Infiniti percorsi: il multiverso
Abbiamo scritto varie volte su come un intervallo da A a B possa esser rapresentato , riferito alla nostra esistenza, come un segmento che comunemente chiamiamo vita (dalla nascita alla morte) , allargando la vista a tutta la retta concludiamo che esiste "un prima di A" e un "dopo di B".
L'infinita retta che è l'universale esistenza, non ha un inizio e non ha una fine.
Orbene, sempre tenendo presente in nostro personalissimo punto A e il nostro ancor piu' personalissimo punto B , dobbiamo dire che ci sono infiniti percorsi che partendo da A giungono in B. Infiniti percorsi che sono tra loro paralleli e unici nel loro sistema di riferimento (tempo-luogo) , anche se la nostra percezione è sempre quella di un unica retta tra il punto A e il punto B (postulato).
Facciamo un esempio pratico .
Sono su una strada , la percorro fino ad un bivio , posso scegliere e svoltare a destra o a sinistra.
Il mio libero arbitrio mi guida nella scelta del tutto casuale, anche se basata sulla nostra esperienza passata, scegliamo se andare di là piuttosto che di qua. Bene scegliamo e nell'esatto momento in cui abbiamo scelto, abbiamo predestinato il nostro percorso verso un preciso futuro. Potevamo scegliere diversamente , e allo stesso modo avremmo predestinato il nostro futuro con un cammino diverso. Per cui essendo il futuro sicuramente nostro , potremo in ogni caso dire di avere due percorsi alternativi e mutuamente esclusivi nel portarci di un altro pezzo verso il nostro punto B. I percorsi sono mutuamente esclusivi dato che non possiamo essere contemporaneamente sulla strada a destra e sulla strada a sinistra. Ne siam sicuri ?
Portiamo la nostra considerazione più a fondo , cosa succede se nello scegliere la svolta a destra piuttosto che a sinistra , determino se incontro o meno un altra persona proprio su quella strada ? Vuol solo dire che la mia scelta puo' influenzare il destino non solo mio personale, ma anche quello di un altro esser vivente , che a sua volta ha scelto di percorrere quella strada. E via così.
Ci sono milioni, miliardi di alternative, tutte parallele tra loro nel portarci da A a B , ma tutte differenti nell'essenza della vita. Quello che in altri termini chiamiamo destino. Ora se questa molteplicità è nota a priori , cosa possiamo dire sul momento in cui effettuiamo la scelta del persorso da fare ? Si dice in genere,"non si torna indietro" , una grande verità, ma anche in questo caso ...ne siam sicuri ? Certo nella nostra realtà percepita, abbiamo solo un momento in cui effettuiamo la scleta, anzi , possiamo con sicurezza affermare, che la nostra vita è una serie infinita di scelte. Ogni secondo effettuiamo miliardi di scelte, quindi miliardi di momenti irripetibili. Ma è proprio così ? Se la molteplicità dei percorsi è vera, è altrettanto vero che tale opportunità vale per tutti gli individui. Per cui è come una grande matassa di punti che si incrociano nello spazzio a piu' dimensioni , e che si intersecano tra loro , generando ogni volta una ulteriore molteplicità di intersezioni. Come l'acqua che bolle in una pentola, le nostre esistenze sono un continuo divenire, ma non indipendenti l'una dall'altra, ma immerse in una sorta di liquido ribollente che in altri termini è chiamato "caos".
Se gli incroci sono infiniti , e se il libero arbitrio è assicurato , è altrettanto vero che i persorsi alternativi devono esistere, se esistono sono sicuramente tangibili ed evidenti, per cui conosciuti, ne consegue che se sono su una strada "destra", posso affermare che potrei essere anche su una strada "sinistra". Da questo ne discende che il momento in cui io scelgo non è un momento unico , e che soprattutto, è un momento libero di cambiare. Cioè il momento è ripetibile. Allora viviamo in un multiverso e non in un UNIVERSO , cioè abbiamo milioni miliardi di esistenze equipollenti e il percorso che intraprendiamo tra A e B non è unico , ma è come un cavo steso di milioni di fili che noi possiamo percorrere avendo la libertà di saltare dal filo giallo al filo rosso, e poi al filo blu e poi a quello grigio...non solo , ma il cavo lo percorriamo milioni di volte, e ogni volta scegliendo fili diversi . Cioè in altri termini il punto A e il punto B li dobbiamo interpretare in uno spazio a piu' dimensioni e non ristretti alle tre dimensioni canoniche che percepiamo . Se tale multiverso dovesse esistere, niente impedisce di spostarsi nel tempo ed effettuare scelte diverse.
Non è forse questo che facciamo quando ci rendiamo conto di aver sbagliato qualcosa e operiamo scelte diverse?
Si dirà che tali attività sono in fasi diverse della nostra vita per cui siamo in un continuum temporale. Ma solo perchè precepiamo con i nostri sensi. Se ci poniamo invece di fronte alla essenza ci accorgiamo che in effetti siamo di nuovo a quell'incrocio e stiamo cambiando scelta, andremo per una strada diversa (dobbiamo cioè considerare il momento non in riferimento al tempo , ma in riferimento alla "volontà" di dove voglio andare).
L'infinita retta che è l'universale esistenza, non ha un inizio e non ha una fine.
Orbene, sempre tenendo presente in nostro personalissimo punto A e il nostro ancor piu' personalissimo punto B , dobbiamo dire che ci sono infiniti percorsi che partendo da A giungono in B. Infiniti percorsi che sono tra loro paralleli e unici nel loro sistema di riferimento (tempo-luogo) , anche se la nostra percezione è sempre quella di un unica retta tra il punto A e il punto B (postulato).
Facciamo un esempio pratico .
Sono su una strada , la percorro fino ad un bivio , posso scegliere e svoltare a destra o a sinistra.
Il mio libero arbitrio mi guida nella scelta del tutto casuale, anche se basata sulla nostra esperienza passata, scegliamo se andare di là piuttosto che di qua. Bene scegliamo e nell'esatto momento in cui abbiamo scelto, abbiamo predestinato il nostro percorso verso un preciso futuro. Potevamo scegliere diversamente , e allo stesso modo avremmo predestinato il nostro futuro con un cammino diverso. Per cui essendo il futuro sicuramente nostro , potremo in ogni caso dire di avere due percorsi alternativi e mutuamente esclusivi nel portarci di un altro pezzo verso il nostro punto B. I percorsi sono mutuamente esclusivi dato che non possiamo essere contemporaneamente sulla strada a destra e sulla strada a sinistra. Ne siam sicuri ?
Portiamo la nostra considerazione più a fondo , cosa succede se nello scegliere la svolta a destra piuttosto che a sinistra , determino se incontro o meno un altra persona proprio su quella strada ? Vuol solo dire che la mia scelta puo' influenzare il destino non solo mio personale, ma anche quello di un altro esser vivente , che a sua volta ha scelto di percorrere quella strada. E via così.
Ci sono milioni, miliardi di alternative, tutte parallele tra loro nel portarci da A a B , ma tutte differenti nell'essenza della vita. Quello che in altri termini chiamiamo destino. Ora se questa molteplicità è nota a priori , cosa possiamo dire sul momento in cui effettuiamo la scelta del persorso da fare ? Si dice in genere,"non si torna indietro" , una grande verità, ma anche in questo caso ...ne siam sicuri ? Certo nella nostra realtà percepita, abbiamo solo un momento in cui effettuiamo la scleta, anzi , possiamo con sicurezza affermare, che la nostra vita è una serie infinita di scelte. Ogni secondo effettuiamo miliardi di scelte, quindi miliardi di momenti irripetibili. Ma è proprio così ? Se la molteplicità dei percorsi è vera, è altrettanto vero che tale opportunità vale per tutti gli individui. Per cui è come una grande matassa di punti che si incrociano nello spazzio a piu' dimensioni , e che si intersecano tra loro , generando ogni volta una ulteriore molteplicità di intersezioni. Come l'acqua che bolle in una pentola, le nostre esistenze sono un continuo divenire, ma non indipendenti l'una dall'altra, ma immerse in una sorta di liquido ribollente che in altri termini è chiamato "caos".
Se gli incroci sono infiniti , e se il libero arbitrio è assicurato , è altrettanto vero che i persorsi alternativi devono esistere, se esistono sono sicuramente tangibili ed evidenti, per cui conosciuti, ne consegue che se sono su una strada "destra", posso affermare che potrei essere anche su una strada "sinistra". Da questo ne discende che il momento in cui io scelgo non è un momento unico , e che soprattutto, è un momento libero di cambiare. Cioè il momento è ripetibile. Allora viviamo in un multiverso e non in un UNIVERSO , cioè abbiamo milioni miliardi di esistenze equipollenti e il percorso che intraprendiamo tra A e B non è unico , ma è come un cavo steso di milioni di fili che noi possiamo percorrere avendo la libertà di saltare dal filo giallo al filo rosso, e poi al filo blu e poi a quello grigio...non solo , ma il cavo lo percorriamo milioni di volte, e ogni volta scegliendo fili diversi . Cioè in altri termini il punto A e il punto B li dobbiamo interpretare in uno spazio a piu' dimensioni e non ristretti alle tre dimensioni canoniche che percepiamo . Se tale multiverso dovesse esistere, niente impedisce di spostarsi nel tempo ed effettuare scelte diverse.
Non è forse questo che facciamo quando ci rendiamo conto di aver sbagliato qualcosa e operiamo scelte diverse?
Si dirà che tali attività sono in fasi diverse della nostra vita per cui siamo in un continuum temporale. Ma solo perchè precepiamo con i nostri sensi. Se ci poniamo invece di fronte alla essenza ci accorgiamo che in effetti siamo di nuovo a quell'incrocio e stiamo cambiando scelta, andremo per una strada diversa (dobbiamo cioè considerare il momento non in riferimento al tempo , ma in riferimento alla "volontà" di dove voglio andare).
5 commenti:
Al bivio può anche capitare di non saper scegliere e allora come Totò chiediamo:
'noio volevam savuar l’inderiss.. ja.. per andare dove dobbiamo andare da che parte dobbiamo andare?'
E, ancora, spostando solo una vocale..
il 'caos' diventa 'caso' e.....addio libero arbitrio!!
La ringrazio per Blog intiresny
good start
imparato molto
imparato molto
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