effettuate sui conti medesimi. Le altre deposizioni, in specie quella resa da Sue Mullins, in merito a quanto appreso nell’ambito dei rapporti intercorsi con lo stesso Mills nel corso del procedimento fiscale inglese, saranno oggetto di valutazione da parte del P.M.Deve quindi disporsi la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica in sede per quanto di eventuale competenza.
La complessità, il numero e la delicatezza, sia in punto di fatto che in diritto, delle questioni trattate nel presente provvedimento, impone l’adozione del termine massimo normativamente previsto per la stesura della motivazione (novanta giorni).
domenica 17 maggio 2009
Le regole da cambiare
Insopportabile La Deriva Dei Prezzi
Ciò con il solito giochetto , tutto italiano, del rialzo immediato a fronte di una discesa sempre ventilata e mai adottata .
Questo il testo delle agenzie :
''Intervenire su tale materia -concludono Trefiletti e Lannutti- significa poter alleggerire le spese dei cittadini da cifre che oscillano solo per costi diretti da 160 a 180 euro in meno all'anno e per costi indiretti dovuti a quelli di trasporto dei beni di largo consumi a benefici pari ad ulteriori 120 euro annui"
Le evidenti considerazioni sono lasciate a libera interpretazione, un unico commento possiamo fare alla luce di questi avvenimenti.
Si era annunciato e preannunciato, proclamato ed evidenziato, che le regole del mercato dovevano esser riscritte, e che la crisi profonda avrebbe portato inevitabilmente ad una nuova etica finanziaria.
Il tempo è trascorso, e sotto i riflettori abbiamo avuto veline e tradimenti, imperatori e puttane, ma nessuna voce in merito a questo cambio di regole e di rifondazione di economia di mercato.
Tutto questo vuol solo dire che siamo costantemente, presi in giro e tartassati da una schiera di finanzieri e politici e mercanti che come cornacchie sono aggrappate alle nostre spalle e come coyote si cibano del nostro corpo.
Quando potremo scrollarci dalle spalle questi vampiri che per ogni cosa, prelevano fondi con regole e leggi ad personam e ad aziendam , allora ci accorgeremo che noi italiani non siamo poi diversi dall'antico popolo romano che ha conquistato il mondo. Noi siam sempre gli stessi, se solo prendessimo coscienza.
Scrollando e scacciando questo stormo di succhiasangue, potremo avere una nazione decente, una società di servizi a livello del nostro vivere , un prodotto interno che rispecchi sul serio i valori in campo della nostra forza lavoro , e avere anche un lavaggio centrifugale di quanti, assieme a questo gruppo di esimi signori , con furbizia imboscano letteralmente i loro proventi evitando di contribuire allo Stato .
Finirà un giorno che ci accorgeremo di questo stato di cose ?
Forse quel giorno potremo iniziare a crescere ed esser trattati da cittadini piuttosto che da servi.
sabato 16 maggio 2009
Dal primo uomo al Figlio dell' Uomo
Fino a non molti anni fa si riteneva che il più antico antenato dell'uomo fosse il Ramapiteco, una scimmia antropomorfa che circa 12-11 milioni di anni fa scese dagli alberi per vivere al suolo, in seguito alla comparsa delle savane al posto delle foreste tropicali. Oggi si tende ad escludere un rapporto tra l'uomo e il Ramapiteco, che sarebbe solo uno stadio nella linea evolutiva delle scimmie. I primi resti fossili attribuibili ad un progenitore dell'uomo sono stati trovati in Etiopia, nella valle di Hadur, datati a circa 4 milioni di anni fa. Si tratta di un individuo di sesso femminile, battezzato Lucy dallo scopritore, appartenente al genere Australopitecus afarensis, da cui, secondo una teoria diffusa, sarebbero discesi l'Australopitecus africanus e l'Australopitecus robustus, sempre rinvenuti in Africa, e considerati un ramo laterale nella linea evolutiva dell'uomo (nel 1989 è stata annunciata la scoperta in Cina, sulle rive del fiume Hanjiang, dei resti di un ominide classificato come australopiteco, datato a due milioni di anni fa; questa scoperta potrebbe fare rivedere la teoria che indica nell'Africa la culla dell'umanità).
...
1,5 milioni di anni fa comparve l'Homo erectus, forse sviluppatosi in Africa dall'Homo habilis e poi diffusosi in Europa e Asia. Come indica già il suo nome scientifico aveva raggiunto la piena stazione eretta.
...
Tra i 300.000 e i 200.000 anni fa iniziarono a comparire sulla terra individui piu' simili all'uomo moderno.
.... (da Librazioni)
Già il fatto che convenzionalmente per l'intera umanità il punto zero sia la nascita di Cristo ci porta a considerare che, forse, è stato un atto di prevaricazione tutta occidentale.
Ora se guardassimo il grafico ottenuto sarebbe evidente che gli ultimi 2 quadratini sono determinanti per la cultura dell'intera umanità, ben piu' e in maniera molto piu' radicata che non i primi 300.
Possiamo concludere che solo negli ultimi due quadratini l'essere supremo ha deciso di dare un aiuto evidente e una retta via a questa umanità peccatrice per la salvezza dell'anima.
La domanda sovrumana è : perchè aspettare ben 300 quadratini prima di dare una speranza di salvezza?
I primi anni che hanno visto l'uomo affermarsi su questo pianeta, la popolazione non era certo pari ai 6,7 miliardi odierni, è pur vero che nel corso di questi 300 quadratini si è visto nascere e morire una molteplicità di esseri umani ben superiore alla totalità presente nei recenti due (anni 1000 e 2000 d.c.) .
Come mai allora il Dio divino ha deciso di salvare coscientemente solo una esigua parte di quei suoi figli così amati ?
Naturalmente non è così semplice impostare il discorso spirituale, qui si fa una estrapolazione semplicistica, il discorso è molto piu' profondo e coinvolgerebbe conoscenze molto ardite come concetti sul libero arbitrio, ad esempio.
Ma in estrema sintesi, astraendosi dal lato spirituale, il dato di fatto rimane: solo due quadratini su trecento hanno visto affermarsi e diffondersi la speranza dell'umanità.
Ma aprendo ancora di piu' il quadratino unitario di 1000 anni , ad esempio ingrandendo fino a quadratini di 100 anni , soffermiamoci negli anni dopo il punto ZERO.
In questo caso occorre aspettare altri 3 quadratini , prima di notare una certa rilevanza e diffusione di cio' che abbiamo chiamato cristianesimo , ben due secoli oltre la morte di Colui che viene chiamato il Figlio dell'Uomo.
Non possiamo non notare come tale tendenza si impone a partire appunto dal 325 d.c. (Concilio di Nicea) , e grazie alla attività di un altro uomo non Figlio dell'Uomo che è l'imperatore Costantino , figura molto piu' laica della precedente.
Quindi in estrema sintesi solo negli ultimi 1700 anni si è avuta una sensibile influenza del concetto cristiano , gli ultimi 1700 su 350.000.
Sembra abbastanza scarso il rapporto per poter con sicurezza affermare che siamo nella verità assoluta.
Post già pubblicati per un quadro più completo :
2007:
Radici
Mistress
Il fanculo e la vita
2008:
Programmi notturni
Personale
Dio e gli extraterrestri
Anno domini 1 a.c.
100 d.c.
Angeli
2009:
Le campagne contro la fame del mondo
La festa di S. Nicola
mercoledì 13 maggio 2009
Considerazione ultima
sabato 9 maggio 2009
Barnard vs. Travaglio
La Palestina e i falsi moralizzatori
Continua la diatriba tra il noto giornalista Paolo Barnard (Report) e il supporter di Grillo e Santoro : Marco Travaglio, sulla questione della Palestina e del medio oriente.
Per una visione globale della storia è bene in primo luogo dare un occhiata a quella che è l'analisi storica riportata sul blog di Barnard : Il tradimento degli intellettuali .
Marco Travaglio rilascia la seguente intervista nei confronti di Barnard , su questo video :
A Travaglio, risponde ora Barnard con due video interviste :
e la seconda :
Sperando che la proposta di un dibattito/incontro pubblico venga accolta.
Alla prossima.
giovedì 7 maggio 2009
La festa di S. Nicola (l'altra festa)
Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle spoglie di San Nicola, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. L’idea di trafugare le sue spoglie venne ai baresi nel contesto di un programma di rilancio dopo che la città, a causa della conquista normanna, aveva perduto il ruolo di residenza del catepano e quindi di capitale dell’Italia bizantina. In quei tempi la presenza in città delle reliquie di un santo importante era non solo una benedizione spirituale, ma anche mèta di pellegrinaggi e quindi fonte di benessere economico.
....
Il furto delle reliquie di un santo famoso avrebbe dato a Bari una dignità religiosa che ancora non aveva (l'arcivescovo continuava a chiamarsi di Canosa e di Bari) e avrebbe suscitato un movimento di pellegrinaggi, che per quei tempi equivaleva a ciò che oggi è il turismo religioso.
...
La scelta di S. Nicola fu abbastanza naturale. A Bari, dopo quello di Giovanni, il nome più diffuso era Nicola (già vi erano tre o quattro chiese in suo onore). D’altra parte, dove riposava il corpo di S. Nicola (Mira, in Asia Minore) ormai imperversavano i Turchi, e quindi i Baresi non potevano essere accusati di averlo rapito ai cristiani orientali. Inoltre, Mira si trovava su una rotta frequentemente seguita dalle navi baresi dirette in Siria, e pertanto non era necessario organizzare un’apposita spedizione, ma poteva essere inserita in un’operazione commerciale. Senza dire che allora S. Nicola era già il santo numero uno del calendario cristiano, e che quindi la presenza del suo corpo a Bari avrebbe garantito numerosi pellegrinaggi.
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Agli inizi del 1087 circa ottanta marinai, commercianti e schiavi (il numero 62 si riferisce ai partecipanti con diritti civili) partirono per Antiochia su tre navi cariche di grano e di cereali.
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Quando nella via del ritorno le tre navi accostarono al porto di Andriake, i comandanti decisero di evitare, se possibile, uno scontro coi saraceni, mandando preventivamente in perlustrazione alcuni uomini insieme ai due pellegrini suddetti. Rassicurati da questo punto di vista, mentre una quindicina restavano a bordo insieme ai vogatori, gli altri 47 si inoltrarono per circa due chilometri all’interno, pervenendo alla chiesa dove si conservavano le reliquie di S. Nicola, che si trovava a circa un chilometro prima dell’abitato. Ivi trovarono quattro monaci bizantini, ai quali chiesero della manna, il liquido che si formava nella tomba del Santo. Altri si misero a pregare, dando l’impressione di una comitiva di pellegrini. I più giovani, però, non avevano la pazienza per tutto quel tergiversare. Finalmente, i Baresi rivelarono il loro intento, di portare le reliquie in salvo, vista l’imminente conquista turca. Erano disposti anche a trattare finanziariamente la cosa. Inizialmente, forse non prendendoli troppo sul serio, i monaci risposero che il Santo non aveva mai permesso ad alcuno di portarlo altrove. Persino l’imperatore Basilio il Macedone aveva dovuto recedere da un simile intento. Quando, però, i monaci guardarono meglio e si accorsero che i Baresi sotto i mantelli portavano delle armi, capirono che quelle dei Baresi non erano vaghe intenzioni, ma propositi fermi. Allora uno dei monaci cominciò a indietreggiare lentamente verso la porta, deciso ad andare ad informare i Miresi di quanto stava accadendo. I Baresi però avevano già provveduto a bloccare l’entrata, per cui il povero monaco fu immobilizzato. Anzi, uno dei Baresi, estratta la spada, la puntò alla gola dell’uomo di Dio, minacciando di ucciderlo se non avesse parlato e non avesse rivelato l’ubicazione del sepolcro del Santo. Intervenne a quel punto un altro monaco, il quale aveva capito che ogni resistenza sarebbe stata inutile, e speranzoso che nel frattempo sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe impedito la perdita del sacro tesoro, rivelò agli astanti il luogo ove riposavano i suoi sacri resti. I Baresi si accorsero che era proprio in corrispondenza del foro da cui veniva estratta la santa manna.
Cominciarono così a dare delle picconate per scavare la tomba, accorti a non colpire le reliquie. Ma il tempo passava e alcuni cominciavano ad innervosirsi. Fu così che il giovane Matteo decise di bandire ogni timore e di spaccare la lastra del sarcofago. Tolto quindi il coperchio, entrò nel sarcofago, affondando le mani nella manna che lo riempiva, ed estraendo le ossa del Santo. Tutti guardavano esterrefatti, un po' per la vista diretta delle reliquie, un po' allarmati dal modo in cui le ossa venivano prese. Un episodio però si verificò a quel punto che ebbe l’effetto di rasserenare gli animi. Fra i Baresi c’erano anche due sacerdoti, Lupo e Grimoaldo. Quest’ultimo, durante tutta quell’operazione, aveva appoggiato ad una colonna un’ampolla di manna. Un movimento inconsulto la fece cadere, con il caratteristico rumore che precede l’andata in frantumi. E invece, ciò non si verificò. Dopo un primo momento di sorpresa, il fatto fu interpretato come un segno favorevole, un’approvazione da parte del Signore e del Santo stesso di quanto essi stavano facendo.
Così Matteo completò l’opera di estrazione delle reliquie, porgendole ai suddetti due sacerdoti che, baciandole, le riponevano in un panno. Qualcuno cercò di prendere anche una bella icona appesa al muro, ma gli altri lo esortarono a desistere per non privare del tutto i quattro monaci della presenza del Santo. Raccolte le reliquie, e quasi cantando sommessamente, presero la via delle navi. Dopo qualche incertezza su quale delle navi avrebbe dovuto avere l’onore di portare le reliquie, finalmente si decisero e levarono le ancore.
...
Fin qui il fatto storico, che porta a comprendere (laicamente) come questa festività religiosa non sia altro che una celebrazione di un evento che di religioso ha ben poco. Vale poco considerare (sempre laicamente) che quei territori da cui son state tratte le spoglie del Santo , correvano un grosso rischio di cadere in mani degli "infedeli". Di fatto si celebra quella che in termini moderni è una rapina.
Che lo si voglia o no , è una strano concetto di religione , quello di depredare una città a favore di un altra. Del resto come ricordato il vero obiettivo non era tanto sollecitato da motivi ecumenici quanto da motivi economici e sociali di rilancio di una città fino allora alle prese con un anonimato culturale e commerciale.
martedì 5 maggio 2009
L'imperatore
Il divorzio mediatico
Ogni popolo ha i governanti che si merita, mai detto fu più appropriato come in questo momento , per il popolo italiano.
Il popolo e il suo imperatore.
(meglio dire....popolino.....il popolo è tutt'altra cosa)