domenica 28 giugno 2009

Il futurismo, la crisi ,le aziende e le dueruote


Il pensiero recondito

In questo periodo di crisi economica , e di crash finanziari più o meno noti , gli articoli dei soloni e dei professori della finanza creativa si sono sprecati.
Analisi, individuazione delle cause, grafici di proiezioni economiche, andamento di PIL, analisi della svalutazione, la crisi dei mutui.
Dati , parole, grafici , e formule matematiche per cercare di spiegare cosa stiamo vivendo tutti noi sulla nostra pelle.
Pagine e pagine di articoli che tutto dicono e tutto nascondono, lasciandoci infine come eravamo partiti: confusi e basiti di fronte alla enormità di questa crisi.
Esperti e profeti della finanza , nonchè politici, non ci hanno per niente convinto nel descrivere ciò che è successo e soprattutto perchè. Ma più di tutto , nessuno ma proprio nessuno si è curato di scrivere qualcosa che tutti noi , almeno una volta abbiamo pensato , in merito a questo crash globale.
Dove vado a trovare delle parole semplici e chiare, che tutto indicano e descrivono del come questa crisi colpisca noi comuni mortali ? su una rivista di motociclismo , nell'editoriale del numero di Luglio , un chiaro esempio di come le conoscenze e le corrispondenze culturali possano individuare una linea di lettura degli accadimenti mondiali, ma sopratutto , trovare una critica profonda all'essenza di ciò che nella società moderna ha fallito (senza che nessuno abbia il coraggio di esprimerlo) , voglio dire il concetto di capitalismo e di impresa , che impera sovrano nelle società odierne.
Testualmente :
"Ho visto aziende motociclistiche che per un decennio si sono ingrassate su un mercato florido e in crescita ma che quest'anno, al primo accenno di crisi , sono entrate nel panico e hanno reagito con tagli feroci agli investimenti e alle attività. In realtà non mi riferisco tanto alle aziende occidentali quanto a quelle giapponesi, visto che proprio tra loro - leader di mercato con tutti gli onori ma anche gli oneri che ne dovrebbero derivare - ci sono state le prime defezioni dall'attività sportiva."

Come non assentire di fronte a tale semplice proclama estratto dall'editoriale ?
Cosa è in effetti impresa , azienda , finanza ? se non l'atto di intraprendere una attività , certamente a scopo di lucro, ma da non abbandonare alle prime difficoltà, e sopratutto non a scapito di quanti , ultima ruota del carro , hanno dato la vita per il successo di tale imprese.
Dove sono i capitani di industria di una volta, coloro che dalle ceneri di una guerra hanno risollevato il mondo , rendendo agiata la vita di milioni di persone?
Dove sono i veri capitani di industria , pronti a mettersi di impegno per far si che il lavoro non vada perso, e che non corrano a nascondersi sotto le sottane di mamma politica , sotto la minaccia delle perdita di guadagno.
E' vero , quest'anno è un anno di perdite, ma quanti e quante aziende si sono arricchite negli anni passati ? quanti dividendi e stock option sono stati distribuiti ? e ora al primo accenno di calo dei profitti si grida "Aiuto , Aiuto si salvi chi può!"
Cito ancora :
"...trasferito dall'arte agli uomini , il Futurismo propugnava coraggio , audacia e voglia di ribellione, tutti valori che - correttamente intesi - ben si sposano con la passione per la motocicletta e rimangono validi ancora oggi ."
"...nel periodo plumbeo che stiamo vivendo - la vitalità e la voglia di rompere gli schemi di questi nostri vivaci predecessori possono dare lo spunto per reazioni diverse rispetto a quanto stiamo osservando.
Il gruppo Marinetti rappresentò una reazione ai toni sentimentali e nostalgici allora imperanti, e oggi , forse, potrebbe essere l'antidoto a certi eccessi del politically correct, che sarà anche una cosa buona, ma se abusato ,può trasformarsi in una camicia di forza."

Luigi Bianchi Dueruote (www.motonline.com)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny