L'insieme che chiamiamo (A) lo dividiamo in due parti che chiameremo (B) e (non-B), per cui possiamo affermare che (B) non ha parti in comune con (non-B) e inoltre ( B ) + (non-B ) porta al risultato esatto di (A).
Ora se immaginiamo che (A) sia la nostra vita, cosa possiamo dire sulla parte (B) oppure sulla parte (non-B) ?
Quale delle due è la nostra vera vita, quale delle azioni compiute in (B) o in (non-B) sono la nostra vera essenza ?
Si badi bene che non vale l'appartenenza indefinita alla parte (B) piuttosto che alla (non-B). Si vuole intendere che ogni azione della nostra vita puo' indifferentemente appartenere all'uno piuttosto che all'altro. Il problema si pone quando consapevolmente sappiamo di essere in (B) ma vorremmo che fosse (non-B) e viceversa.
E probabilmente tutte le nostre azioni di vita sono in questo senso... abbiamo coscienza della nostra realtà (B) ma vorremmo che fosse (non-B), scegliamo magari un (non-B) ma sappiamo che sarebbe meglio un (B).
Dicotomia di vita , che lacera il nostro io cosciente, lasciandoci qual vacuo senso di vuoto in ogni minuto della nostra esistenza. Per di più la nostra confusione aumenta a dismisura prendendo coscienza del fatto che i due sottoinsiemi (B) e (non-B) non sono in antitesi come il bianco e il nero , il bene e il male, ma sono comunque mutuamente esclusivi; nessun elemento di uno puo' appartenere all'altro. Questo comporta che ogni nostra scelta è sempre da una parte e non puo' in alcun modo esser dall'altra, scelte esclusive, e che in entrambi i casi possono esser positive o negative.
La vita dicotomica è quella che ci aspetta.
Ora se immaginiamo che (A) sia la nostra vita, cosa possiamo dire sulla parte (B) oppure sulla parte (non-B) ?
Quale delle due è la nostra vera vita, quale delle azioni compiute in (B) o in (non-B) sono la nostra vera essenza ?
Si badi bene che non vale l'appartenenza indefinita alla parte (B) piuttosto che alla (non-B). Si vuole intendere che ogni azione della nostra vita puo' indifferentemente appartenere all'uno piuttosto che all'altro. Il problema si pone quando consapevolmente sappiamo di essere in (B) ma vorremmo che fosse (non-B) e viceversa.
E probabilmente tutte le nostre azioni di vita sono in questo senso... abbiamo coscienza della nostra realtà (B) ma vorremmo che fosse (non-B), scegliamo magari un (non-B) ma sappiamo che sarebbe meglio un (B).
Dicotomia di vita , che lacera il nostro io cosciente, lasciandoci qual vacuo senso di vuoto in ogni minuto della nostra esistenza. Per di più la nostra confusione aumenta a dismisura prendendo coscienza del fatto che i due sottoinsiemi (B) e (non-B) non sono in antitesi come il bianco e il nero , il bene e il male, ma sono comunque mutuamente esclusivi; nessun elemento di uno puo' appartenere all'altro. Questo comporta che ogni nostra scelta è sempre da una parte e non puo' in alcun modo esser dall'altra, scelte esclusive, e che in entrambi i casi possono esser positive o negative.
La vita dicotomica è quella che ci aspetta.
3 commenti:
Lo spunto me lo hai dato con il simbolo che rappresenta la dicotomia: il T'ai Chi T'u, rappresentazione di Yin e Yang.
Yin é luna,notte,oscurità, freddo, riposo, femminile, nord,ovest, inverno, autunno,destra, introversione, terra.
Yang è sole, giorno,luce, caldo, attività, maschile, sud, est, estate, primavera, sinistra,estroversione, cielo.
Tutto può essere descritto in termini di yin o yang:
1. Yin e yang sono opposti
Qualunque cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; essa contiene il seme per il proprio opposto. Per esempio, il freddo può diventare caldo; "ciò che va su deve venire giù".
2. Lo yin e lo yang hanno radice uno nell'altro
Sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l'uno non può esistere senza l'altro. Per esempio, il giorno non può esistere senza la notte.
3. Lo yin e lo yang diminuiscono e crescono
Sono complementari, si consumano e si sostengono a vicenda, sono costantemente mantenuti in equilibrio. Però ci possono essere degli sbilanciamenti che creano problemi; i quattro possibili sbilanciamenti sono: eccesso di yin, eccesso di yang, insufficienza di yin, insufficienza di yang.
4. Lo yin e lo yang si trasformano l'uno nell'altro
Ad un certo punto, lo yin può trasformarsi nello yang e viceversa. Per esempio, la notte si trasforma in giorno; il calore in freddo; il riposo in attività, ecc.
Il paradosso della dicotomia è che nelle scelte c'è sempre una sfida perenne da chi far cominciare: Yin? o Yang?
Una buona lezione sullo Yin e sullo Yang.
Matematicamente parlando il sottoinsieme (B) non ha in alcun modo elementi comuni con il (non-B)
in matematica si dice MUTUAMENTE ESCLUSIVI, neanche riferendosi a elemnti che contengono il "seme" dell'altro.
Altro concetto matematico : insiemi diversi, in alcun modo l'insieme (B) puo' divenire un (non-B) e viceversa.
Sfugge il concetto base dell'asserto.
un elemento di (B) è solo (B)
come opposto di un (non-B)
ad esempio se io vivo a NORD, non posso in alcun modo esser contemporaneamente a SUD , anche se lo vorrei.
L'introduzione collaterale della considerazione che qualunque Sud puo' esser un NORD di qualche altro punto (escludendo il polo sud) crea solo turbativa e confusione.
Come appunto il concetto
Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang.
Matematicamente (B) non sarà mai (non-B).
Il post esprime concetti matematici
La matematica che spiega la vita.
La filosofia appunto matematica.
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