Una "thala" o "acacia raddiana" fino al 1973 si ergeva solitaria nel deserto del Ténéré, e veniva considerata l'albero più isolato al mondo. Solo e unico esemplare per oltre 400 Km attorno, nel nordovest del Niger , in pieno deserto. Le sue radici profonde oltre 40 metri , sostenevano la sua chioma seppur non altissima, arrivando appena a 4 metri. Questo è l'abero perduto dato che nel 1973 l'albero venne investito ed abbattuto da un camionista libico -a quanto si dice- ubriaco, (almeno questa è la versione ufficiale). L'8 novembre 1973 l'albero morto venne trasferito al Museo Nazional del Niger nella capitale, Niamey.[2] Nel luogo ove esso si ergeva è stata in seguito collocata una scultura metallica che simboleggia un albero.
Questo è quanto , viene solo da chiedersi , cosa vuol dire per questo mondo moderno proteggere amene località come "patrimonio dell'umanità" , e sostener oasi piu' o meno al centro di ben noti business, dato che al contrario vere rarità della natura sono lasciate alla mercè si uno qualunque dei miserabili piloti che scorazzano di quà e di là traportando merci di dubbio valore.
E di più , dovremmo chiedere a quella umanità che noi tutti formiamo , chi ricorda l'Albero del Ténéré ultimo di un gruppo di alberi cresciuto quando il deserto era meno arido.
Al suo posto la moderna società ha innalzato un simulacro di metallo che dovrebbe ricordarci l'Albero del Ténéré.
Ogni umanità ha i simulacri che si merita.
Questo è quanto , viene solo da chiedersi , cosa vuol dire per questo mondo moderno proteggere amene località come "patrimonio dell'umanità" , e sostener oasi piu' o meno al centro di ben noti business, dato che al contrario vere rarità della natura sono lasciate alla mercè si uno qualunque dei miserabili piloti che scorazzano di quà e di là traportando merci di dubbio valore.
E di più , dovremmo chiedere a quella umanità che noi tutti formiamo , chi ricorda l'Albero del Ténéré ultimo di un gruppo di alberi cresciuto quando il deserto era meno arido.
Al suo posto la moderna società ha innalzato un simulacro di metallo che dovrebbe ricordarci l'Albero del Ténéré.
Ogni umanità ha i simulacri che si merita.
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