domenica 30 novembre 2008

Mi chiamo Antonio


Che fantastica storia è la vita

Mi chiamo Antonio e faccio l'impiegato, questo pensavo quando per l'ennesima volta mi accingevo a lasciare la mia casa , per tornare nel luogo in cui lavoro. Che fantastica storia è la vita, pensavo sempre tra me e me, parafrasando l'Antonello Venditti nazionale, fantastica e maledetta.
Sempre con gli occhi puntati su cio' che è dinanzi , e con i colori nel cuore, ancora una volta lasciare il luogo del cuore , per tornare alle tribolazioni. Qualcuno parla di sogni , di ideali , per raggiungere i quali siamo disposti a tutto, rinunciando appunto a quella fantastica storia che è la vita. Qualcuno dice che non ne vale la pena, che non ne vede la ragione, in parte , in effetti non c'è mai una ragione, seguire i propri sogni per se stessi e non per qualcun altro. Seguire cio' che si ha dentro , lo facciamo per noi , per questo pulsa il nostro cuore, e non importa quanto dobbiamo sacrificarci , non importa per quanti pianti dobbiamo fare, lo facciamo per noi , per noi soli , e non per chì , magari, godrà nel tempo del frutto dei nostri sogni. Io lo faccio per ricordare , per sentire dentro un ricordo, per avere un ricordo , per farmi trovare pronto quando nostra sorella verrà a trovarci e ci farà un unica domanda : tu cosa ricordi ? E il nostro cuore dovrà avere un ricordo per non crollare, un ricordo che abbia il senso della nostra vita, perchè è quello il ricordo che conta, e non quello che gli altri avranno di noi quando saremo andati.
Appunto a nostra sorella dovremmo dire : io ho questo ricordo. Bene - lei ci risponderà - ti permetto di portarne un pezzettino. Ecco perchè seguiamo i nostri sogni , per poter portare con noi qualcosa nell'ultimo viaggio.
Sotto questa luce non ha importanza se i nostri sacrifici possano portare benefici solo a chi ci sarà dopo di noi , o a chi di noi si è sempre disinteressato. Cosa conta? Cosa ha importanza? Il nostro sogno è per noi per nessun altro. E' dentro di noi e vive con noi, e verrà con noi. Solo quello potremo portare e niente altro. Il sogno.
Sempre al momento del distacco , mi son recato dalla mia amica quercia, l'ho toccata come per salutarla ancora una volta. Anche lei ha un sogno, diventare come sua madre "La quercia dei cento cavalieri" , e io son con lei, perchè ne traggo forza, ne traggo beneficio al contatto con quei rami. E' con me fin dall'inizio , e stiamo andando avanti insieme, e insieme affrontiamo difficoltà negli assolati pomeriggi come nelle tempestose notti di questo inverno. Ma se lei va avanti anche io vado avanti, e insieme diventiamo sempre piu' forti, e sarà lei ad accompagnarmi.
Mi chiamo Antonio e sono un impiegato , e quando penso che sia finita è proprio adesso che comincia la salita , che fantastica storia è la vita.
Guardo ancora questo mare, è tempestoso , come il mio cuore, non voglio lasciarlo perchè è dentro di me e piu' lo guardo piu' mi entra dentro , prendendo il posto del mio sangue.
Ci vuole molta forza per lasciare cio' che ami , e solo la consapevolezza che farai di tutto per tornare presto ti dona il coraggio di farlo : il distacco.
Mi chiamo Antonio e sono un impiegato .

giovedì 27 novembre 2008

1.....2....3...et voilà!


Carte di Limes - carte di Laura Canali

La storia si ripete

Viene spontaneo dichiarare lo sgomento di fronte alle notizie via via piu' disastrose degli ultimi attentati in India a Mumbai. Ma poi riflettendo a freddo come si suol dire sovvengono alla mente le sequenze di eventi che han portato all'oggi:


18-08-08 (Pakistan) Musharraf ha annunciato le sue dimissioni
06-09-08 (Pakistan) Asif Ali Zardari è stato eletto nuovo Presidente
04-11-08 (U.S.A.) Barack Hussein Obama eletto Presidente
26-11-08 (USA): FBI, AL-QAEDA PRONTA A COLPIRE METRO NEW YORK A NATALE
26/27-11-08 (India) Terrore in India, oltre cento morti
27-11-08 (India) India: attentati a Mumbai, 80 morti, italiani coinvolti
27-11-08 (Italia) FRATTINI: I terroristi di Mumbai sicuramente collegati ad al Qaeda


Una sceneggiatura perfetta, perfino migliore di noti film di spy-story. Perfino meglio di "prospettive di un delitto" che consiglio di riguardare alla luce degli avvenimenti attuali .

1...2...3......et voilà il mega attentato è servito...9 obiettivi colpiti contemporaneamente..... guerriglia per giorni......dagli al nemico...... naturalmente e sicuramente Al Qaeda , e chi se no...e chi fornisce supporto....e chi se no quel Pakistan ...che da quando ha il nuovo Presidente...si permette di sostenere la cacciata degli Americani......... !!!!!

martedì 25 novembre 2008

Obama : change we need


Lo staff dirigenziale del neo presidente Obama (yes we can) è pronto. Ci lecchiamo i baffi di fronte a cotanta novità, finalmente qualcosa di nuovo :

Segretario del Tesoro : Timothy Franz Geithner
Capo del Consiglio Economico nazionale : Lawrence Henry "Larry" Summers
Chairman del CFR : Robert Rubin


E tutti a esclamare , estasiati ohhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!


Bene , una sana lettura per comprendere chi sono costoro.

Il gatto , la volpe e il volpone. ( www.luogocomune.net)


Change we need.

sabato 22 novembre 2008

L'infinitamente grande

Il granello di sabbia

Tra gli esseri umani accade che , paradossalmente, la conoscenza porta verso la discordia. L'innalzamento culturale delle masse , che progredisce man mano con l'avanzamento della così detta civiltà, porta verso l'acuirsi delle discordie e delle divergenze, piuttosto che l'allargarsi della concordia. Essendo esseri pensanti, dotati , chi piu' chi meno, del potere di discernimento, la conoscenza allarga la forbice delle opinioni e delle considerazioni personali, nonchè degli interessi personalissimi. Conoscenza allargata da un lato e espansione del pensiero personale che assurge a enunciato generale. Di converso, l'arretratezza e l'ignoranza ha sempre favorito la quiete, anche se coperta da cio' che chiamiamo sottomissione. Quindi più ci acculturiamo più siamo portati al guerreggiarci, e questo non solo a livello di popoli, ma molto piu' profondamente nei rapporti personali. La guerra dei sessi si allarga a macchia d'olio, l'economia guerrafondaia prende possesso degli angoli piu' sperduti del globo, la prevaricazione lavorativa diventa l'obiettivo per l'avanzamento nella scala sociale. Allarghiamo la conoscenza e perseguiamo con convinzione obiettivi sempre più personali, piuttosto che comunitari e sociali di comunità di viventi. Il tutto ci vede affannati su questo minuscolo granello di sabbia, tutti presi dalla sopravvivenza personale e l'annientamento del prossimo, neanche il piu' minuscolo degli insetti ha questo comportamento. Questo perchè la conoscenza non è la saggezza, ma solo un primo duro scalino verso quello che è l'allargamento dell'orizzonte intellettivo che possa sul serio elevare lo spirito umano. La saggezza è un secondo difficile grado cognitivo che pone l'essere umano al centro e rende la capacità di porsi verso gli eventi con umiltà e comprensione e soprattutto con la calma interiore che può dare la visione globale. Il problema è che il secondo gradino solo pochissimi ,da quando l'essere umano calca questo suolo , sono riusciti a raggiungerlo. Su questo minuscolo granello di sabbia la saggezza, se presa nella sua essenza, ci rende in grado di estraniarci e sollevarci e portarci in alto per guardare la visione di cio' che è. In effetti se ci allontaniamo non possiamo non notare che siamo degli esseri minuscoli, piccini piccini , in guerra perenne tra di loro , su un minuscolo , piccolo piccolo , infinitesimale, granello di sabbia, che è immerso tra tanti, tantissimi , miliardi di miliardi , di altri granelli di sabbia , le cui pulsazioni di vita non si notano per niente.
Siamo degli esseri così piccoli e insignificanti che sulla scala cosmica non possiamo rappresentare niente di meno che uno zero assoluto. Le nostre discussioni, i nostri credi, le nostre elucubrazioni, le nostre angoscie, i nostri pavidi tentativi di ragionamento, i nostri presupposti principi, le nostre magagne, i nostri sotterfugi, le nostre manovre, i nostri tafferugli , sono neanche un pulviscolo di polvere nell'universo che è la globalità dell'essere. Ci diamo una parvenza di intelligenza sol perchè procliamiamo a gran voce di essere in grado di "pensare" di allargare la nostra "visione" di riuscire a comprendere concetti . Ma in realtà siamo pronti , appena 5 minuti dopo aver proclamato ciò, a tornare alle nostre bassezze, ai nostri litigi, alle nostre prevaricazioni personali che amiamo alla follia. Amiamo imporci , amiamo dire "io" , amiamo spasmodicamente affermare "io posso", amiamo alla follia Dio perchè questo ci fa sentire noi stessi degli Dei. Perchè forse non è vero che tutti i sentimenti religiosi illudono l'uomo di poter divenire simile a questi Dei ? immortali, infiniti, eterni.
Siamo solo pulviscolo su scala cosmica, ed è altrettanto infinitamente vanitoso da parte nostra pensare che siamo gli unici , i prediletti , gli esseri superiori che sono i padroni di tutto cio' che è. E così ci siamo dannati l'anima per distruggere, distruggere da piccoli come siamo, quel pochissimo che abbiamo, guerre , eccidi, bombe atomiche, missili, virus, chimica, modifiche genetiche , cambiamenti climatici, insetticidi, inquinamento, tutto per portare questo minuscolo granello di sabbia a divenire sterile. Piccoli esseri insignificanti che fanno cose piccole. Solo il pensiero umano puo' essere talmente vanitoso da pensare che siamo importanti, che facciamo cose buone e giuste e che siamo i prediletti degli Dei. Siamo delle cose così minuscole che davvero non possiamo nè aspirare ad essere men che niente. Siamo un niente sempre tra i due punti inizio - fine , e pensiamo di essere tutto. Siamo immersi in un pulviscolo sperduto in un angolo remotissimo di una qualunque dei miliardi di agglomerati che sono in questo Universo. Come possiamo pensare di rappresentare una qualunque cosa? come possiamo pensare o presumere di rappresentare un "valore" se non siamo neanche in grado di apprezzare un minuscolo bicchiere d'acqua che ci permette di sopravvivere.
La saggezza ci pone dinanzi alla nostra nullità, e ci rende padroni del nostro essere, restituendoci il senso del nostro essere : lo zero assoluto.

domenica 16 novembre 2008

Ci son notti

(foto di Garimar)
Il buio e le stelle

Ci son notti che ti senti strano, e come uno straniero ti aggiri tra le terre amiche. Ci son notti che non dormi e ti agiti tra mille e mille pensieri alla ricerca affannosa di un recondito pensiero che come un serpente si insinua nei meandri delle proprie angoscie.
Ci son notti che sei fuori , a piedi scalzi
sotto il cielo , il cielo al di fuori delle grandi città, dove è ancora possibile vedere la luce delle stelle. Ci son notti in cui ti ritrovi di fronte a te stesso e al tuo pensiero.
Ci son notti che sei sveglio come preso da eccitazione, e non riesci a chiudere occhio, e ti aggiri come un segugio , sperando di trovare qualcosa che spieghi questo tuo stato. In queste notti vai ramingo , insensibile al giudizio degli astanti , ed in effetti i piu' ti guardano come si guarda uno che è fuori. Così come sei , a piedi nudi, e sdruciti vestiti ti aggiri sotto il cielo , che solo tu, pare, riesci a vedere. Tutti guardano te , invece che alzare lo aguardo in alto e assistere alla meraviglia della cose.
Ci son notti , in cui ti sovviene il ricordo di chi non c'è piu', e proprio nel tuo ricordo ancora vive.
Si pensa che solo i familiari stretti sopravvivino nel tuo respiro , ma non è così. Particolarmente ricordo le cose più strane, i dettagli piu' insignificanti, come il padre di uno dei miei amori, il signor padre che da tanto non c'è piu' , e che forse neanche sua figlia ricorda come ricordo io , o perlomeno, non per gli stessi dettagli. Ci son notti , in cui in effetti non ricordo lei , il mio grande amore, quanto lui, il padre, il signor padre. E di lui ricordo solo un dettaglio : la poltrona, su cui mi disse , in uno dei suoi quotidiani colloqui , si assise al ritorno dall'università il giorno della laurea. Questo dettaglio ricordo , certe notti sotto le stelle.
Ci son notti in cui vedo questi miliardi di puntini e mi chiedo perchè non tutti li vediamo, presi come siamo da altre luci ben piu' potenti e malevole.
Certe notti son così, ignudo sotto la luce lunare, a pensare cosa davvero si puo' fare. Cosa fare per poter pensare ancora ad un altro giorno, e poi un altro e un altro ancora. Ci son notti in cui tutto appare chiaro , lucido , trasparente, per poi tornare oscuro alle prime luci dell'alba.
In queste notti si scorge il corso della vita come la via lattea lassù brillante e piena di miliardi di miliardi di cose . La meraviglia delle cose per cio' che sono e che ci fan sentire piccini piccini, con le nostre grandi pensate.
Ci son notti che si sente l'inutilità dell'essere moderno.
Ci son notti in cui seduto sul muro sono in attesa di qualcuno che si fermi , e alcune volte , in effetti mi accorgo che anche per altri ci son notti. Ho intravisto da lontano altri cuori che son seduti a sentire il peso della luce, ho intravisto incertezze e paure, e la paura piu' grande di farsi trovare così sotto le stelle.
Ci son notti in cui gli sbagli sono noti e ti senti pronto a rimediare, ti senti forte, ti senti pronto, ma poi l'alba scioglie la corteccia dura del pavido timore che torna a galla.
Ci son notti in cui vorresti che non finisse mai....o che viceversa vorresti che finisca al piu' presto.

mercoledì 12 novembre 2008

Il principio e la fine

Da Sempre e per sempre


Siamo esseri viventi tra due momenti inconfutabili ,viventi tra un inizio e una fine.
Ci troviamo tutti presenti a questa realtà , impegnati a studiarla e spiegarla a noi stessi di fronte le nostre paure. Le domande da sempre e per sempre sono le universali : chi sono, dove sono , perchè sono , dove vado ?
E per trovare delle risposte l'uomo ha trovato il ricettacolo delle risposte in cio' che ritiene fede.
Fede in senso lato , fede in qualcosa o in qualcuno che possa suggerire possibili indicazioni se non altro ai quesiti fondamentali.
Infine il conforto assoluto viene individuato nella eternità dell'essere, nella persistenza dell' io , che possa sopravanzare la morte.
Non è forse la morte il portale arcano che da sempre l'uomo fugge?
Cosa ci sia al di là di questo portale non è dato di sapere, rimane il fatto certo , anzi certissimo , che tale portale tutti noi attende al varco , e tutti noi prima o poi lo dovremo comunque varcare.
E' questo in fondo il dramma di tutta l'umanità, l'ineluttabilità della morte, che tutti accomuna, buoni e cattivi, famosi e poveracci, ricchi e poveri, scellerati e scienziati.
Ma ecco che la sagacia umana ha esorcizzato tale paura, proprio con la fede, con la fede del proprio essere di fronte al divino. Comunque esso sia e comunque sia celebrato , è sempre identica la promessa fatta alle umane genti : la promessa dell'eternità.
In quale modo , a fronte di quali condizioni non è mai ben chiaro , e qui il terreno umano si apre in mille direzioni cercando ognuno la propria strada di conquista di questo premio.
Per cui, se da un lato ci poniamo domande, dall'altro percorriamo percorsi piu' o meno astrusi per cercare la meta che sconfigga quello che l'umano chiama scomparsa.
Rimane però un piccolo particolare, che spesso viene sottaciuto , quasi dimenticato, e in qualche caso fraudolentemente non citato.
Se esiste un continuum unico tra prima e dopo , una linea sottile che possa rappresentare questa eternità, necessariamente tale linea deve esser infinita. Nessun inizio, nessuna fine.
Ebbene , abbiamo molti dettagli e indicazioni sul dopo , come si possa affrontare , come si possa traguardare, perfino dettagliate descrizioni di come possa essere.
Manca del tutto invece un dettaglio analogo del prima.
Perchè è un fatto strano che se dobbiamo assurgere ad esseri eterni, chiaramente saremo eterni dopo, ma lo eravamo anche prima , altrimenti non si spiega come ci si possa trasmutare all'improvviso in qualcosa che è eterno. Eterno appunto senza un principio e senza una fine.
Per cui già prima dovevamo essere in questo stato.
Diciamo allora che la nascita e la morte son solo due momenti che attraversiamo, dobbiamo attraversare , ma sono solo un tratto (infinitesimale) di quella retta che è l'eternità.
Sicuramente se siamo anime non mortali , dovevamo esserlo anche prima, per cui lo stato di vivo è solo una parentesi tra il magico momento della nascita e il magico momento della morte.
Essenze sempre presenti che trasmutano in esseri viventi per poi tornare allo stato di essenza.
Il principio è ben noto scientificamente: nel nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma.
Per cui se saremo dopo , lo siamo stati certamente anche prima.
Ma come mai del prima non c'è traccia ?
Certamente alcune filosofie o credenze , citano in qualche modo tale concetto , ad esempio coloro che sostengono che siamo solo esseri che rinasciamo continuamente e che riviviamo vite diverse sotto forme di vita diverse. Ma è solo un timido tentativo di indicare quel che è prima.
Se ci soffermiamo a non pensare tanto al dopo , cosa sarà dopo, come sarà dopo , e invece cominciamo a pensare come era prima, cosa c'era prima , forse ci ritroviamo un po' piu' consapevoli che il tutto , compresa questa cosa che chiamiamo vita , possa assumere tutt'altro significato.
Se la nostra anima c'è, ci deve per forza esser prima , altrimenti non possiamo immaginare greggi di anime disperse raminghe in attesa di assegnazione, sarebbe ridicolo il solo pensarlo; e altretttanto ridicolo pensare che l'anima nasca al momento della nostra nascita. Un anima che si crea in un preciso momento e dura per l'eternità, non regge il concetto.
Allora se le anime ci son sempre state e ci saranno dopo, di cosa parliamo quando ci affligiamo sulla vita?
Davvero siamo solo un transito, come in un tunnel che prima o poi finirà, per tornare alla luce del divino e riprendere il nostro stato di essenze eterne.
Il tutto naturalmente se così è.
Ma potrebbe essere invece , ed è tutt'altro che lontano dalla verità assoluta, che i nostri unici momenti sublimi sono solo proprio quella nascita e quella morte, e che oltre ciò , nè prima e nè dopo esiste null'altro che il niente.
Abbiamo due momenti sublimi tra i quali sono posti come tanti paletti momenti carnali di vita che uomini, piccoli come siamo, ci affanniamo ad ammantare di significati reconditi e di assoluti principi divini, quando invece siamo solo esseri che nascono e poi muoiono.

lunedì 10 novembre 2008