In pieno periodo di crisi economica, e di provvedimenti sociali , per aiutare i ceti piu' deboli (o almeno così si dichiara) , si nota come le principali aziende del paese italico intendano affrontare il nebuloso orizzonte.
Ma parliamoci chiramente, perchè discorsi astratti non rendono bene conto della situazione, si parla di aziende, ma dovremmo parlare di persone, perchè infine sono sempre le persone dietro le aziende che decidono, che prendono decisioni .
Per cui non puo' passare inossservato l'ultimo provvedimento adottato dalla Autorità Garante delle Comunicazioni :
Telefonia fissa, ok dell'Agcom all'aumento del canone.
L'Agcom è una autorità appunto, quindi ci sono persone (Corrado Calabrò), che rappresentano questa autorità e queste persone prendono decisioni.
Ora non mi si venga a dire che queste personalità tengano in conto i bisogni e le reali necessità dei ceti deboli e anche di quelli medi , che oramai non se la passano bene.
Il Governo sbandiera ai quattro venti che tutto il possibile viene fatto per aiutare le famiglie deboli , e che ci sarà sicuramente il blocco delle tariffe e anzi, una diminuzione delle bollette. Detto fatto , su uno dei beni piu' in uso proprio presso quelle famiglie che non se la passano bene, viene imposto l'aumento del canone base dell'impianto telefonico di 1,26 euro piu' IVA al mese (15,12 euro all'anno + 3,024 di IVA). Un tot lo prendi tu (Telecom) e un po' lo prendo io Stato (IVA).
Per cui alla fine della fiera mi riprendo con gli interessi ( dato che l'aumento sarà imperituro ) quello che ho dovuto sborsare con la mitica social card di elemosina.
Da un lato faccio finta di dare e dall'altro mi riprendo indietro qualcosa.
E cambiando sponda, faccio una domanda : possibile che pagatissimi e riveriti manager altolocati non abbiano nenche il piu' piccolo barlume di intelligenza nel considerare che in periodi come questi , se si volesse sul serio RISOLLEVARE il bilancio di un azienda non si dovrebbe andare incontro a rincari , quanto a drastiche riduzione dei prezzi ?
Da un lato si annuncia la drastica riduzione di personale (
4000 esuberi oltre i 5000 della passata gestione, entro il 2010) , e altrettanto dichiarata è la volontà di vendita di asset stranieri, riducendo ancora di piu' la forza di quella che un tempo era una azienda florida.
Un unica parola sovviene alla mente : spolpamento di società. (Tronchetti Provera docet) .
Peraltro l'aumento del canone non corrisponde a nessun miglioramento del servizio , sfido chiunque dei lettori a denunciare un comportamento piu' che esemplare ad esempio in caso di chiamata per guasti al 187 (provare per credere), e la colpa non è delle persone addette, la colpa è della volontà imposta a non risolvere inefficienze di servizio, perseguendo invece obiettivi "core" piu' consone all'ottenimento degli obiettivi aziendali , che guarda caso non coincidono mai con l'interesse del "cittadino cliente pagatore" .
Avoicomunicare , lo slogan ultimo societario, un paradosso, pensando che proprio la "comunicazione" è quasi del tutto assente all'intero delle strutture societarie,
(vedi ad esempio casi di bollette contestate, o abbonamenti disdetti le cui bollete continuano ad esser emesse , o abbonamenti richiesti e mai attivati, o peggio , servizi pagati e mai attivati e via così).
Viene il dubbio che tali comportamenti strategici siano imposti per altri obiettivi e causati da malcelati attori , leggi Telefonica, l'azionista che scalpita e che mugugna.
Strapagati manager dovrebbero sapere che il "guadagno" si puo' ottenere non solo tagliando le spese e aumentando i ricavi dei servizi venduti, (quasti metodi producono solo un margine estremamente limitato), ma potrebbero ottenere molto di piu' aumentando la base del venduto , e tale aumento iperbolico si potrebbe ottenere (anche in periodo si crisi) diminuendo i prezzi.
Oltrettuto , un comportamento morale , dovrebbe impedire di aumentare il costo di un servizio che via via và peggiorando piuttosto che migliorare.
Si ribadirà che i costi di gestione sono enormi , e che i bilanci sempre piu' poveri non possono garantire la tenuta di tale infrastruttura e non possono prevedere investimenti adeguati per migliorare il servizio e la manutenzione.
Sarebbe troppo facile fare le pulci a tali ragionamenti da popolino, dato che l'azienda conosce benissimo che ci sono voci di spesa, molto piu' consistenti, che potrebbero benissimo esser tagliate , rinunciando a dividere la torta tra i commensali (consulenze, appalti,fornitori,subappalti) ; è il famoso e vecchio modello Telecom , non cambia nei secoli, un pezzo a te e un pezzo a me e contenti tutti. Si fotta il consumatore che conta come un coccio di terracotta in mezzo a bidoni di acciaio.
Siamo un paese italico , oramai solo italico e siamo sempre un paese piu' piccolo , perchè abbiamo piccoli governanti e piccoli anzi piccolissimi imprenditori, manager e dirigenti. Tutti senza nessun scrupolo morale e soprattutto senza la minima volontà di volersi assumere la responsabilità di esporre un idea giusta e impegnarsi a fondo per sostenerla. Tutti pronti invece a eseguire ordini incomprensibili , senza porsi nessun perchè, e soprattutto spacciando per miglioramenti pacchi maleodoranti di fregatura.
Senza moralità nessun uomo che sia un pezzente o un manager in cravatta puo' dirsi UOMO.
Ma questo è un concetto troppo alto per esser compreso da uomini di società come Telecom e tante altre.