mercoledì 1 ottobre 2008

Ok panico!



L'aereo piu' pazzo del mondo


La scena piu' esilarante del film era il cartello luminoso che lampeggiava con la scritta "Don't Panic" per poi trasformarsi repentinamente in "Ok Panic"!!!
Allo stesso modo stiamo assistendo a tante comunicazioni di tranquillità, di stabilità del sistema finanziario italiano, che non sarebbe intaccato dalla tempesta americana. La cautela tutta italiana negli investimenti finanziari ci stà salvando, l'Italia ha una larga estensione di aziende manufatturiere, ci si dice, per cui la nostra economia è solida.
Tranquilli no panico!
Si elargiscono comunicati quali quello del Presidente del Consiglio "Non consentirò attacchi speculativi sulle nostre banche e non accetterò che i cittadini perdano neanche un euro dei loro depositi", come anche sul sito del Ministero del Tesoro :
"Pronti a garantire la stabilità del sistema bancario ed a difendere i risparmiatori".

Poi , invece scopriamo che c'è qualche cosa che intacca i due piu' grandi gruppi italiani Unicredit e Gruppo Intesa con una serie di notizie apparse e riassunte nel seguito :

Dal sito di UNICREDIT Group
1 Ottobre 2008- h 08:46

Con riferimento alla richiesta di Consob (n. RM 8090400, 30 settembre 2008), UniCredit annuncia che il 23 settembre scorso il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto per conferire una parte del proprio portafoglio immobiliare in un fondo chiuso immobiliare. È previsto che tale transazione, che dovrebbe completarsi entro il 2008, generi più di 15 punti base (0,15%) di Core Tier 1.

Inoltre, nell’ambito del programma di ottimizzazione/riduzione dei Risk Weighted Assets (RWA), UniCredit ha completato, nel mese di settembre, una serie di transazioni che genereranno fino a 12 punti base (0,12%) di Core Tier 1.

Queste iniziative sono in linea con l’obiettivo di rafforzare i coefficienti di patrimonializzazione del Gruppo per raggiungere l’obiettivo del 6,2% in termini di Core Tier 1 (Basilea II) entro la fine dell’anno.

Infine, con riferimento ai recenti articoli di stampa riguardanti il progetto di creazione di una partnership commerciale con una banca d’affari internazionale avente come oggetto performing assets, UniCredit informa che tale partnership, dopo aver formato oggetto di approfondita analisi, al momento non è più in considerazione.

17 Settembre 2008- h 16:00

L’esposizione netta del Gruppo UniCredit al Gruppo Lehman Brothers è dettagliata come segue:

  • linee di credito utilizzate per circa 12 milioni di Euro.
  • obbligazioni nette di circa 120 milioni di Euro.
  • rischi di sostituzione per un valore netto a mark-to-market di circa 26 milioni di Euro.

Unicredit in volo, voci di opa Santander (dal Messaggero)

ROMA (1 ottobre) - Unicredit in volo a Piazza Affari. La banca milanese, colpita da una ondata di vendite martedì (il titolo ha perso il 12%), è salita sulle voci circolate oggi nelle sale operative che indicavano lo spagnolo Banco Santander, appoggiato da Intesa Sanpaolo, interessato al gruppo di Piazza Cordusio.

Il titolo della banca guidata da Alessandro Profumo, sospeso in avvio di contrattazioni per eccesso di ribasso dopo due sedute di passione che hanno spinto le quotazioni sui minimi di 11 anni e bruciato circa 10 miliardi di capitalizzazione, hanno poi rialzato la testa nel corso della seduta e chiuso con un rialzo del 11% a 2,89 euro. Forti gli scambi: è passato di mano quasi il 3% del capitale. Dai massimi dell'anno, toccati a febbraio, il ribasso delle azioni è comunque ancora del 45% circa.


COMUNICATO STAMPA dal sito Intesa San Paolo
INTESA SANPAOLO: ESPOSIZIONE NEI CONFRONTI DI LEHMAN
BROTHERS
Torino, Milano, 16 settembre 2008 – L’esposizione del Gruppo Intesa Sanpaolo nei confronti del
Gruppo Lehman Brothers è la seguente:
- crediti per cassa per circa 51 milioni di euro, crediti di firma per circa 3 milioni di euro e titoli
obbligazionari per un nominale di circa 166 milioni di euro;
- rischi di sostituzione per un valore netto a mark-to-market di circa 40 milioni di euro.


Borse, affondano Unicredit e Intesa (Stampa.it)

MILANO
Banche italiane nel mirino delle vendite. A Milano i titoli dei due maggiori istituti del Paese, Unicredit e Intesa, sono rimasti sospesi alcune ore per eccesso di scostamento al ribasso rispetto al prezzo d’apertura, mentre altri titoli, come Banco Popolare e Ubi Banca marcano, consistenti ribassi. Il tutto in un contesto dei mercati europei che vede invece rimbalzare il settore del credito.



Ok panico!!!!

P.S.: si fa un gran parlare di protezione dei piccoli risparmiatori , del popolo italiano che è sempre stato propenso al risparmio, ma che degli stessi risparmi è stato defraudato ,... Parmalat, Cirio, Bond Argentini,My Way...Derivati...ci si dovrebbe ricordare di cio' che solo nel passato recente è venuto a galla.

P.P.S.: oggi gli esperti ci spiegano come mai è scoppiato il gioco della finanza facile, della finanza mirata al mero guadagno speculativo, ci spiegano come questa catena di S. Antonio sia stata possibile per mancanza di controlli. Son gli stessi esperti che in tutti questi anni han decantato le qualità di questo metodo , e della inventiva degli operatori di borsa e di come questa new econmy dovesse esser la luce per tutti i popoli liberi. Deridendo quanti invece si comportavano da timorosi e scettici di fronte a tante luci e vetrine scintillanti.

P.P.P.S: oggi ci invitano ad essere solidali con tutti quei personaggi che scatolone in mano , percorrono le strade ad una affannosa ricerca di cio' che non è più, ci spiegano di come questi lavoratori nel giro di un ora han perso tutto , dimenticando però di sottolineare che gli stessi personaggi sono stati per anni ingranaggi di un perverso gioco che ha permesso ai potentati e via via nella scala gerarchica fino all'ultimo gradino, lauti guadagni e compensi che un misero mortale non ragiunge neanche sommando gli stipendi della sua intera vita. Oggi vengono accumunati i destini di onesti cittadini con quelli di operatori e dirigenti di dubbia onestà ed etica, invitandoci a condividerne la sorte e offrire una via di salvezza sulle spalle di coloro che sono piu' deboli economicamente.

Nessun commento: