giovedì 14 febbraio 2008

Personale

Cosa c'è di più personale dei sentimenti?
Non è forse l'anima di un uomo ad essere ciò che è il fulcro dell'uomo stesso ?
Ma perchè capita sempre che questa anima la sotterriamo sotto una montagna di ipocrisie e timori reverenziali verso cio' che la vita stessa ci presenta?
Lustri e decenni della nostra vita passati a discutere di quanto aneliamo in tutto il nostro percorso terreno: l'attimo dell'amore.
Ma poi non siamo capaci di gustare questo famosissimo momento messo che si abbia la fortuna di averlo in tutta la nostra vita. Soffriamo , piangiamo, imprechiamo, e poi siamo incapaci di credere ai nostri occhi, e di più, siamo incapaci di dar retta al nostro cuore.
Tutti noi, anche quando avessimo la fortuna, di avere l'opportunità di avere il magico momento in cui solo le emozioni possano guidarci, siamo presi da consuetudini e preconcetti insulsi, che non ci permettono di muovere neanche un passo in quella direzione.
Sembra assurdo , ma in realtà è ciò che capita comunemente, rendendoci ciechi a ciò che la vita ci offre.
Passiamo tutta la vita in attesa di un evento magico e unico , e poi se questo si presenta realmente , passiamo il resto della nostra vita a chiederci se val la pena crederci o no, finchè poi arriva il momento in cui è tardi per ogni cosa.
Una insulsa vita fatta di quesiti sciocchi cui non c'è risposta.
Perchè l'animo umano è molto più attento alle sofferenze che alla gioia ? nè vale la considerazione che le sofferenze siano in numero maggiore delle gioie, per cui nella vita il cuore di un uomo è portato ad aver più timore che entusiasmo.
La constatazione della perdita del momento magico è ben triste , pensando che tali momenti sono rari, come gemme incastonate in una povera roccia. Siamo talmente presi dall'aver paura , che non osiamo fare nessun passo per cercare di prenderle.
Esiste un unico momento in cui avremo piena consapevolezza di ciò : il momento della fine.
Chiaramente un momento incommensurabile in cui la nostra vita ci apparirà in tutta la sua banalità, e in cui non avremo nessuna possibilità di porvi rimedio.
Umanità particolare , quella dell'essere umano, particolare e povera di spirito , spinta in questo da false credenze e religioni mal poste. Le religioni dell'uomo che son ben diverse dalle religioni dell' Esser Divino.
Nessun Essere Divino pretende l'amore per sè dai mortali, quanto al contrario insegna ad amare i propri simili . L'amore divino non è mai una pretesa, quanto piuttosto una spinta all'essere amore umano, fatto di passioni , di emozioni e di sentimenti umanissimi.
Nessuna Religione Divina insegna a chiedere il preservarsi da sofferenze e delusioni dedicando il proprio cuore al Divino, al contrario, invece l'insegnamento è atto a sospingerci verso la vita e l'amore per il proprio simile. Questo è il vero atto di amore Divino, e non il prostrarsi in funzioni introdotte e elargite da uomini in rappresentanza e per conto del Divino.
Se non apprendiamo questo nella nostra misera vita , mai potremo arrivare al momento culminante , voltarci indietro e sorridere di aver vissuto per qualcosa.
L'Amore Divino vuole insegnarci ad amare , non a chiuderci guardando solo in alto e dedicandoci all'Essere superiore. Siamo umani e tra gli umani viviamo, in questa unica vita e a questa dovremmo dedicarci , non aspettare di godere mirabolanti serenità nell'aldilà, costringendo la nostra vita reale in anfratti tristi e neri.
Questo insegna ogni Religione, ma è anche cio' che non viene diffuso.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Passiamo tutta la vita in attesa di un evento magico e unico , e poi se questo si presenta realmente , passiamo il resto della nostra vita a chiederci se val la pena crederci o no, finchè poi arriva il momento in cui è tardi per ogni cosa.
e quanto è giusto ..............

nefertiti

Anonimo ha detto...

C'è un'unica felicità della vita: amare ed essere amati....ed una sola parola ci libera da tutto il peso e il dolore della vita e questa parola è AMORE!!!!