lunedì 8 dicembre 2008

Angeli

Tra di noi

Parliamo di Angeli , e subito ci sovvengono pensieri di dorate praterie, di fasci di luce e di voci in coro. Parliamo di Angeli e ci sentiamo un calore dentro come antichi sapori che ci riportano al contatto con la natura, con la serenità, con la pace.
Ci sembra che solo il pronunciare la parola Angelo , basti per farci sentire diversi, piu' umani , piu' semplici , ed in parte è proprio così.
Parliamo di Angeli e alla mente si formano immagini fatte di purezza, di pulito , di fresco , di ambienti luminosi , ma non accecanti, di ambienti anestetizzati, ma non freddi. Parliamo di Angeli e pensiamo sempre ad esseri bellissimi, perfetti, umanamente vicini all'assoluto.
In verità gli Angeli esistono, sono ben presenti in questa esistenza e sono tangibili ai nostri cuori continuamente. Non sono mai però, come gli abbiamo immaginati , e quasi mai si aggirano per ambienti perfetti e luminosi. Sempre , e assolutamente sempre, per incontrarli dobbiamo scendere all'interno di noi stessi nelle catacombe del nostro spirito , e nelle fogne che la nostra materia corpo puo' sopportare. L'incontro con un Angelo non ha niente di aulico, di luminoso, di perfetto, di trombe squillanti e di cortei fioriti. L'incontro con uno spirito angelico è sempre in pieno campo di combattimento, piu' che sereni cieli, avviene su pianure inondate di sangue dei caduti, piu' che in ambienti anestetizzati e bianchi , avviene nelle caverne degli scarichi dei rifiuti umani. Piu' che con odore di pulito avviene con la puzza del tanfo della nostra coscienza putrida. Eppure esistono, sono reali , e hanno poteri sovrumani. Hanno qualcosa in piu', che non vediamo , non percepiamo, presi come siamo nel concetto assoluto di Angelo : sono come noi. Sono come noi e tra di noi , e sono nei nostri stessi luoghi, sono alle prese con angosce e dissidi come e piu' di noi , ma sono Angeli , e hanno il potere di presentarsi a noi nel nostro interno.
Non incontreremo mai un Angelo al colmo della nostra gioia, della nostra tranquillità raggiunta, quanto piuttosto solo scendendo nei bassifondi del nostro spirito. Svendendoci ai nostri principi, accettando la nostra trasformazione e la contaminazione cerebrale e spirituale, ci dobbiamo fare corrompere da quella che è "esistenza" per sperare di incontrare un Angelo.
Non lo troveremo di certo quando saremo docciati e freschi di moralità assoluta, non lo incontreremo di certo nel nostro conformismo e nella nostra assoluta certezza di dovere morale. Non lo incontreremo di certo immersi nel nostro operoso impegno sociale e umanitario. Non lo incontreremo nel nostro buonismo. Gli abissi interni che abbiamo , che ognuno di noi ha, sono l'unica strada da percorrere per sperare di incontrare un Angelo, Qualcuno che piu' di noi e prima di noi ha percorso quei meandri oscuri che formano il groviglio della nostra bassezza di uomini. Se vogliamo conoscere un Angelo dobbiamo conoscere noi stessi, accettare cio' che siamo , e quasi mai siamo cio' che crediamo o desideriamo essere. Dobbiamo conoscere i nostri piu' bassi istinti, scendere a livello del nostro animale interiore , accettarlo, farlo nostro , sporcarci con le nostre stesse mani, farci impregnare del puzzo delle cose che odiamo, o che ci sembra di odiare, e infine anientati nel nostro spirito , scorgeremo nello stesso tunnel maleodorante altri come noi, e insieme a tanti quelli che chiamiamo Angeli. Ci appariranno miserevoli e non alulici, ci appariranno sporchi e luridi, ma il nostro cuore li vedrà bellissimi, perchè vedrà l'essenza. Ecco perchè le raffigurazioni sono sempre bellissime. Perchè sono delle viste fatte col cuore. Finalmente a quel punto il cuore potrà esprimersi per cio' che è : essere uomo.
Gli Angeli esistono.