mercoledì 15 aprile 2009

Le donne che non sanno amare 1# parte

(La nascita di Venere, Botticelli 1444-1510)

Titolo posposto "Le mie donne che non sanno amare", ma sarebbe un controsenso proprio quel "mie" , dato che per un verso in amore il desiderio principe è proprio quello del possesso, per altro verso , l'idea del possedere, spesso e volentieri, è l'anticamera funeraria di ciò che è amore.
In questo post si vuol dare una testimonianza di ciò che è l'incapacità del genere umano di "amare". Amare in senso lato , non propriamente nei confronti del partner, ma anche verso ciò che possa esser oggetto di amore, figli, lavoro , parenti, amici, passioni , attitudini, e per alcuni aspetti , amore verso se stessi , il proprio esser vivente spirituale.
Esser donna , nei confronti dell'amore tutto terreno , verso l'amato.
Esperienze ed eventi reali che segnano la vita di tutti noi, senza nessuna prestesa di voler rappresentare il tutto e l'assoluto, ma che , nel mio ambito, rappresenta per certo l'assoluto.
E' scontato, ognuno di noi puo' leggere e valutare statistiche di vario genere, ma poi tali dati in ogni caso vengono calati nella propria sfera personale dove possono rappresentare un qualcosa .
Da un inizio occorre partire, e non vuol esser una cronistoria , piuttosto una rinfusa ridda di pensieri e fatti.

Presente col suo esser prorompente e pronta all'evidenza di se stessa , per poter affermare il proprio esser "carina".
In altri termini l'insicurezza del presentarsi per cio' che si è , con idee e pensieri personali, piuttosto che prepotentemente affermare "io ci sono" facendosi largo a gomitate in un gruppo di amici. Evidente l'atteggiamento agli occhi dei più, un pò meno agli occhi di chi rimane abbagliato (folgorato sulla strada di Damasco).
Lunga battaglia tra il capire e porre una base di comunione, quasi impossibile. Il continuare l'affermare il proprio esser superiore , sostenuta da una famiglia che in quella donna/ragazza vede la propria realizzazione. Testimonianza? il fatto di prestare il proprio aiuto perchè appunto preso da amore verso colei che deve trasferirsi da una città del nord ad un paese del sud. Ogni trasloco è un carico gravoso da effettuare, ma se c'è qualcuno che ti presta una mano , è sempre meglio che affrontarlo da soli, non è forse vero ?
Detto fatto sobbarcarsi spese ed oneri e mezzi per effettuare questo trasferimento non è stato un problema, è stato piuttosto un problema l'accoglienza ricevuta all'arrivo , dopo 10 ore di viaggio e dopo aver scaricato la macchina strapiena; accoglienza che si è manifestata solo con un semplice grazie di fronte alla tavola imbandita solo per l'adorata figliola. L'incapacità di amare non solo di detta figliola, ma anche dei genitori, che conferma il detto tale padre , tale figlia.

L'altra presa tutta da un idea personalissima di amore, che consta nella mera consapevolezza che tu esisti, ma solo quando i miei impegni son finiti. Altro modo di dire , mi serve sapere che ci sei , ma soprattutto mi serve sapere che ci sarai quando io sarò libera dai miei impegni.
Devo studiare, devo lavorare, tu vieni dopo, cerca di capirmi!.
La minaccia dell'incomprensione quasi che anche tu non sei alle prese con lo studio o il lavoro.
Ti senti allora un extraterrestre , nonostante gli impegni , comunque dentro si presenta il desiderio di lei , e ti chiedi : come mai non vale anche per lei ?

E la prima? ...la prima non si scorda mai , si dice, ed è vero , se non altro perchè è la prima volta che ci si trova a tu per tu con emozioni forti. Come dimenticare il primo bacio ? il primo ritrovarsi in un letto, come un viandante su un sentiero sconosciuto : perso!.
Tu ci sei , io ci sono , eppure fino a poche ore prima c'era un altro...ahhhh! come sospettarlo ? sei così dolce, tenera, premurosa, impossibile solo pensarlo, ma è la realtà. I fiori appena ricevuti come omaggio sono depositati nell'appartamento della vicina con una scusa....meglio non farli trovare dall'amorino....potrebbero nascere delle domande.
Alla fine voli via , spargendo come bombe a tappeto epiteti tipo : tu non capisci. Capire cosa? il fatto che nel proprio letto oltre me qualcun altro ? cosa dovrei capire ?
E la cosa piu' spassosa che anni dopo ( molti anni dopo) , mi trovo con tua madre al bar, convenevoli e saluti , e poi la frase : "come ?...non ti sei ancora sposato? ...ma come mai? ...ma che vogliono queste ragazze? " ...già dovrei ribattere , vogliono cio' che ha voluto tua figlia...ospitare nel letto non solo me.

Ti conosco una sera vicino al porto , i miei capelli cotonati , oggi come allora , non sono frutto di moda ma di scarsezza di fondi , oggi come ieri, nella mia vita cambia poco , si presenta simpatica, ma del tutto priva di una benchè minima esperienza. Memorabili gli insegnamenti letterari così come memorabile il portare il discorso sul sesso, argomento di carenza annosa, mascherato dal solito universale bisogno di sentimento aulico di "Amore" . Il tutto nasconde solo l'unico grande amore che si possa provare, un amore verso qualcuno che non c'è più, e il terrore si essersi ritrovata da sola di fronte al mondo. Viaggi, mete lontane, escursioni, con l'unico sentiero inibito che non si ha il coraggio di affrontare :il percorso dentro se stessi e le proprie paure. Un regalo, offrire lo spunto per lanciarsi al di là di questo ponte che ti pare occluso.

E tu che ti presenti con voce mono-tonale, sempre dimessa, sempre triste. La curiosità di sapere il perchè , come mai giorno dopo giorno la voce non cambia. Ci sei , finalmente capisco , il problema al solito è la perdita di un caro , il caro estinto, giudicato sempre troppo frettoloso nell'andare via e lasciare i viventi alle prese con una vita da continuare. Succube di una modus vivendi impossibile da sostenere , se non con la giustificazione che "devo" , mi tocca, è così che deve esser e non ci posso far niente.
Ti amo , mi ami , ti desidero ...non posso. Non posso a tutto , una telefonata, un incontro, una gita, una passeggiata, un cinema, sempre e solo "non posso".
Il rifiuto a vivere , chiudendosi in un mondo fatto di ossessione e di dedizione assoluta al genitore ancora in vita. In questo caso l'amore del genitore (madre) preponderante e mantide della propria figlia.
Dall'interno visto come un atto di amore, dall'esterno presentandosi con l'orrida maschera "la bocca sollevò dal fiero pasto" , stai mangiado la figlia un atto supremo di amore.

Lei era ferma sul posto , quale palo insensibile al richiamo , e alle proposte , andiamo, proviamo, vediamoci, una scusa dopo l'altra, una malattia dopo l'altra , piu' di un anno di rimandi , l'evidenza del fatto che il disinteresse eclatante, anche se sempre pronta e disposta a esternare le proprie lamentele sull'universo maschile. Era ferma sul posto e continua ad esser ferma sul posto , il paradosso , nonostante le innumerevoli proposte : hai risolto i tuoi problemi ?.... Io ??????
Donne incapaci di amare, incapaci di sentire.

-Fine 1# parte

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