mercoledì 23 febbraio 2011

La beatificazione delle coscienze

(foto Dailyblog)

Morale e moralisti

Cosa hanno in comune le due forme di vita più diffuse sulla terra se non la caratteristica di essere predatori ?
La capacità della moltiplicazione e della diffusione è attiva in entrambe, ed in entrambe può manifestarsi con effetti deleteri per tutto l'ecosistema presente sul pianeta. Ma in più, nell'uomo  si aggiunge anche la perniciosità della volontà del comportamento. Mentre nelle forme di vita più arcaiche, il comportamento dell'essere è naturale e scritto nelle catene di DNA o RNA, nell'uomo si aggiunge qualcosa che lo contraddistingue e lo pone una casella più sù di qualsiasi  forma vivente :la volontà. In altri termini l'uomo è l'essere più contagioso e pericoloso che viva su questa terra, e probabilmente, in questo remoto angolo di universo. 
L'alta pericolosità dell'essere umano è data non tanto dal propagarsi di malattie e infezioni strettamente legate all'essere Homo Sapiens, ma è data da un aspetto più pericoloso : quello della diffusione di ciò che chiamiamo semplicemnte  "comportamento", più spicificatamente  deterioramento del "comportamento umano". 
L'uomo è l'unico essere vivente che è in grado di "spiegare" i propri comportamenti , e nella grandiosità di questa capacità trova quella che è anche la sua caratteristica più negativa : la capacità di ingannare se stesso.
Siamo gli esseri che possiamo giustificare tutto e il contrario di tutto con altrettanta validità, e possiamo affermare con convinzione un credo per poi disconoscerlo con fermezza il minuto successivo.
"In verità ti dico che questa stessa notte , prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte" (Matteo/26).
Siamo gli esseri che sono in grado di combattere battaglie per questioni di principio, alte questioni di principio, ma siamo quegli stessi esseri che sono in grado di ammazzare per il solo possesso di poco vile denaro.
Siamo l'alfa e l'omega allo stesso tempo, e probabilmente in questa essenza  è riassunto tutto il mistero dell'essere umano.
Siamo quindi in tempi in cui  tutti , per un verso o per un altro, ci ergiamo a difensori di quella che è l'etica. Che sia pubblica o privata poco importa, e del resto non comprendo cosa voglia significare etica pubblica o privata, l'etica è etica punto!.
Siamo affascinati dal discorso dei comportomenti e volumi su volumi sono recitati e scritti su questo argomento, e fazioni immense si fronteggiano con  impegno sovrumano.
Rimane però il fatto incontestabile che la decadenza continua  è in atto, e l'abisso della povertà umana, è dinanzi i nostri occhi ogni giorno.
L'infezione da essere umano si propaga con velocità innaturale, e il diffondersi di comportamenti sempre più privi di "coscienza"  è innalzato a modello da seguire, anzi, è l'unico modello conosciuto.
Naturalmente , in particolare, noi italiani  oggi  ci potremmo riferire a determinati argomenti dello scandalo politico sul tappeto. Sbaglieremmo di molto in questo caso, perchè a ben guardare, la decadenza in atto è molto più profonda e non è mai solo dall'altra parte, ma sono convinto, alberga in tutti noi , come esattamente fa un virus mortale infettivo di 4° grado in quello che viene chiamato "ospite".
Siamo sempre portati a pensare che è l'altro ad avere comportamenti scorretti, è l'altro che  è il cattivo, che è l'altro ad essere colpevole, riserviamo una sorta di impunità parlamentare a noi stessi, pur indignandoci quando della stessa impunità vogliono arrogarsi altri.
Siamo strani, malefici, micidiali nella nostra essenza.
Per i meno attenti basti pensare che in occasione della prossima beatificazione del Santo Padre, gentiluomini  affaristi, hanno pensato bene, pur con tutte le legittimazioni legali del caso, e le giustificazioni  economiche del caso, di alzare fino a 8-10 volte  il prezzo del soggiorno in occasione dell'evento.
Ora i più salteranno sulla seggiola dinanzi questa notizia, e gli stessi alzeranno le sopracciglia commentando semplicemente "è il mercato" "sono le leggi della domanda e dell'offerta" "è il capitalismo" .
"E' il mercato!"  la giustificazione e la spiegazione più ricorrente di questi decenni. L'essere umano ha trovato la spiegazione scientifica ad un comportamento blasfemo e inverecondo, e la soluzione a portata di mano per tutto.
Gli stessi che danno questa spiegazione, per questo fatto portato ad esempio, si ergono a giudici inflessibili per altre vicende.
Questo è il nostro essere supremo, comportamenti di "basso valore" possono essere giustificati o condannati a discrezione, dimenticando invece di puntare l'attenzione sul vero problema indicato da quel "basso valore".
Non ci indignano per il "basso valore" in sè, ma ci indignamo (lievemente!!!) per l'mbito in cui si esplica questo comportamento di "basso valore".

Penso che come uomo , indipendentemente dall'ambito,  il "basso valore" è sempre un comportamento negativo. La coscienza dell'albergatore di turno  o quella del politicante da party notturni non è diversa, la coscienza è la stessa, e per questo non è che uno sia meglio dell'altro.
Questo vale per la coscienza di noi tutti, basta rifletterci, siamo tutti come gli albergatori o come i politicanti beneamati, nel nostro piccolo ambito.
Pace a tutti.

giovedì 3 febbraio 2011

Leggera follia

(foto di Garimar)

Che sensazione di leggera follia...

Ci si ritrova sempre più spesso in questi anni  come folli su una nave di folli, come estasiati , euforici e incoscienti di fronte a tutto ciò che accade. 
Sempre più spesso questa estasi di coscienza ci avvolge e ci pone in uno stato catatonico di rassegnazione. "Così è perchè così deve essere". 
Si badi bene, qui non si  indicano eventi e misfatti noti ai più e di cui tanto si parla o si sparla. Non si indicano in questa sede gli eventi importanti e  accadimenti disastrosi che ci portano vorticosamente a cambi epocali. Siamo in questa sede molto più limitati  all'ambito familiare e quotidiano che ogni ora, ogni minuto quasi ogni secondo anestetizziamo con la nostra considerazione sempre più frequente : "così è!"
E diciamo che la normale prosecuzione della nostra allocuzione sarebbe  "perchè così dev'essere". 
La follia appunto , la follia della nostra umana mente oramai persa nei meandri sillogistici dei condizionamenti sistemistici del vivere comune.Appunto vivere comune del tipo "così fan tutti " ,
Il bello di tutto questo, è che essendo, noi tutti coinvolti , non c'è speranza di menti eccelse che ci possano in qualche modo salvare o avvisare.
Tutti i riferimenti sono andati persi, tutti i paradigmi saltati, e anche le parole sono pronunciate per dire tutto e allo stesso tempo il contrario di tutto. Ognuno afferma e dice per poi  negare e riaffermare. Ognuno di noi è avvolto da una coperta quale corazza impenetrabile ai tanti , unica parte di noi esposta , e quindi  l'unica preoccupazione nostra è pulire tale coperta perchè all'esternopossa esser bella.
Ciarliamo, vociferiamo, urliamo e lanciamo parole a vuoto , proclamiamo a gran voce significati di cui non comprendiamo neanche una infinitesima parte, ci atteggiamo a far parte di un tutto e invece non rappresentiamo niente, men che meno noi stessi. 
Un animale ha molta più rappresentanza di se stesso e molta più coerenza esistenziale.
Siamo uno e tutti, siamo il bene e il male, siamo il buono e il cattivo allo stesso tempo. Siamo aguzzini e carnefici e siamo anche le vittime . La nostra mente è oramai ubriaca e preda di grandi dosi di  ecstasy. Viviamo questa parvenza di vita , convincendoci, facendo in modo di convincerci, che sia vita. In effetti i nostri sforzi quotidiani sono in questa direzione : dobbiamo convincerci che stiamo vivendo. 
Tutti i nostri muscoli , tutte le nostre energie sono rivolte ad affermare che stiamo vivendo, e poco importa  , al contrario , il come. 
Il come non convince nessuno, il come non importa a nessuno, importante è esserci, il come è un dettaglio di scarsa rilevanza. Non importa alla società , vuoi che ci interessi individualmente ? 
Siamo macchine che vivono in una qualche maniera, non importa come, importante è poter dire : io vivo. 
Del resto , si suol dire, con i tempi che corrono ci mettiamo forse a fare dei distinguo ? ci mettiamo a mettere i puntini sulle "i" ? Oggi è già difficile fare qualcosa, figurarsi se perdiamo tempo a chiederci il "come" fare quella cosa. 
Siamo disposti a tutto, sopportiamo tutto, troviamo giustificazione per tutto,  per poter concludere e recitare il verbo essere. 
Recitiamo infatti una parte, che sarebbe del tutto estranea alla nostra natura se solo ci fosse un attimo di tempo e la volonta a riflettere. 
Orbene i veri folli  sarebbero  le persone più giuste , il nostro problema  è che anche come folli siamo annacquati e alquanto scarsi. 
La nostra recita fa pena.


domenica 9 gennaio 2011

Cosa viviamo

Come viviamo

In quale modo trascorriamo la nostra vita che di solito descriviamo come meravigliosa e irripetibile ?
Cosa inseguiamo nel corso della nostra breve esistenza se non il modo di vivere che ci viene imposto quasi obbligato da tutto ciò che con un eufemismo chiamiamo vita sociale ?
Ad ogni angolo declamiamo che è questo il modo giusto per vivere degnamente da uomo. Ma ne siamo convinti fino in fondo ?
Parole come denaro, investimenti, debiti, profitti, bilanci,  tasse, obbligazioni, bollette, more, prestiti, finanziamenti, derivati, azioni,  fondi di investimento, mutui, costellano la nostra vita come un epitaffi lugubri della strada verso il cimitero.
Ma che vita  che esistenza è quella di passare quel breve tempo che abbiamo a nostra disposizione inseguendo il pareggio del bilancio familiare , affannandoci a pagare le tasse, imprecando contro gli evasori, che sempre ci sono e ci saranno, e maledicendo il portafoglio sempre troppo vuoto.
Ma che sistema è quello messo in piedi da questa umanità, dove i pochi detengono il potere mondiale finanziario e i molti si affannano e letteralmente la stragrande maggioranza dei popoli nuore di fame.
Ma che umanità è quella formata da questi individui che sono le persone comuni , e che siamo tutti noi ad iniziare da me , che si affannano a correre a destra e a manca, a salire su treni pendolari, su autobus strapieni, a farsi lunghissime code sulle strade strapiene per fare un lavoro che possa portare la pagnotta a casa, e a volte neanche arriva la pagnotta.
Ma sul serio ognuno di noi crede intimamente ed è fermamente convinto che questa è la vita che si merita un essere vivente su questa terra per l'arco di una esistenza sempre effimera?.
Quanto tempo ...quanto tempo sul serio viviamo per noi come persone, come persone coscienti, come persone ragionevoli.
Quanto tempo ?
Trascorriamo la nostra esistenza inseguendo cosa ? L'acquisto di una casa ?  che sempre cosa fatta di pietre e cemento è ,  l' acquisto di una macchina ?  che sempre un pezzo di ferro è , destinato ad arrugginire come noi. L'acquisto di oggetti che per di più si dimostrano alla lunga inutili cianfrusaglie che non testimoniano niente che non sia passeggero ?
Per cosa viviamo quindi ?
Si dirà, che si vive per i figli e per conoscere il mondo.
Quanto possa essere vero questo mi sembra alquanto aleatorio. I figli rappresentano la continuazione della stirpe. La discendenza, il perdurare del proprio sangue di fronte alla scomparsa che ineluttabile ci aspetta tutti.
Ma che mondo diamo a loro stessi ? Cosa tramandiamo che non siano le solite tasse, debiti,cambiali,rate,bollette, ingiunzioni di pagamento, e scadenzari vari . E non parliamo della terra che consegniamo loro , dato che è tristemente noto come lo scempio profondo sia oramai irreversibile avendo inquinato l'impossibile, e avendo adulterato in maniera permanente tutto ciò di cui ci nutriamo.
In quanto a conoscere il mondo , credo che solo una piccola parte di tale mondo possa esser davvero conosciuto da noi cittadini universali. Siamo troppo presi oramai da millenni di "sistema"  i nostri sensi non possono che esser dormienti. Certo possiamo viaggiar nei nostri  - pochi - momenti liberi , possiamo visitare luoghi lontani, incontrare genti e costumi più vari, ma conosceremo il mondo in questa maniera?.
Ripetiamo la domanda per cosa viviamo   e come viviamo ?

lunedì 6 dicembre 2010

Pazienza

(foto di Garimar)

Regalo di Natale (ovverosia Babbo Natale)

Il nostro comportamento , le nostre reazioni ai fatti della vita , le nostre emozioni che ci caratterizzano sono il frutto di prime esperienze che ti colpiscono e ti formano nei primi anni . 
Per alterne vicende della famiglia , ho vissuto nell' infanzia con i nonni, assieme ai nonni, presenti  i due figli maschi  miei zii, grandi rispetto a me e che in definitiva sono stati i compagni e gli idoli del mio esser bambino. I nonni avevano una attività di cartolibreria del paese; negozio pieno di matite, penne, quaderni e libri. Io spesso mi aggiravo tra scaffali e pacchi di materiale scolastico. Naturalmente erano anche presenti giocattoli  e dato che all'epoca non esistevano i grandi centri commerciali, era il negozio il luogo dove potevi vedere gli oggetti dei tuoi sogni. Assistevo anche all'ordinazione in anticipo del materiale , come ogni buon negozio, le stagioni erano sempre molto anticipate, e il materiale natalizio si ordinava in estate se non in primavera. Vivere in questo ambiente di forniture scolastiche mi ha fatto apprendere da subito le tematiche del commercio, l'orario dell'apertura e chiusura, le prenotazioni, le vendite e la classica "nota" , anticipo dei tempi per il moderno finanziamento a tasso "zero". 
Allo stesso tempo era come vivere nel mondo dei balocchi , perchè essendo bambino come tutti i bambini vedere confezioni di fucili, pistole, soldatini, macchinine veniva facile esprimere desideri con la più classica delle letterine a "Babbo Natale". 
Un particolare Natale ricordo ancora oggi,  avevo visto una particolare pistola come le colt del mitico Far West, mi piaceva da morire, era bellissima, con il calcio che mi sembrava enorme, e il grilletto tutto cromato. 
Era l'oggetto dei miei desideri. L'osservavo con occhi sognanti ogni giorno in attesa del più classico giorno di Natale. Diligentemente avevo descritto sulla letterina la pistola dei miei sogni , bella lucida, con il grilletto argentato come quella che è nella vetrina del negozio della nonna , (per me la cartolibreria era della nonna piuttosto che del nonno). 
Finalmente arriva quell'anno il Natale e ricordo ancora l'ansia dell'attesa del giorno all'ora di pranzo , quando già sapevo che davanti il portone di ingresso al suono del campanello avrei trovato un pacco con dentro la mitica pistola (era la consuetudine della casa della nonna per il Natale). 
Vivendo  periodicamente a contatto dei grandi (nonni e zii) , ero anche smaliziato, avevo oramai capito che Babbo Natale non era un signore vero, e che molto più realisticamente il Babbo Natale sarebbe stato lo zio che doveva portarmi all'ora giusta il più bel regalo del mondo. 
Finalmente arriva l'ora di pranzo e prima di sederci tutti a tavola ecco il campanello, mi precipito alla porta apro e c'è un pacco, una scatola , tutto come previsto, Babbo Natale mi ha accontentato, felice al colmo  apro ...e delusione delle delusioni non c'è la mitica pistola !!!
C'era un altro giocattolo che non ricordo neppure, e la mia disperazione pare che sia stata come un frastuono di temporale, non perchè mi fossi messo a piangere, no, ma perchè la mia faccia deve aver preoccupato tutti , mamma, zii, nonni e soprattutto nonna. 
I grandi si mettono a parlare, io disperato con il cuore rotto non so che fare , sono mortalmente ferito , non so cosa dire, pensare, gridare o stare zitto. Il nonno mi aveva insegnato che non bisogna mai lamentarsi , e quindi io diligentemente ricacciavo le lacrime indietro, la mia faccia era una maschera di dolore. Gli zii parlavano, era successo che al momento di ritirare la pistola dalla vetrina, si era presentato un signore (si dice oggi  quello dell'ultimo momento) che cercava un regalo per il proprio figlio, e aveva trovato una bella idea quel pistolone lucido lucido.  Mio zio aveva pensato bene di fare la vendita , non pensando affatto al nipote che aspettava da tanto proprio quel pistolone. Del resto come negozio si poteva ordinare un altro pezzo,  quale era il problema?
Così è andata la cosa,  i nonni e gli zii furono anche di parola, perchè tempo dopo mi portarono dal grossista fornitore , addirittura di persona per vedere e scegliere la pistola, naturalmente quella stessa pistola non c'era più, molti altri modelli erano disponibili ma non quella,  e infatti mi fu presa un altra, forse anche più bella, ma non quella che io avevo accarezzato, guardato per tanto tempo. 
Penso che questo sia stato l'episodio che mi abbia fatto apprendere dolorosamente cosa sia la pazienza, cosa sia rimanere delusi e cosa sia "non lamentarsi".  Penso che sia stato il momento in cui ho capito che non importa quanto tu desideri una cosa, la vita ti presenterà sempre qualcosa di diverso, magari di simile, ma sempre diverso da quello che tu immagni e sogni.
Ero un bambino eppure in quel momento credo che sia iniziato il mio cammino verso le difficoltà, e forse è stato il preludio a tutte le difficoltà che poi ho incontrato ed è stata la scuola che oggi mi porta a dire pazienza.
Pazienza quando qualcosa non và per il verso giusto, pazienza quando qualcosa non è esattamente come la sogni, pazienza quando non ottieni quello che ti sembra giusto, pazienza quando la vita ti presenta il conto, pazienza quando ti senti rodere dentro e non puoi far niente per cambiare, pazienza quando ti senti male e nessuno può far niente, pazienza quando una persona che ami ti fa del male,  pazienza quando non trovi quello che vuoi e che cerchi disperatamente. Pazienza la parola della mia vita che da quel giorno ha battuto i colpi del mio cuore. 
Non sono in grado di dire se sia stata un buona lezione o un cattivo esempio quel Natale, di fatto è stata la mia realtà, per cui l'ho portata dentro fino ai giorni di Internet, dei centri commerciali, dei grandi Megastore, delle gallerie di negozi super assortiti, dei meravigliosi cataloghi . Ma soprattutto fino ai giorni in cui sentimenti emozioni , desideri e sogni presenti , come in quel giorno di Natale, sono depositati in attesa di vedere un esito , una svolta, un risultato , oggi come allora c'è l'ansia di sentire quel campanello al portone, l'ansia di  sentirlo e  precipitarsi a vedere cosa c'è, cosa è arrivato; naturalmente è presente quella paura di antiche origini ,  il terrore di veder andar a vuoto tutti i desideri e le illusioni , paura di trovare aprendo il portone, qualcosa che non sia quello sperato, desiderato. 
Giorni in cui si sogna e si desidera oggi come allora, giorni che nonostante il "modernismo" presentano le stesse cose di quaranta anni fa, le stesse situazioni di un bambino che sogna e desidera quello che considera un oggetto bellissimo e indispensabile, e sono giorni in cui l'uomo  sente dentro di se ciò che manca e  lo vede lì in una vetrina bellissima: il suo sogno. 

domenica 21 novembre 2010

Armi di distrazione di masse


Le farfalle e i sassi


Siamo come in un prato fiorito, in una giornata assolata e tutti corriamo scapestrati a raccoglier farfalle, con la testa in aria ad inseguire questi lepidotteri fantastici.
Corriamo a destra e a manca, distratti, sorridenti, armati del nostro retino e cerchiamo di prendere l'esemplare più bello.
Siamo così distratti e sorridenti che non ci accorgiamo che lo stesso prato è pieno di macigni e pietre che attentano alla salute delle nostre gambe, e lo stesso spazio aperto costeggia un baratro profondissimo nascosto ai nostri occhi dall'erba alta.
Così accade della nostra situazione attuale, siamo sotto il fuoco di armi di distrazione di massa, portati a pensare a falsi problemi, a questioni talmente lontane dalla realtà quotidiana di tutti noi.
Rimangano sul tappeto questioni fondamentali, che sono sottaciute a proposito. El Pais ha pubblicato ultimamente una classifica dei paesi secondo la crescita economica riscontrata negli ultimi 10 anni  (dicasi 10 anni !!!) . Ebbene l'Italia è penultima su 180 paesi per crescita economica, siamo penultimi perché ultima è Haiti, avendo subito una caduta catastrofica per il terremoto.
Praticamente ultimi a livello mondiale, ma gli italiani sommersi da notizie di inciuci, compravendita di parlamentari, di dimissioni annunciate richieste, poi ritirate, di primarie sconvolgenti, di scandali pseudo porno, di trasmissioni pseudo dirompenti,  si son lasciati scappare questo piccolo dettaglio.
Ma parliamoci francamente , siamo forse un popolo che si indigna a una simil notizia quand'anche fosse portata alla giusta evidenza ?
Ci potremmo forse indignare se arriviamo ultimi ad un campionato di calcio (e neanche !!!) , ma non certo perchè il fondo monetario internazionale ci sbatte in faccia i dati poco eclatanti del nostra economia.
Parliamoci francamente , saremo anche ultimi in classifica, ma vuoi mettere che noi italiani sappiamo valorizzare la nostra vita come non mai ?, siamo i primi per telefonini di ultima generazione, per crescita di vendita di macchinoni super accessoriati, siamo i primi a seguire le mode trend del momento , vuoi mettere ?  altro che classifiche, noi italiani  ce ne fottiamo.
La nostra particolarità di essere italiani è quella di fottercene di tutto e di tutti, pensando molto individualmente : tanto io me la cavo.
Chi non crede e abbia voglia di documentarsi sullo stato Italia, puo' far riferimento a :




Ammesso che si abbia la pazienza di leggere questi dati , invece che leggere di escort e prostituti della politica (compravendita dei parlamentari) , ci sorge spontanea una domanda :
perchè una rapida ricerca con google sull'argomento ci restituisce in stragrande maggioranza solo articoli di autori di sinistra e vicini all'area della sinistra ?
Cosa ci viene nascosto ?  cosa le autorità governative non vogliono che si sappia ?
Oggi la repubblica.it  pubblica un articolo a firma Eugenio Scalfari, tra le altre cose si legge :

Questa delibera della Commissione dovrà essere approvata dal Parlamento di Strasburgo.
Potrà forse essere attenuata ma non di molto.
Se fosse integralmente ratificata comporterebbe per noi una manovra nel 2012 di 45 miliardi
solo per ottemperare a quell'obbligo e altrettanti per l'anno successivo.
Se sarà attenuata dal Parlamento europeo potrebbe scendere a 30 miliardi, 60 nei due anni,
ma non certo al di sotto. Credo di non dover spiegare che cosa rappresentino manovre di queste dimensioni per un paese già stremato da una stasi nella crescita che dura da vent'anni.
In questi due casi specifici noi siamo il problema dell'Europa,
ma il governo si è finora guardato bene dall'informarne il Parlamento e il paese.

Si puo' non essere daccordo in generale con la linea editoriale del giornale, ma qui si parla di dati non di gossip, una maggiore informazione gli italiani avrebbero diritto di averla e il dovere di pretenderla.
Appunto gli Italiani, ma è anche risaputo che questa razza è scomparsa da tempo .

sabato 13 novembre 2010

Formichine

(foto di Garimar)


L'immensamente piccolo


Siamo completamente folli a passare la nostra esistenza inseguendo una vita che non ci appartiene. Siamo tutti lanciati in una folle corsa allo spreco non solo delle risorse disponibili,  ma in particolar modo delle nostre risorse spirituali di esseri viventi. Siamo completamente privi di senso e di intelligenza  nello svolgere le nostre attività come siamo abituati ed educati, e per di più viviamo in una maniera priva di senso come ci hanno insegnato e insegniamo a nostra volta.

Facciamo un semplice esercizio , per renderci conto dell'assurdità del nostro modo di vivere.
Prendiamo una scala e saliamo di qualche gradino, guardiamoci attorno, cosa vediamo ?
La nostra prospettiva cambia vero ?  riusciamo a vedere qualcosa in più che non quando siamo alla nostra normale altezza vero ? La nostra percezione si allarga.
Riusciamo a scorgere un pò di folla in più, e anche panorami più ampi, il nostro sguardo si allarga.
Coraggio facciamo uno sforzo  saliamo ancora qualche gradino , cosa percepiamo ora ?
Il nostro sguardo ora abbraccia tutta la strada, vediamo bene le case attorno, la folla,  le macchine, e riusciamo a scorgere particolari sconosciuti prima. Vediamo persone che parlano, scappano, gente che si accalca sul marciapiede, ragazzini  veloci  con le loro cuffiette musicali, attempati signori con borse stracariche di documenti. Donne sorridenti e tristi, uomini soli e gruppi di amici. Vediamo l'orizzonte laggiù, e perfino delle colline lontane.
Coraggio ci serve uno sforzo in più, abbiamo bisogno di maggiore visibilità; allora forza saliamo sul tetto della nostra casa o palazzo, coraggio, un pò di vento non ha mai fatto male a nessuno.
Eccoci qui siamo sul terrazzo, bene ora abbiamo un raggio visivo maggiore, le persone in basso ora sono indistinguibili, ma ne vediamo un numero maggiore, percepiamo il traffico, e anche l'atmosfera fumogena che respiriamo, vediamo altri palazzi, vediamo strade e stradoni, tutte affollate, vediamo perfino la periferia del nostro agglomerato urbano. Cominciamo a vedere anche il primo verde delle colline vicine, e l'azzurro del mare lontano, in fondo. Alziamo lo sguardo e percepiamo qualche battito di ali di uccelli veloci.
Dal terrazzo ci sembra tutto più lontano , ci sembra lontano il nostro mondo abituale, mentre si apre ai nostri occhi un mondo nuovo. Ma il nostro palazzo è ancora basso, non è un grattacielo. Allora facciamo uno sforzo in più, portiamo avanti il nostro esercizio, coraggio cerchiamo un grattacielo vicino e portiamoci in cima.
Stupeffacente, ora siamo molto più in alto, le persone in basso oramai sono dei puntini, e l'accalcarsi da questa altezza sembra solo uno scorrere quasi normale di melassa umana in fiumi. Come sono piccoli laggiù.
Siamo molto in alto , c'è molto più vento. I nostri capelli si scompigliano , e fa molto più fresco. Scorgiamo molto meglio la cappa di fumi che inaliamo ora per ora nella nostra vita, e scorgiamo anche molto meglio sia il mare in fondo e le montagne dall'altro lato. L'azzurro cielo sembra più vicino, e notiamo anche la curva dell'orizzonte, è proprio vero la nostra terra è tonda.
Ma siamo ancora troppo in basso per avere una visione d'insieme, coraggio prendiamo il volo , lanciamoci nell'azzurro.
Da mille, duemila, cinquemila, diecimila metri lo sguardo prende il nostro territorio, vediamo come noi umani siamo ovunque, vediamo tracce delle nostre costruzioni, vediamo il verde punteggiato di tanti punti , e vediamo anche le ferite della nostra terra. Possiamo allargare ancora e possiamo guardare le nubi, come toccarle con mano, quale bambagia,  quale eterea dissolvenza. ci accorgiamo che più saliamo e meno sentiamo l'influsso della vita quotidiana, come ci sembrano lontani il nostro correre, il nostro affannarci attorno  a problematiche che ci pesano addosso e ci opprimono.
Saliamo ancora, abbiamo tutto il cielo a disposizione, portiamoci più in alto ancora in alto. Man mano che ci alziamo l'orizzonte passa ad occupare tutto l'arco visivo, ci alziamo velocemente e altrettanto velocemente ci sembra che si allontanino tutte le nostre preoccupazioni e bassezze umane. Man mano che saliamo ci sentiamo più liberi, come un euforia si spande in noi, facendoci perdere il contatto con quello che noi reputiamo importante, allo stesso tempo percepiamo altre sensazioni , altre conoscenze. Man mano che saliamo ritorniamo bambini, ritorniamo alla meraviglia dell'essere vivi, del guardare con avidità lo spettacolo che si para dinanzi i nostri occhi. Lo spettacolo che abbiam dimenticato da anni e anni di guardare, presi come siamo dalle mille e mille nostre cose.
Saliamo ancora, ora il buio ci avvolge, ma la nostra terra ci appare bellissima e azzurra, meravigliosa nella sua globalità. Iniziamo a percepire in noi un pensiero di immenso e unico, di prezioso, di importante , importante per il nostro cuore. Quello è il pianeta, il mio pianeta, dove vivo, dove ogni giorno mi sveglio e dove ogni attimo riempio i miei polmoni del mio respiro di vita, Dio che bello.
Prendiamo velocità siamo su un raggio di luce che ci porta in alto a velocità incredibile, ci estraniamo dal tutto e dinanzi i nostri occhi scorrono immagini di spazio profondo e stelle lucenti che spariscono .
Ci sentiamo euforici, e abbiam dimenticato chi siamo, cosa siamo , cosa facciamo. Abbiam dimenticato odi e rancori , abbiam dimenticato presunzioni e prepotenze, avidità e vanità. Da questa distanza scorgiamo le nostre piccole bassezze e cominciamo a capire sul serio come siamo immensamente piccoli con le nostre azioni e pensieri di tutti i giorni.
Continuiamo a viaggiare, siamo nella galassia, ora sul serio il nostro pianeta è solo un punto,  sul serio siamo piccoli, piccolissimi e inutili, siamo meno che niente in paragone a questa vastità, e passiamo il nostro tempo, rapido fulmine, a inseguire niente; Dio che spreco. Che spreco di esistenza.
Ci allontaniamo ancora, ancora più nel profondo , siamo lanciatissimi, l'occhio si perde e la mente si sperde, per la prima vota siamo impossibilitati a comprendere in pieno, ma per la prima volta riusciamo ad essere consapevoli  del nostro errore. Un errore immenso in tutti noi, un errore che ci porta direttamente ad essere niente. Pulviscoli senza importanza. La mia mente impazzisce al pensiero di quanto siamo futili e presi da futilità. Ancora stiamo viaggiando velocemente, attraverso l'abisso siderale, siamo diventati spirito, esseri spirituali che possono abbracciare questo immenso nero che ci avvolge. Solo ora comprendiamo che cosa possiamo essere, se solo riuscissimo a capire il profondo significato di esseri che vivono. Esseri che dovrebbero vivere e non essere simulacri comandati da consuetudini e usi che hanno ammorbato e ucciso la genialità dell'uomo. La capacità tutta umana di comprendere e abbracciare l'ambiente in cui siamo .
Solo lanciati in questo viaggio incredibile, riusciamo a ritrovare il significato del perché siamo vivi. Siamo vivi per comprendere. Solo questo può dare alito di essenza al nostro corpo , la comprensione dell'IO.
Siamo lanciatissimi ancora più profondamente, galassie e universi ci passano accanto, e noi ci sentiamo ancor più piccoli, miseri, incoscienti.
Fino a che il tutto viene racchiuso in noi stessi, perché questo è l'UOMO, l'unico essere universale capace di racchiudere dentro di se il tutto universale, ed estrapolarlo per costruire un nuovo universo , e un altro ancora, e ancora un altro fino a raggiungere il vero nostro spirito di esseri viventi.
Uomini immensamente piccoli e insignificanti e immensamente spirituali.

Cq, qui W9GFO  c'è qualcuno ?
Cq, Cq qui W9GFO c'è qualcuno ?      


giovedì 11 novembre 2010

Capire i nostri figli

L'insegnamento e il sistema educativo nell'epoca moderna

Il nostro mondo vive un periodo complesso e pieno di nuove tematiche fin qui sconosciute. Affrontiamo questo mondo che evolve alla velocità della luce avendo a disposizione strumenti tecnici innovativi , sconosciuti solo qualche anno fa; al contrario noi siamo armati unicamente di concetti e nozioni che oramai sono stantii e frutto di un epoca che  è lontana nei tempi. 

Il comportamento di tutti noi é determinato dalla nostra formazione culturale e dalla concezione scolastica antica fondata sulle colonne  economico/intellettuale dell'epoca industriale del secolo scorso. Ne discende che ogni nostra considerazione viene basata sulle nozioni apprese secondo questo modello e dalla esperienza che abbiamo acquisito nella nostra vita del quotidiano. Purtroppo il modello adottato (ancora min essere) non è affatto adatto a seguire l'evoluzione e il cambiamento  globale della società di noi uomini dell'epoca moderna. 
La scuola e l'intero sistema formativo è rimasto ancorato a vecchi e superati "paradigmi" , che rispetto alla odierna realtà delle cose hanno perso più di un treno. 
Si presenta agli occhi di noi tutti una sorta di incomprensione di fondo non solo tra generazioni genitori/figli ma anche tra società/individuo. Ci ritroviamo con famiglie disgregate e incompetenti nell'educazione di figli che sembrano extraterrestri rispetto ai genitori  vecchi uomini terreni. Sembra che ci siano due mondi distinti in essere ognuno con le sue espressioni mediatiche ,  e tali mondi sono del tutto divisi . Il tutto è cpoggiato su un  sistema formativo culturare che non è al passo dei tempi dato che persegue obiettivi che valevano solo per l'epoca passata. 
Ora siamo nell'epoca di Internet, della comunicazione immediata, della TV, dell' iPhone, e  a poco vale oramai la buona nozione ritagliata su tomi  di un antico sapere. 
Ci meravigliamo che i nostri figli siano distratti , svogliati e disattenti,  dimenticando (e in questa incapacità gli insegnanti, mi duole dirlo , sono i migliori)  che questi figli vivono in un sistema moderno che NOI padri e madri abbiamo realizzato . Chi deve adattarsi per far si che la distanza tra vecchie e nuove leve diminuisca? Chi deve adoperarsi affinchè gli strumenti di apprendimento vengano rimodellati e riconfigurati secondo le nuove esigenze ? 
La risposta e logica e semplice : tocca a noi adulti moderni. 
Capire le nuove leve deve essere un nostro sforzo , individuare un nuovo sistema di insegnamento deve essere il nostro obiettivo di genitori e di uomini moderni, è inutile appellarsi sempre a strumenti legislativi  assenti  e a carenza di risorse.
Il priumo passo è sempre insito nell'uomo , quindi indipendente da sovvenzioni  e legislazioni appropriate, il primo passo è sempre la comprensione di chi per dovere e per professione è deputato all'uopo. Gli insegnanti, i maestri di buona memoria, i genitori sono obbligati o dovrebbero essere obbligati a capire questo , a fare questo salto di qualità per poter meglio comprendere questo mondo che abbiamo così formato. Genitori, insegnanti, filosofi, politici, medici, sono in primo luogo persone, e se queste persone non sono bene addentro nella comprensione di quello che è la realtà, ben difficilmente possono indicare la strada da seguire nello sviluppo educativo, per di più quando il metodo educativo adottato è frutto di un epoca orami superata. 
Nel filmato illustrativo fornito , è messo ben in evidenza , ad esempio, che già la distinzione  che operiamo dei nostri ragazzi per fascia di età,  quando li inseriramo nel percorso scolastico , è di per se un controsenso nell'epoca moderna. 
Ci chiediamo sempre perchè nostro figlio sia piu' sveglio per alcune attività rispetto ad altre, perchè sia distratto verso le lezioni canoniche e molto attento verso gli aspetti ludici, ci chiediamo perchè sia attivo col gruppo di amici e apatico  nell'apprendimento individuale, orbene nel filmato c'è una possibile risposta, una indicazione scientifica di queste manifestazioni. Ognuno dovrebbe comprenderlo.

La capacità del pensiero divergente  non uniformato allo standard della creatività canonica viene ancora poco riconosciuto, perchè implicherebbe un agggiornamento dei sistemi educativi non indifferente.
Ammettiamo anche , una buona volta, che i corsi di formazione, gli aggiornamenti professionali, di quanti formano il corpo docente , sono ben lungi da rappresentare un vero aggiornamento. 
Ci sono poche teste pensanti  in un ambiente uniformato e standardizzato su concetti datati e illogici.
L'indicazione Principale , che ne scaturisce, è quindi che ognuno apartire dal  livello personale, dovrebbe AGGIORNARSI,   ed evolvere mentalmente prima di poter lanciarsi in un opera di comprensione del mondo giovanile. Per far questo non c'è bisogno di fondi  o di leggi specifiche  o manovre finanziarie. A volte i cambiamenti sostanziali sono GRATIS se solo si avesse la volontà e la capacità di evolvere.
Non è forse la comprensione la capacità principale di un insegnante , o dovrebbe essere ?  E i genitori non dovrebbero essere dei campioni in questo ? 
Quando parliamo di valore della vita e valore di insegnamento a cosa ci riferiamo se non a questo ?

 Il portico dipinto ci permette di visualizzare questo filmato esplicativo dove, in forma talmente semplice e grafica ,  ogni genitore e/o insegnante potrebbe trovare spunti di riflessione e avere finalmente la spinta verso quell'aggiornamento culturale necessario per affrontare questo mondo moderno, e da cui potrebbe e dovrebbe scaturire la vera riforma della scuola.

Da http://ilporticodipinto.it/rsa
Non possiamo conoscere il mondo in cui i bambini che oggi iniziano il loro percorso scolastico si ritroveranno quando saranno adulti.
Per questo motivo è essenziale fornire ai bimbi di oggi strumenti mentali che li rendano in grado di affrontare al meglio il loro futuro.
Il sistema scolastico che conosciamo è in grado di preparare i nostri figli al mondo in cui vivranno da adulti?
Per affrontare con successo situazioni nuove e inaspettate è importante saper pensare in maniera creativa, trovare idee innovative, immaginare tutte le possibili soluzioni.
Ma questo tipo di approccio non è quello che viene applicato nel sistema scolastico, che anzi tende ad appiattire la creatività insita in ognuno di noi, ad uniformarci secondo un unico standard, a pensare in maniera univoca.
Sir Ken Robinson definisce la creatività come "il processo dell'avere idee originali che hanno valore".
Esse creano l'innovazione che plasma l'evolversi della società.


N.B: si veda anche
Ivan Illich, nel suo libro “Descolarizzare la società”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Ivan_Illich

I  video di Sir Ken Robinson :
(link diretto: Cambiare il paradigma)
(link diretto: Comincia la rivoluzione dell'apprendimento)
(link diretto: La scuola uccide la creatività)