martedì 6 gennaio 2009

Le campagne contro la fame nel mondo

(foto di garimar)
Il potere e il cemento

(di Elio Richiuto da Euromediterraneo)
In altri tempi la lettura di uno striscione con la scritta “Più preghiere e meno cemento” sarebbe forse passata senza destare grande interesse: oggi, in piena crisi economica, con in atto una forte recessione, ci induce a riflettere profondamente. A riflettere in primo luogo sulla necessità e sulla utilità d’una nuova Cattedrale da costruire a ridosso del vecchio, storico tempio emblema della religiosità salentina. Un tempio che da secoli svetta sulla sommità del promontorio japigio, più volte distrutto da orde barbariche e sempre ricostruito dalla caparbia volontà e dalla fede del popolo salentino. A questo tempio si vuole aggiungere oggi un agglomerato di cemento che snaturerebbe persino i concetti storici e fideistici del tempio stesso, ancora meta di una religiosità i cui valori, da sempre parte integrante del culto Mariano, sono stati tramandati da generazione in generazione.

Ma a cosa serve e soprattutto a chi, la cementificazione di aree soggette a vari vincoli paesaggistici?, non serve certo ai fedeli, ai leucani, tantomeno ai pellegrini che, da secoli, pregano nel vecchio, venerato tempio dedicato a Minerva ed oggi a Santa Maria de Finibus Terrae.

Sembra che per la costruzione della nuova chiesa dovranno essere investiti circa 7 e più milioni di euro (14 miliardi di vecchie lire): cifra che a noi sembra da impiegare in una colossale sciocchezza che si segnala soltanto per l’inutile imponenza. Non intendo promuovere con questo una polemica con i responsabili a tutti i livelli che hanno dato l’ok al progetto senza, secondo me, una approfondita riflessione: una “tiratina di giacca” va fatta a tutti questi signori per spingerli ad un ripensamento su quanto deliberato e forse ancora da deliberare. Perché crediamo sia venuto il momento di considerare il danaro pubblico, e non, con il dovuto rispetto, ricordando loro ancora una volta che la crisi impone un cambiamento di rotta volgendo il timone verso chi ha bisogno, con impieghi produttivi capaci di contribuire a risolvere, o a mitigare, la crisi che attanaglia migliaia di salentini, ai quali non interessa una inutile mega struttura, una cattedrale di cemento: a loro basta entrare nella vecchia Chiesa, nel loro millenario Santuario dove inginocchiarsi e raccogliersi in preghiera.

Non è demagogia questa, non c’entra. È ora di capire invece che nell’animo e nella testa di tutti deve albergare un concetto elementare che politici ed amministratori hanno, per antico vizio, trascurato. Non bisogna più sperperare il denaro con facile disinvoltura, occorre rigore senza eccezioni, per non dare spazio a impiego di danaro per proprie vanità o speculazioni di sorta a danno degli interessi della collettività. Leuca ha bisogno di ben altro, e di non essere, ancora una volta e suo malgrado, aggredita dal cemento con una struttura invasiva e destrutturante, deturpando un meraviglioso paesaggio, soggetto anche a vari vincoli paesaggistici, che si affaccia sul maestoso e incantevole mare che il mondo tutto ci invidia.

Fin qui l'articolo , ora alcune considerazioni al di là dell'esposizione di intenti e del progetto.

Ora con buona pace dei soliti compassionevoli cristiani e caritatevoli cittadini, alla prossima campagna contro la fame del mondo o per i bambini affamati se sul serio si volesse fare qualcosa , si dovrebbe esigere che si evitassero tali spese e non si insultasse il buon senso e la nostra coscienza, chiedendo l'obolo pro questa o quella campagna.
Quante campagne potremmo sovvenzionare con 7 milioni di euro ????
Quanti bambini potremmo aiutare sul serio con 7 milioni di euro ?
Perchè spendere 7 milioni di euro in una località che è in stragrande maggioranza dell'anno deserta, per ampliare quanto è già sufficiente a contenere fedeli e visitatori occasionali e/o organizzati?
Vogliamo soddisfare l'avidità e la sete di potere di quanti siedono su scanni da cui dovrebbero partire proclami di assoluta umiltà.
Il sentimento religioso sfruttato ad arte, il solito meccanismo.
Ora pronti col telefono per sovvenzionare la prossima richiesta di obolo e tacitare le nostre coscienze falsamente messe sotto accusa proprio da quei personaggi pronti a spendere 7 milioni di euro per farsi belli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa idea balzana ricorda molto la costruzione della Chiesa di San Pio da Pietrelcina di Renzo Piano.
Sperpero di denaro per realizzare un'opera mastodontica. Colata di cemento e ferro. Poca funzionalità della Chiesa(poco raccoglimento durante le funzioni, spazi sprecati, km per cercare dei bagni,chiusa d'inverno per il troppo freddo, ecc.ecc.)
Fedeli e pellegrini, e credo anche i frati, preferiscono la Chiesa di S.Maria delle Grazie, in quanto è a dimensione d'uomo e di fedele.
La domanda nasce spontanea: perchè la Chiesa permette lo sperpero di tanto denaro?
Vuole lasciare un segno tangibile ai posteri, come è successo con le grandi opere del passato? ma oggi i tempi sono cambiati!
A parte che non è affatto giusto sperperare denaro in questo barbaro modo, ma l'uomo non ha bisogno della grandezza del luogo per trovare il suo Dio, per riscoprire la sua fede, ma ha la necessità di ben altro!!

Anonimo ha detto...

già, la fame nel mondo. E mentre noi costruiamo cattedrali, Cina e Arabi del petrolio stanno colonizzando l'africa per produrre granaie a costi bassissimi, con contratti da fame, appunto. Ma queste cose la ...(nostra ) carta straccia non le scrive :(