Sementi per il «global warming»
Per esempio, il Cimmyt ha ricevuto 47 milioni di dollari dalla Bill & Melinda Gates Foundation
(il miliardario monopolista di Microsoft) per diffondere gli OGM in Africa. E i Paesi africani si sono visti imporre da USA e Brasile l’obbligo di adottare alberi transgenici (con il pretesto di ricavarne biocarburanti da cellulosa) alla Conferenza per la biodiversità tenutasi a Bonn il 30 maggio scorso. Gli africani volevano una moratoria, per capire l’effetto che questi alberi avranno sull’ecosistema. Niente: devono piantarli, e zitti. E il tutto, in nome della «biodiversità». Evidentemente, gli organizzatori saranno stati «finanziati».
Non manca la grancassa pubblicitaria per il promettente business. In coincidenza con la conferenza FAO per l’alimentazione e l’agricoltura di Roma, Monsanto, dalla sua sede di Saint Louis - ha emanato un altisonante «impegno in tre punti».
La Monsanto si impegna a «raddoppiare la produttività di mais. Soya e cotone nel 2030», a «sviluppare sementi che ridurranno di un terzo le risorse d’acqua e fertilizzanti richieste»,
e «migliorare la vita dei contadini, fra cui cinque milioni dei più poveri, entro il 2020».
I contadini che ci hanno avuto a che fare lo sanno bene:
Nei prossimi mesi, fate attenzione a quanti giornali ripeteranno quelle frasi dettate da Saint Louis. Berlusconi, lui, s’è portato avanti: ha fatto il suo spot per Monsanto prima di tutti.Forse crede che
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