Morale e moralisti
Cosa hanno in comune le due forme di vita più diffuse sulla terra se non la caratteristica di essere predatori ?
La capacità della moltiplicazione e della diffusione è attiva in entrambe, ed in entrambe può manifestarsi con effetti deleteri per tutto l'ecosistema presente sul pianeta. Ma in più, nell'uomo si aggiunge anche la perniciosità della volontà del comportamento. Mentre nelle forme di vita più arcaiche, il comportamento dell'essere è naturale e scritto nelle catene di DNA o RNA, nell'uomo si aggiunge qualcosa che lo contraddistingue e lo pone una casella più sù di qualsiasi forma vivente :la volontà. In altri termini l'uomo è l'essere più contagioso e pericoloso che viva su questa terra, e probabilmente, in questo remoto angolo di universo.
L'alta pericolosità dell'essere umano è data non tanto dal propagarsi di malattie e infezioni strettamente legate all'essere Homo Sapiens, ma è data da un aspetto più pericoloso : quello della diffusione di ciò che chiamiamo semplicemnte "comportamento", più spicificatamente deterioramento del "comportamento umano".
L'uomo è l'unico essere vivente che è in grado di "spiegare" i propri comportamenti , e nella grandiosità di questa capacità trova quella che è anche la sua caratteristica più negativa : la capacità di ingannare se stesso.
Siamo gli esseri che possiamo giustificare tutto e il contrario di tutto con altrettanta validità, e possiamo affermare con convinzione un credo per poi disconoscerlo con fermezza il minuto successivo.
"In verità ti dico che questa stessa notte , prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte" (Matteo/26).
Siamo gli esseri che sono in grado di combattere battaglie per questioni di principio, alte questioni di principio, ma siamo quegli stessi esseri che sono in grado di ammazzare per il solo possesso di poco vile denaro.
Siamo l'alfa e l'omega allo stesso tempo, e probabilmente in questa essenza è riassunto tutto il mistero dell'essere umano.
Siamo quindi in tempi in cui tutti , per un verso o per un altro, ci ergiamo a difensori di quella che è l'etica. Che sia pubblica o privata poco importa, e del resto non comprendo cosa voglia significare etica pubblica o privata, l'etica è etica punto!.
Siamo affascinati dal discorso dei comportomenti e volumi su volumi sono recitati e scritti su questo argomento, e fazioni immense si fronteggiano con impegno sovrumano.
Rimane però il fatto incontestabile che la decadenza continua è in atto, e l'abisso della povertà umana, è dinanzi i nostri occhi ogni giorno.
L'infezione da essere umano si propaga con velocità innaturale, e il diffondersi di comportamenti sempre più privi di "coscienza" è innalzato a modello da seguire, anzi, è l'unico modello conosciuto.
Naturalmente , in particolare, noi italiani oggi ci potremmo riferire a determinati argomenti dello scandalo politico sul tappeto. Sbaglieremmo di molto in questo caso, perchè a ben guardare, la decadenza in atto è molto più profonda e non è mai solo dall'altra parte, ma sono convinto, alberga in tutti noi , come esattamente fa un virus mortale infettivo di 4° grado in quello che viene chiamato "ospite".
Siamo sempre portati a pensare che è l'altro ad avere comportamenti scorretti, è l'altro che è il cattivo, che è l'altro ad essere colpevole, riserviamo una sorta di impunità parlamentare a noi stessi, pur indignandoci quando della stessa impunità vogliono arrogarsi altri.
Siamo strani, malefici, micidiali nella nostra essenza.
Per i meno attenti basti pensare che in occasione della prossima beatificazione del Santo Padre, gentiluomini affaristi, hanno pensato bene, pur con tutte le legittimazioni legali del caso, e le giustificazioni economiche del caso, di alzare fino a 8-10 volte il prezzo del soggiorno in occasione dell'evento.
Ora i più salteranno sulla seggiola dinanzi questa notizia, e gli stessi alzeranno le sopracciglia commentando semplicemente "è il mercato" "sono le leggi della domanda e dell'offerta" "è il capitalismo" .
"E' il mercato!" la giustificazione e la spiegazione più ricorrente di questi decenni. L'essere umano ha trovato la spiegazione scientifica ad un comportamento blasfemo e inverecondo, e la soluzione a portata di mano per tutto.
Gli stessi che danno questa spiegazione, per questo fatto portato ad esempio, si ergono a giudici inflessibili per altre vicende.
Questo è il nostro essere supremo, comportamenti di "basso valore" possono essere giustificati o condannati a discrezione, dimenticando invece di puntare l'attenzione sul vero problema indicato da quel "basso valore".
Non ci indignano per il "basso valore" in sè, ma ci indignamo (lievemente!!!) per l'mbito in cui si esplica questo comportamento di "basso valore".
Penso che come uomo , indipendentemente dall'ambito, il "basso valore" è sempre un comportamento negativo. La coscienza dell'albergatore di turno o quella del politicante da party notturni non è diversa, la coscienza è la stessa, e per questo non è che uno sia meglio dell'altro.
Questo vale per la coscienza di noi tutti, basta rifletterci, siamo tutti come gli albergatori o come i politicanti beneamati, nel nostro piccolo ambito.
Pace a tutti.
2 commenti:
Già, chi è senza peccato scagli la prima pietra, mi vien da dire.
Strano come ci capiti facilmente di diventare giudici in talune circostanze, e poi cadere noi stessi in altre situazioni altrettanto criticabili con altrettanta facilità...vedere la pagliuzza nell'occhio altrui, ma non la trave nel nostro...
fragilità umane? Ciecità a senso unico? Forse è più facile guardare all'esterno che dentro alla propria anima dove sei costretto a fare i conti.
L'incorruttibilità è una virtù ormai rarissima....ma, continuo a sperare e credere, non del tutto estinta. Io la pretendo ancora. Innanzittutto da me. E con più forza, dopo ogni caduta.
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