Dignità è una parola abbandonata e lasciata nel dimenticatoio delle coscienze. Ci viene naturale pensare che l'essere dignitosi e vivere con dignità sia una cosa d'altri tempi, un qualcosa legato ad una vita agraria e semplice che al giorno d'oggi oltre che impossibile da ottenersi sarebbe anche controproducente. Il problema è che non solo tale parola è stata bandita negli ambienti che governano il nostro paese, ma soprattutto e purtroppo , è stata bandita nella vita di tutti noi cittadini. Il problema vero è che oramai siamo tutti noi ad aver perso il senso del vivere con dignità. L'oggi è piuttosto fondato sul vivere e sopravvivere conquistando a denti stretti il proprio spazio, dato che la sopraffazione e la prevaricazione la fanno da padrona. Per cui è dal basso che si è perso il senso dell'essere dignitosi.
Assistiamo ogni giorno ad una caduta sempre più ripida di quelli che sono i comportamenti più comuni. E siamo sopraffatti da commenti e immagini che mostrano gli uomini che ci governano sempre più piccoli (!!!) nei loro comportamenti. Ma la considerazione che facciamo e che indica sempre in "loro" "quelli" ci fa perdere di vista il concetto base : non sono solo "loro" "quelli" che non hanno più dignità, siamo tutti NOI a non aver più dignità, ad aver perso il senso di vivere con dignità.
Sempre di più si diffonde il giudizio facile, verso tutti e tutto, ci sentiamo autorizzati a ergerci a giudici e a sentenziare, pur mancando di considerare che siamo in primis noi stessi a comportarci solo pensando al nostro interesse, al nostro piccolo profitto, ai nostri grandi desideri. Siamo in una società sempre più rivolta verso l'individuo, e i timidi segnali di un risveglio delle coscienze, vuoi per i movimenti popolari, vuoi per una informazione più capillare, e vuoi anche per una spinta maggiore delle giovani leve, a ben vedere possono essere solo frutto di uno sbandamento mediatico e morale dell'intero paese. Il problema è di tutti noi, finché non prendiamo atto che l'unica possibilità è quella di riconquistarci la "dignità" non potremo mai affermare la nostra individualità, e neanche la nostra coscienza sociale .
Solo se saremo dignitosi potremo pretendere che i governanti si comportino di conseguenza. Altrimenti è un abbaiare al lupo al lupo essendo poi a nostra volta lupi dietro la porta.
Siamo ad un bivio, possiamo decidere ora se riconquistare questo senso della vita e tornare ad essere in primo luogo dignitosi oppure proseguire sul baratro della vita vissuta con prevaricazione.
In ogni dove , per ora , i segnali sono solo di prevaricazione: non è solo un pubblico Ministro che ci dileggia impunemente, non è solo un pubblico onorevole che può affermare palesemente il falso, non è solo un pubblico rappresentante a poter contraddirsi ogni ora, siamo invece tutti noi a vivere nella stessa maniera. Siamo noi ad avere gli stessi comportamenti . Per strada, in casa , al lavoro noi agiamo esattamente come i nostri rappresentanti, e quindi, se non cambiamo noi, non potremo avere un cambio reale della testa del paese.
Possiamo indignarci quanto vogliamo, possiamo fare catene umane, possiamo creare movimenti a 5 stelle a 1000 stelle, possiamo fare milioni di referendum, ma se non cambiamo il nostro concetto di vita, il risultato sarà sempre uguale, vestito di abiti diversi, ma sempre uguale nella sostanza. Solo la dignità può salvare noi e il nostro paese. Riprendere la dignità di dire "io sono " e quindi poter arrivare ad affermare "noi siamo".
Solo questo ci porrà nella condizione reale di poter pretendere che i nostri politici siano dignitosi, siano morali, siano etici, siano veri, e siano al nostro servizio. Altrimenti continueremo a vivere in una foresta dove il più furbo e forte mangia sempre il più piccolo.
Dignitosi di fronte alla bandiera.
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