sabato 23 ottobre 2010

Quello che capiamo.....

(foto di Garimar)


Quello che ci vogliono far capire....


Recenti avvenimenti di cronaca e non , e la loro trattazione multimediale danno a noi tutti il senso di questa società, o per meglio dire, la misura di quello che è la comprensione generale degli eventi.
In senso lato siamo in una società, o sistema , che viene indottrinato secondo precisi paradigmi e schemi, che sfuggono ai più, e anche i più accorti osservatori spesso non individuano il nocciolo della questione.
Viviamo in un mondo in cui tutto è informazione eppure tutto è incomprensione. Paradossalmente quanto più aumenta  la dose di notizie e informazioni tanto più aumenta l'ignoranza dei concetti base.  Praticamente  era presente più cultura e saggezza quando  meno c'era possibilità di informarsi e di apprendere.
Essendo il genere umano in evoluzione  , o almeno così viene specificato nella letteratura specifica, l'inghippo è da ricercarsi al di fuori dell'intelletto degli uomini , diciamo che il cervello cresce.
Quindi a cosa è dovuta questa generale discesa della capacità più bella degli uomini che è quella della comprensione ?
Gli elementi che causano questa discesa della percezione della realtà sono da ricercare nei mezzi adottati per diffondere la massa di notizie e informazioni e considerando che ogni strumento è asettico di natura, possiamo concludere che è l'uso di tali strumenti che è anomalo e conduce alla discriminazione.
Ogni avvenimento viene riportato secondo precise informazioni , che con il senno di poi , sono studiate a tavolino. Il problema nasce dal fatto che che non sempre il fine ultimo dell'esposizione di un fatto è la divulgazione del fatto stesso. Anzi questo non avviene quasi mai.
Esempi sono sotto i nostri occhi a piene mani, possiamo trarre spunti dalle vicende nostrane e non , dalle vicendi locali e globali , esempi sono la vicenda di Santoro e Annozero (Eletto martire e immolato sull'altare della libera informazione ? ),  la vicenda dell'omicidio di Sarah Scazzi (lo zio subito orco unico e solo?) , la vicenda dell'appartamento di Montecarlo ( ma sul serio 300  mila euro possono essere un caso di studio ?) , la vicenda dell 'Afghanistan (quante morti dobbiamo pagare per sedere a ben precisi tavoli di concertazione mondiale ? ) , la vicenda del golfo del Messico (ma sul serio la macchia di petrolio si è dissolta così in un niente ? ) , la vicenda dei rifiuti a Napoli (tutto risolto, risoluzione in 10 giorni ? ) , il mercato del lavoro  la divisione del sindacato GCIL-Fiom e gli altri ( dove sono i lavoratori e la loro forza ? ) , e via così.
Le nostri menti,  sono i ricettori del mondo come appare, cosa fanno in proposito ?  Apprendono e immagazzinano dati senza nessuna considerazione critica ? oppure la nostra vita tanto comoda , ci pone in una condizione così pigra che mettiamo a riposo perenne il nostro cervello?
I filosofi del nostro mondo più profondi, a questo punto, osservano che se diamo per scontata questa malattia del malaffare anche nella diffusione delle notizie , nessuna possibilità di obiettività potrà esserci perché a destra e a manca la dietrologia imperversa.
Ma questo cosa vuole asserire ?  che dobbiamo forse rassegnarci allo stato delle cose ?
Lasciando andare il mondo alla deriva e chinando la testa come tante pecore, denigrando noi stessi, denigriamo la facoltà di esseri senzienti.  Sarebbe la condanna ad una prigione invisibile che imbriglia tutta la nostra vita.
Portiamo degli esempi pratici, ogni uomo comprende più facilmente qualcosa di tangibile piuttosto che strane e artefatte elucubrazioni filosofiche (del resto anche questo post è solo una elucubrazione).
Un esempio , il surriscaldamento globale, concetto usato in questi decenni per spiegare a noi comuni mortali il deperimento del nostro clima e di conseguenza del nostro amato pianeta. Concetto usato come spauracchio per le nostre antiche paure di società moderna dell'uomo causa di tutti i mali e artefice della propria rovina.
Concetto che più o meno tutti digeriamo e facciamo nostro , a nostro uso e consumo , e che rende sempre leggermente tendente al  verde la nostra anima di inquinatori  pentiti.

Siamo sicuri che tale concetto ci sia stato esposto obiettivamente ed emendato da condizionamenti di parte?
Siamo sicuri che il surriscaldamento globale sia un dato di fatto obiettivo, e che i ghiacci si stiano sciogliendo ?

Certo che si !  diranno i più, ne parlano tutti, giornali , tv, scenziati, conferenze, perfino l'ONU, nessuno osa contestare questa indubbia verità, la terra (anche a causa del buco dell'ozono, sempre causato da noi )  si stà man mano riscaldando, i ghiacci si stanno sciogliendo , e il clima si stà evolvendo sempre più verso il peggio, uragani, tsunami , tempeste oramai sono molto più frequenti di un tempo. Questo leggiamo e asseriamo con convinzione.
E se al contrario la terra invece di riscaldarsi si stesse raffreddando ?  e se la terra  al contrario di quanto si asserisce, fosse in un periodo in cui cataclismi e uragani ed eventi disastri  fossero in diminuzione ?? Come potremo coniugare questi dati di fatto con il concetto appena esposto  ?
Inevitabile a questo punto una considerazione...noi tutti parliamo di concetti  avendone esperienza e conoscenza, o solo riportando conclusioni esposte da altri personaggi e illustrati in modo particolare per condurre verso una ben precisa direzione ?
Da qui discende la considerazione principale : quanto sappiamo di organizzazioni, personaggi, medici, storici, scienziati, giornalisti, politici che "affermano" e che noi non ci sogniamo mai di mettere in discussione ?
Il punto è questo, la dottrina imperante è quella che ci fa apparire come dei presuntuosi ignoranti, che non abbiamo niente da aggiungere alle affermazioni seriose di tali personaggi. Possiamo solo assistere alle conferenze e dare per scontata la verità. L'unica verità che ci viene esposta. Presuntuosi ignoranti senza alcun diritto , e tali dobbiamo rimanere.
Che trattamento riceviamo se "osiamo" reclamare qualche diritto, o qualche giustizia, o qualche informazione in più?. Se stiamo zitti e fermi è un conto , se osiamo domandare e/o protestare o mettere in dubbio veniamo prima tartassati, poi additati come pazzi, e se  questo non batsa a sottacere il tutto, veniamo manganellati.
Il destino della gente è quello di esser sottomessa. E lo strumento principale per sottomettere le genti è l'ignoranza delle cose. Quale mezzo piu' efficiente se non quello di tacere di alcuni dati di fatto o di esporli in maniera taroccata ? .
Chi osa tra noi mettere in dubbio ciò che viene esposto in tv o sui giornali ?
Nessuno...nessuno ha un rigurgito di intelligenza e osa alzare la mano e porre un dubbio legittimo.
Ecco che  quel che capiamo è in diretta dipendenza di quello che ci vogliono far capire.
La soluzione non esiste, le possibilità sono scarse, perchè il tempo è oramai scaduto .  La verità assoluta non esiste e i concetti sono talmente numerosi e sparsi nello scibile che un intera vita non basterebbe per riuscire a districarsi tra la massa di dati e notizie che possiamo reperire. Il sistema di questo si fa forte,  infatti ciò che ci viene esposto è l'estrema sintesi di un dato  camuffato e imbellettato per scopi non sempre leciti o chiari.
Ci vorrebbe molta forza e molta pazienza  per cercare ogni volta di opporsi a tale metodo, ma chiaramente noi come uomini siamo anche stanchi e in parte demoralizzati solo per pensare di farlo. Non è più come un tempo in cui l'uomo agiva al di là di tutto. Quello che si sente più spesso in giro sono le parole : sono stanco.
Anche su questo  il sistema si basa, sulla stanchezza della gente. Società moderna, potentissima e stanca!

2002 Antartic climate cooling and terrestrial ecosystem response "NATURE"
Dal 1986 al 2000 le valli dell'Antartide centrale si sono raffreddate di 0,7 °C ogni decennio

2000 Variability and trends in Antartic surface temperatures from in situ and satellite infrared measurements "Journal of Climate"
Negli ultimi 20 anni sia i dati dei satelliti che quelli delle stazioni metereologiche mostrano una leggera diminuzione della temperature.

2002 Positive mass of balance of the Ross Ice Streams, West Antartica "Science"
Le misurazioni radar mostrano che il ghiaccio dell' Antartide occidentale sta aumentando di 26,8 gigatonnellate all'anno , ribaltando la tendenza degli ultimi 6000 anni che vedeva il graduale scioglimento.

2002 Interpretation of recent Southern Hemisphere climate change "Science"
La temperatura della penisola Antartica è aumentata di diversi gradi mentre quella dell'interno è leggermente diminuita. La calotta glaciale si è ritirata ma il ghiaccio marino è aumentato.

1999 Climate and atmospheric historuy of the past 420.000 years form the Vostok ice core, Antartica "Nature"
Durante l'ultimo dei quattro periodi interglaciali , 420.000 anni fa, la Terra era piu' calda di quanto non sia oggi. 

1999 Radiocarbon constraints on ice sheet advance and retreat in the Weddell Sea Antartica "Geology"
Rispetto ad oggi nell'ultimo periodo interglaciale si è disciolta una quantità maggiore di ghiaccio antartico.

2004 Interpretation of recent Antartic sea-ice variability "Geophysical"
Dal 1979, il ghiaccio marino antartico è aumentato

2003 On the secular trends in sea ice extent over the Antartic region based on OCEANSAT-1 MSMR observations "International Journal of Remote Sensing"
La tendenza verso l'aumento del ghiaccio marino potrebbe subire un accelerazione

2002 Trends in the length of the  southern Ocean sea-ice season 1979-99 "annals of Glaciology"
La maggior parte dell'Antartide sta andando incontro ad un protrarsi della stagione del ghiaccio marino che rispetto al 1979 è più lunga di 21 giorni. 

2002 Africans go back to the land as plants reclaim the desert "new Scientist"
I deserti africani si stanno ritirando , le immagini satellitari rivelano che nella regione del Sahel le dune si stanno ritirando  la vegetazione lentamente sta estromettendo la sabbia lungo una striscia che si estende per 6000 chilometri.


1972 Comitato Sweeney 
Il DDT non è cancerogeno per l'uomo .Un giorno l'eliminazione del DDT sarà considerato come un errore madornale.
In base alle statistiche delle Nazioni Unite, prima della messa al bando del DDT la malaria era diventata una malattia lieve.  50.000 morti all'anno nel mondo.
Qualche anno dopo dalla messa al bando del DDT sono morte 50 milioni di persone. 


2002 Glacier mass balance the first 50 years of international monitoring "Progress in Phisical Geography"
Negli anni recenti non c'è alcun trend globale verso un aumento dello scioglimento dei ghiacciai.


2003 "Nature"
L'effetto del protocollo di Kyoto , con la firma della Russia, entro il 2050 sarà di una diminuzione di 0,02 °C . I modelli climatici dell ICCP  stimano al massimo  una diminuzione di 0,15 °C.


2002 Advanced Technology Paths to Global Climate Stability : Energy a Greenhouse Planet "Science"
Non esistono fonti di energia che possano produrre dal 100 al 300% dell'energia globale attuale senza emissioni di gas serra.



venerdì 8 ottobre 2010

Dove siamo finiti

(foto di Garimar)

Dove sono finito

Appartengo ad una generazione che è l'ultima delle generazioni. 
L'ultima delle generazioni ad aver avuto sogni, speranze, illusioni  e progetti.
L'ultima generazione in cui la vita rappresentava ancora una magica avventura e un viaggio alla scoperta di cose e luoghi meravigliosi, la generazione che è stata l'ultima a giocare nel cortile, l'ultima a vedere le trasmissioni in bianco e nero, l'ultima a vedere ancora i carri trainati da buoi, e le biciclette usate come normale mezzo di locomozione, l'ultima a fare colazione col "panino di birra".  Appartengo ad una generazione in cui il primo pensiero era il saluto al vicino e l'ultimo pensiero il saluto a chi ti vuol bene prima di dormire. Una generazione , l'ultima,  che considerava ancora la festa di ogni Santi  al posto di quella di Halloween, la generazione che festeggiava il Natale con un cenone in famiglia e non con un veglione. Appartengo ad una generazione, l'ultima, in cui i contatti si mantenevano a voce, o al massimo dal telefono fisso, per la maggiorparte con lettere e cartoline scritte con le antiche "bic nero di china".
Appartengo ad una generazione, l'ultima, in cui a 10 anni si indossavano i pantaloni corti, o all'inglese nelle cerimonie, Appartengo ad una generazione , l'ultima, per la quale il dolce domenicale era la fetta di pane bagnato con l'acqua e lo zucchero sopra. Appartengo ad una generazione  per la quale lo stare assieme agli amici era più importante che giocare ai videogiochi, anche perchè videogioco  era un termine sconosciuto. 
Appartengo ad una generazione per la quale il massimo della tecnologia era il registratore a bobine "Geloso"
, e le feste tra ragazzi (ambite, ambitissime) si organizzavano con il "mangiadischi".
Appartengo ad una generazione, l'ultima, che considerava la festa di uno di noi  la festa di tutti, agognata , sospirata, anelata da tutto il gruppo. Appartengo ad una generazione dove la solidarietà era un termine sconosciuto , ma che di fatto  ci si aiutava l'un l'altro con fatti e non con un sms da un cellulare. 
Appartengo ad una generazione , l'ultima,  che faceva dei propri sogni la propria vita, che faceva delle proprie risate il pranzo, e che faceva dei propri entusiasmi il sonno riparatore. 
Appartengo ad una generazione , l'ultima, che si è poi rilevata proprio l'ultima, e quella che ha fallito ogni obiettivo, e ha trasformato - o meglio -  lasciato trasformare senza intervenire , il mondo come è oggi. 
Appartengo ad una generazione, che ha bellissimi ricordi , ma molte colpe.  Una generazione, la mia, che ha fatto si che i bambini di oggi siano senza sorriso, senza sogni, senza naturalezza e senza cuore. 
Appartengo ad una generazione che ha svilito ogni cosa, e dimenticato la propria orgine e fatto si che il mondo cambiasse - in peggio - senza nessun dubbio sull' operato di noi tutti. 
Appartengo ad una generazione che nonostante i buoni propositi , e la buona gioventù, si è trasformata in una generazione di cannibali che mangiano se stessi l'un l'altro e mangiano il mondo senza alcun criterio. 
Appartengo ad una generazione che ha ucciso l'essenza dell'essere vivi , e che ha seppellito il senno sotto un manto di opportunità che volgarmente chiamiamo "business".
Dove siamo finiti e dove sono finito , è solo una considerazione per capire e concludere che non dipende mai dagli altri, cio' che ci accade e accade attorno a noi, ma dipende da noi, da noi e dal nostro pensiero , prima, e dal nostro operato poi, se le cose son così come sono. 

Sono io infatti che ho contribuito a questo e non altri, sono io che ho fatto questo mondo così com'è, e sono io che ho dimenticato il cortile, la bicicletta, il pane e zucchero ...sono io . 

Certamente  sarà tutto etichettato come pessimismo cosmico, come qualunquismo citato per sopire antiche e nuove recriminazioni. I più faranno tale considerazione . Ma la realtà è che ognuno di noi conosce bene che l'ultima generazione, quella mia,  ha fatto si che il mondo fosse distrutto e che  ai nostri figli fosse derubato il futuro.

mercoledì 8 settembre 2010

Quando io amo ....

(foto di Garimar)

...Amo totalmente








L'amore è qualcosa che ti prende dentro,
all'improvviso con una forza inesauribile.
L'amore è gioia irrefrenabile e risate,
seguite da pianti osceni.
L'amore sono le montagne russe della vita,
il vento impetuoso scompiglia i capelli
e rende lacrimosi gli occhi.
L'amore è un susseguirsi di momenti, ore, giorni,mesi e anni
belli e brutti, calmi e tempestosi.
L'amore è un miscuglio inestricabile
di bisogno, esigenza, ossessione,pensiero, desiderio
come il nodo gordiano.
L'amore è durezza e dolcezza, è salato e zuccheroso,
è bruciante e freddissimo come attraversare il deserto sotto
il sole cocente e poi sentire freddo nelle notti lunari.
L'amore è sole e luna, stelle e pianeti
universo sotto gli occhi e ancor più nella testa.
L'amore è totale bisogno dell'altro dentro di se.
L'amore non ha parole come se o ma, l'amore ha solo
il verbo avere e il verbo dare e il verbo essere.
L'amore è avere la pelle sudata e mischiare i propri sudori
con quelli del proprio amato.
L' amore è bellezza, serafica beatitudine dell'altro
e riflessione negli occhi dell'altro.
L'amore è tenersi per mano tutto il giorno e tutta la notte
e non voler lasciarsi neanche per andare in bagno.
L'amore è mangiare e bere dallo stesso piatto.
L'amore sono le carezze, i baci, i tocchi, lo sfregamento,
e i morsi, i graffi gli schiaffi, la goduria e il godimento ,
la sofferenza e la delirante esternazione del dolore.
L'amore è dolcezza infinita, seguita da irrequietezza infinita.
L'amore è desiderio seguito immediatamente da un altro desiderio.
L'amore è telefonarsi ogni secondo per dire ti amo.
L'amore è non stancarsi delle parole, e dei silenzi.
L'amore è girarsi sorridenti al mattino
e con gioia e infinita dolcezza dire buongiorno.
L'amore è baciare gli occhi chiusi la sera.
L'amore è guardarsi e piangere e poi passare alla risata
e poi alla serietà, e poi alla risata ancora.
L'amore è toccarsi e ritoccarsi, è provare desiderio
dopo averne appagato il corpo arso dall'affanno.
L'amore è avere l'acqua salata addosso e leccarsi le goccioline
e sentirsi poi come in un ruscello di acqua freddissima di montagna.
L'amore è lavoro e piacere assieme, è costruzione e distruzione.
L'amore è realizzarsi e annullarsi in un unica emozione
che copre te stesso e tutto il tuo mondo.
L'amore è annullamento di ogni società, basando su un unico fondamento :
la coppia in tutto e per tutto.
L'amore è lavorare e sorridere, essere tristi ma forti,
l'amore è problemi e soluzione, ogni giorno immergersi
in un problema continuo e continuamente trovare e sorridere della risoluzione.
L'amore è annaspare come morire affogati ed aggrapparsi
con disperazione a questa ciambella di salvataggio.
L'amore è periglioso viaggio in mare tempestoso,
ma anche volo calmo in cieli azzurri.
L'amore è bene e male uniti, l'amore è passione e riflessione uniti,
l'amore è esigenza e introspezione eclatanti.
L'amore è delirio, è morire e rinascere continuamente.
L'amore è cucinare e apprezzare, cucinare e combinare pasticci.
L'amore è pulito e sporco , lucido e opaco.
L'amore sono gli occhi cangianti attraversati da lampi di fuoco
e da distese d'azzurro.
L'amore sboccia e appassisce ogni secondo , continuamente,
come l'acqua che bolle nella pentola, in un borbottio sommesso.
L'amore è struggente ed eclatante, l'amore è gridare , urlare,
e indipendente dal dove come e perché.
L'amore è tutto questo e altro ancora, perché
attinge a tutta la letteratura mondiale per esprimersi
con parole che umanamente non sono sufficienti.
L'amore bisogna viverlo per comprenderlo.
E non basta ancora, occorre morire per comprenderlo.
L'amore ti travolge, e ogni giorno ti stritola in una morsa
pesantissima che ti toglie il respiro.
L'amore ti ritrova a sera stanco e anche forte per poi buttarti
in un nuovo giorno ancora più pressante nello stomaco.
L' amore è sentirsi male tutti i giorni e guarire ogni secondo.
L' amore è respirare la stessa aria dell'altro, e condividere
la stessa acqua.
L'amore si ciba di se stesso , mangiandosi e rigenerandosi ogni giorno.
L'amore , infine, è ritrovarsi accanto seduti di fronte
al sole calante , tenersi per mano e pensare all'unisono :
è stata una vita bellissima con te.

E tutto questo è per te.


giovedì 26 agosto 2010

Il tempo

(foto di Garimar)


Solo diritti

Viviamo , oramai è certo, in una società strana, piena di incongruenze e di rovesciamento di quello che sono i valori.
Viviamo oramai immersi in un fluido mieloso che avvolge il nostro spirito e lo addormenta dinanzi a fatti di coscienza, dinanzi a reflussi morali, dinanzi a doveri sociali.
Oramai tutto è consentito e lecito , e niente è da considerare riferimento se non la nostra smisurata voglia di desiderio verso ogni cosa.
Viviamo in una società che ha fatto dell'impegno un icona, quando non siamo impegnati per lavoro , lo siamo per interessi personali, quando non siamo impegnati lavorativamente siamo impegnati per il nostro diritto al relax, quando non siamo impegnati nei piccoli doveri quotidiani lo siamo per ritrovare il benessere del nostro corpo.
Urliamo che abbiamo da fare, abbiamo delle attività da seguire, e quando riposiamo urliamo che abbiamo il diritto al relax per cui ogni cosa ci disturba deve esser eliminata.
Vediamo solo il nostro orto e non ne vogliamo sapere di guardare affondo, di fermarci, di osservare, e di riflettere. Non abbiamo tempo, troppo di fretta tutto, mangiare, dormire, lavorare, divertirsi,bagnarsi.
Impegno , è la parola abusta di questi tempi.
Sono un uomo impegnato, sono una donna impegnata.
Sempre impegni, di sopra, di sotto, di lato.
E , paradossalmente , viene guardato con diffidenza e sussiego, chi si presenta scanzonato e libero da fantomatici impegni : fannullone viene etichettato tale personaggio.
Chi non ha impegni viene allontanato con fastidio, additato come un nemico come un qualcuno da evitare, perchè è un virus che potrebbe intaccare la nostra salute. E la nostra quiete interiore. Comodo e pulito, siamo in pace con noi stessi e non vogliamo esami interiori di sorta.
Siamo troppo impegnati a seguire percorsi comuni e strabattutti, consunti, che fanno tutti, non abbiamo tempo anche solo per pensare di prendere in considerazione una alternativa.
Un alternativa per noi e il nostro tempo.
Secondi , minuti, ore, giorni, mesi passati ad inseguire stereotipati clichè, e così passiamo la nostra vita per impegni che non sono della nostra natura, sprecando di fatto questo infinitesimo lasso di tempo che è la nostra vita su questo pianeta.
Saremo impegnati fino in fondo, fino all'ultimo minuto della nostra esistenza, e saremo altrettanto sicuri che alla nostra fine il macigno dello spreco ci peserà addosso inamovibile. Un tempo sprecato ad inseguire vacui fantasmi .
Saremo stati uomini impegnati e saremo morti.
Non ci viene mai il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato nel nostro mondo e nel nostro modo di vivere, mai il dubbio di un alternativa valida per il nostro cuore che ci sfugge ?
Siamo così poco saggi in questa moderna società, che abbiamo perso la facoltà del dubbio, dell'incertezza e riteniamo che la nostra strada sia l'unica giusta.
Siamo così uguali uni agli altri che formiamo una melassa di coscienze tutte uguali tutte grigie, tutte uniformi al comportamento usuale che riteniamo l'unico possibile degno di nota.
Impegnati.
Impegnati e morti nell'anima.

mercoledì 18 agosto 2010

Arrivi e partenze

(foto di Garimar)

Estate per te

Arrivi , partenze, incontri, appuntamenti, e anche scontri.
Estate tempo di viaggi che partono e si concludono all'interno di noi stessi.
Si passa dal mal di pancia e ansia della prepartenza alla malinconia e mal di schiena del ritorno, per ritrovarsi , infine, dove eravamo , come eravamo nella stessa identica posizione come se non avessimo mosso neanche un passo.
Estate, tempo di chilometri percorsi senza pensiero, con sorriso e speranza. Tempo da passare in compagnia dei nostri pensieri. Un tempo nel quale non ci pesano più, come per incanto, i metri , i chilometri di spostamenti. In inverno , al contrario, quanto ci diventa pesante anche spostarci di cento metri, sembra che tutto ci pesi addosso. Eppure siamo sempre noi, sempre gli stessi che eravamo ieri e che saremo domani, solo intorno è cambiato qualcosa. Intorno eppure non intorno. In effetti è il non intorno a farci compiere cose che ci appaiono meravigliose, questo non intorno altro non è che il nostro "interno". Si questa è la magia della vita, ogni cosa, ogni luogo, ogni sensazione vive all'interno di noi stessi.
Siamo solo abituati a capire e sentire questo nell'estate.
Ma noi siamo in grado di far questo ogni giorno della nostra vita, ogni ora del nostro cammino, ogni minuto del nostro respiro, tutto può esser un immenso e meraviglioso viaggio, se solo diamo retta alla nostra grandissima capacità di sentire le sensazioni.
Arrivi e partenze per ogni luogo , con un itinerario che ci conduce inesorabilmente all'interno di noi stessi , per apprendere infine quanto possiamo esser felici con così poco : la consapevolezza di essere unici con ciò che percepiamo.
Andiamo, veniamo, corriamo, ma siamo sempre noi che possiamo anche fermarci e guardare non con i nostri meravigliosi occhi pieni di colori, ma col cuore, e sentire in conclusione del nostro viaggio che c'è sempre un nuovo inizio, un nuovo mal di stomaco per una nuova partenza, una nuova ansia di iniziare ancora un lungo viaggio.
Il ripetersi continuo di questa forza ci fa vivere come solo noi possiamo fare, sia in estate che in inverno, sia nella gioia che nel dolore. Possiamo fare tutto, ogni cosa non ci è vietata, sono solo i nostri sensi limitati e la nostra mente poco allenata a costituire quelle che sono le barriere del cuore.
Il viaggio di spostamento anche se da fermi ci porta verso scenari inimmaginabili, rendendo la nostra vita di accesi colori che vanno al di là della nostra vista.
Partiamo e arriviamo nel luogo dove vogliamo, dentro di noi , per cogliere quell'attimo di estasi, e di gioia che ci fa capire che "noi siamo".
Questa è l'essenza della felicità basata solo su di noi , e quindi eterna, facendo si che l'estate non finisca mai.

giovedì 5 agosto 2010

Le madri e i padri



Le paure

Sempre più spesso in questi anni post duemila, incontro e sono testimone diretto , del dissolvimento della tanta decantata unione amorosa tra gli umani.
Sempre più spesso , oramai, si incontrano persone donne ed uomini che escono da situazioni a dir poco incresciose e situazioni familiari fallimentari.
Ma ancor più spesso si ascoltano parole di sconforto e paure da donne , madri, prese da ansie, paure, che sfiorano il terrore. Le urla di queste donne e madri oramai sono oltre la soglia della percezione locale, ma sono piuttosto un movimento convulso generale che coinvolge una massa di persone come un onda oceanica. Come il mare in tempesta queste disperazioni travolgono tutto e tutti , andando poi ad infrangersi contro bastioni rocciosi durissimi.
Oramai in tutti gli ambiti familiari c'è una coppia che si rompe, c'è un amore che finisce, c'è una famiglia che si dissolve; quasi sempre , anzi sempre, sono situazioni che scoppiano come bolle di sapone oramai estese al massimo.
La donna , la madre sempre scoppia in una esclamazione di paura e terrore per l'avvenire dei propri figli e il futuro incerto che si spalanca all'orizzonte.
La madre è sempre la protagonista di questo dissidio , perché è indubbio che la discendenza carnale implica un legame corporale che è difficile da dissolvere anche sotto le peggiori tempeste spirituali. Allo stesso tempo i padri hanno meno presente questo legame carnale e da un certo punto di vista subiscono meno il peso della responsabilità dello scioglimento familiare, ma di converso ne subiscono gli effetti a più lunga distanza.
In ogni caso è indubbio che l'essere più debole in questa situazione è la madre, la donna, spesso vituperata , spesso sovraccaricata di responsabilità che vanno ben oltre le proprie legittime possibilità ; e in questa debolezza la donna si sperde.
La frase più abusata e ribadita è "sopporto per i figli", "non posso farlo per i figli".
E proprio in questa ammissione c'è il contrasto e l'annichilimento di esser pensante.
Se da un lato l'amor di madre , cui si accennava prima, giustifica tale affermazioni, dall'altra la considerazione di questo pensiero provoca malesseri che si trascinano anni concludendosi proprio con il danno che si vuol evitare : non far soffrire i figli.
Un gatto che si morde la coda, in un giro vorticoso di causa effetto, ben difficile da rompere.
Al solito è il mondo animale che ci viene in soccorso , con i suoi esempi , ed è ancora la natura che ci offre l'insegnamento che abbiamo smarrito nel corso di secoli di erudizione e civiltà.
Cosa fa mamma orsa, mamma gatta, mamma delfino, mamma tigre, quando deve accudire una nidiata di cucciolotti ? Essenzialmente li cura e li preserva dai pericoli del mondo , ma senza esagerazioni , e soprattutto dando i giusti insegnamenti , che non sono solo le "coccole" o il cibo pronto , ma sono gli insegnamenti sugli "strumenti" che servono per affrontare questo mondo.
Perché è pur vero che occorre procurar il cibo ai figlioletti, ma è anche vero (e gli animali ne son molto più coscienti di noi umani) che un giorno ognuno dovrà pensare per se.
Ecco quindi che gli animali ci fanno vedere che si dedicano alla cura della prole, ma ci insegnano anche che non bisogna nascondere la durezza della vita. Nascondendo le difficoltà, o rendendole semplici non faremo mai un grande favore alle nuove generazioni.
Ammazzando noi stessi alla ricerca spasmodica della vita facile per i figli , non facciamo altro che aprire la strada a insuccessi e fallimenti che a loro volta subiranno, per di più quando i genitori non ci saranno più.
Ecco perché è poco lungimirante nascondere la testa sotto la sabbia e far finta di niente.
Per queste ragioni una madre donna piena di paure e depressioni (seppur giustificate) non potrà mai assicurare una crescita attiva ai propri figli, questi figli subiranno sempre l'influsso negativo delle vicende, anche con gli sforzi volti a nascondere la realtà.
Per capire cosa significhi bagnarsi non c'è niente di meglio che camminare sotto la pioggia senza ombrello.
Le donne che si sentono sole, le madri che pensano di non farcela, le signore che vedono tutto nero e che si sentono eternamente sole devono cambiare modo di ragionare se vogliono sul serio donare ai propri figli un minimo di amore.
Facendo sforzi nella direzione opposta , nella direzione della sopportazione, della trascuratezza di se stesse , faranno solo un danno ai giovani che un giorno saranno a loro volta genitori.
A parte questa considerazione semplice, c'è da aggiungere che occorre farsi forza anche dal pretendere una presa di coscienza dai padri. Diciamo la verità, agli uomini fa anche comodo dimostrarsi duri e forti , da uomini appunto, di fronte a fallimenti e cadute. E' facile farsi forti quando la donna assume su di se il peso degli oneri, se non altro educativi e/o caratteriali.
Del resto una frase maschile al riguardo ricorrente è : provvedo al mantenimento.
Ecco la società moderna , basta staccare un assegno per sentirsi con la coscienza a posto. Del resto non facciamo la stessa cosa con il senso comune della solidarietà ? Noi italiani poi siamo dei campioni per gli appelli alla solidarietà. Facciamo un offerta, una donazione e il nostro cuore è in pace, abbiamo fatto il nostro dovere verso il mondo. Allo stesso modo nella stragrande maggioranza dei casi , stacchiamo assegni e siamo col cuore in pace. Poi del resto non è forse vero che siamo impegnati in lavori e attività pressanti che realizzano "il nostro essere uomini" ?
Comodo no ? ....come una coperta di Linus
Ebbene , se proprio le donne vogliono far qualcosa di valido , chiamino , battendo i pugni e anche i piedi , i loro uomini alla responsabilità, nessuna battaglia è più giusta come difendere i doveri dello stato di genitore. Anche di fronte alla separazione e alla fine di un rapporto, esser troppo remissivi e comprensivi non si rende mai giustizia ai propri figli, i quali figli del resto, non dimentichiamo , sono molto più robusti e resistenti di quando si voglia credere.
E infine un ultima osservazione, trascurare se stessi in nome di supposti doveri , alla lunga non rende mai un risultato buono, da tutti i punti di vista. Trascurare la propria vita non può mai portare a salvataggi né di amori , né di relazioni sociali. Lasciare da parte i propri desideri e aspirazioni , pur con i dovuti paletti che la vita moderna impone, uccide noi stessi e di conseguenza coloro che vivono a noi vicini e che dichiariamo di amare in maniera superlativa.
In buona sostanza dal dichiarare concetti ed applicarli in pratica c'è una distanza abissale, un oceano, dire : "amo mio figlio" e vivere facendo si che ciò sia vero c'è una bella differenza.
Siamo tutti bravi con le parole, ma solo i comportamenti portano al risultato, non le parole.


giovedì 1 luglio 2010

Avvenimenti e il senso di responsabilità

(foto di Garimar)

Ovvero parlare per luoghi comuni

Recenti avvenimenti e conseguenti discussioni portano a riflettere sul senso che avvolge tutta la nostra vita. Parole e commenti hanno portato a capire che in effetti viviamo per sentito dire, o meglio , viviamo secondo canoni e dettami che ci sono inculcati , e per assurdo non capiamo.
Da questo discende che non solo viviamo per modelli non nostri, ma addirittura ragioniamo secondo schemi precostituiti e imposti da luoghi comuni che nulla hanno a che fare con la nostra natura di esseri pensanti.
La conclusione ovvia è infatti che oramai poco abbiamo a che fare con i nostri progenitori , i nostri avi , che magari saranno stati anche meno progrediti ed eruditi, ma di sicuro usavano molto più di noi il cervello.
Il discorso è imperniato sul senso di responsabilità, oramai in questa società fritta e ritrita , il mondo moderno come lo conosciamo, ruota attorno al concetto del senso di responsabilità.
A ben vedere, la generazione degli anni duemila usa e abusa questo termine, mettendola tutta sul senso di responsabilità . Non c'è campo in cui non si fa appello al senso di responsabilità, dalla politica, all'economia, dalla socialità alla medicina, dalla professione al divertimento, dalla famiglia alla religione.
E anche quando al giorno d'oggi , ci indigniamo , e questo avviene sempre più spesso, concludiamo ogni discorso sempre con il senso di responsabilità.
Io sono una persona responsabile è la frase più abusata e sfruttata in questi anni post moderni.
Ogni avvenimento non fa che sollecitare il nostro senso di responsabilità, non fa che spronarci ad esser sempre e più responsabili.
E la domanda sorge spontanea : come mai con questa fortissima spinta al senso di responsabilità, il nostro mondo va sempre più a rotoli ?
Qui nasce l'arcano, è evidente che qualche rotella è fuori posto , e qualche ingranaggio non gira nel verso giusto .
Recenti eventi di disastri ecologici non fanno altro che sollecitare la nostra coscienza di consumatori, e ci spingono a dire dobbiamo essere più responsabili.
Recenti eventi economici ci portano a concludere che dobbiamo essere tutti più responsabili delle nostre abitudini e che per evitare il crollo dobbiamo moderarci.
Recenti eventi politici ci indignano spingendoci ad assumere in prima persona responsabilità di cittadini attivi per cercare di dare un segnale di cambiamento.
Recenti eventi religiosi ci spingono ad assumere posizioni spirituali responsabilmente, avendo più fede in ciò che recitiamo a menadito.
In ogni aspetto della nostra quotidianità non facciamo che ribadire che noi siamo responsabili e che gli altri , solo gli altri sono degli incoscienti, e che è per questo che le cose vanno male.
Quanta verità, in estrema sintesi è dentro di noi ?
Siamo sul serio convinti che siamo responsabili in prima persona e che ciò accade è al di fuori della nostra volontà ?

Recentemente un evento triste ha fatto insorgere le coscienze di molti nell'affermare che da persone adulte , in specie in presenza di legami familiari, occorre adottare uno stile di vita responsabile.
A causa della famiglia dobbiamo essere più responsabili , più adulti se vogliamo assicurare nei limiti del possibile un avvenire ai nostri discendenti, ai nostri figli , ai nostri nipoti.
Già...tutto vero ?
L'uomo come animale ha solo questa legge , assicurarsi la procreazione e la continuità della specie.
Tutto bene quindi ?
Si sembrerebbe di si , se non che, è tutto falso come il vetro più comune spacciato per smeraldo.
Semplicemente stiamo recitando a soggetto e il copione non è scritto da noi.
Come spiegare altrimenti , con queste premesse, il fatto che continuiamo a fare gli schiavi ed accettiamo tutto per un tozzo di pane , come spiegare che prestiamo la nostra opera in attività che ammazzano il nostro pianeta, come non vedere che la nostra figura e la nostra opera viene sfruttata per estorcere denaro ai più, come far finta di niente sapendo che quegli stessi figli che diciamo di proteggere li abbandoniamo in mano ad mezzi che ci alleviano la fatica ( e diciamolo una buona volta che è una fatica) di crescerli e ascoltarli , come spiegare a noi stessi che di fronte a nostro figlio facciamo i protettivi e poi di fronte a coloro che ammorbano l'aria e l'acqua e il cibo pieghiamo inverecondamente la testa facendo finta di niente. Pensiamo che evitare una marca di prodotto o l'altra mette a posto la nostra coscienza, del resto se al mercato quello c'è...non possiamo che scegliere il meno peggio.
Come spiegare che ci sentiamo professori di fronte a chi per mero egoismo abbandona la famiglia (per volere o per disgrazia) mentre poi con altrettanta sagacia noi in prima persona deprediamo il pianeta togliendo di fatto non solo ai nostri figli ma a tutte le generazioni future la possibilità di avere un qualsiasi futuro ?
E' strano come affermiamo da un lato la nostra responsabilità e dall'altra ci diamo al più infame saccheggiamento che l'uomo possa compiere . Stiamo mangiando la nostra terra a ritmi mai raggiunti nei secoli passati , e affermiamo di essere responsabili ?
Ma responsabili di cosa ?
Viene da chiedersi , prima di parlare il cervello lo colleghiamo , o diamo fiato alle trombe come ci viene in un concerto di suoni cacofonici ?
Conosco solo persone responsabili , mi presentano solo persone responsabili, vedo in giro solo persone responsabili , e il modo cade così in basso, come mai ?
C'è da augurarsi sul serio che sia in arrivo un cambiamento , una fine, uno stravolgimento , ma che sia delle nostre coscienze, dei nostri valori , e che ci riporti ad una condizione di affermazione senza tentennamenti e soprattutto ad una condizione di coscienza naturale.
Che la fine del mondo , questo mondo arrivi al più presto , perchè non se ne può più.