mercoledì 29 ottobre 2008

Top Ten

Ascensori


Record mondiale in italia

(da repubblica.it)

In Italia sono piu' che in America o in Cina



Italia 850.000
America 700.000
Cina 610.000


























































Tutto cio' la dice lunga sull'essenza di questi italiani.

1) non pare che il popolo italiano tenga tanto alla scuola in generale, e alla cultura. A parte qualche eccellenza di istituti e università, la media generale è ben che bassa. La vendita di libri statisticamente bassa dimostra come il popolo sia ben lontano da tutto cio' che è conoscenza in senso lato, con buona pace dei contestatori della riforma della scuola.

2) il popolo italiano passa per un popolo pacifico ed ecologista , ma a guardare il grafico di vendita dei cellulari non si direbbe , siamo il primo paese al mondo (tenuto in conto la proporzione con la popolazione) per consumo di cellulari. Cosa mai avrà a che fare con l'ecologia e il pacifismo la vendita dei cellulari ? basti pensare al "coltan" (o tantalio che dir si voglia, vedi inchiesta di Report) e la spiegazione vien chiara ; possiamo concludere che pur pacifici siamo i maggiori sostenitori della guerra civile e l'eccidio, nel silenzio generale dei media, in Congo. Marciamo per la pace , ma ognuno di noi in tasca ha un arma di distruzione di massa.

3) il popolo italiano è un popolo comodo , del resto perchè mai privarsi delle piu' ovvie comodità, come quelle appunto di godere di un numero sterminato di ascensori per salire su svettanti grattacieli di due piani ? possiamo anche pensare di essere verdi nell'anima, non rinunciamo però ad un bell'ascensore , del resto per fare moto paghiamo lussuosissime palestre e centri benessere....vuoi mettere ? e chi se ne frega se 12,8 % dell' energia elettrica la importiamo e il 73.8 % la produciamo tramite centrali termoelettriche che bruciano principalmente combustibili fossili in gran parte importati dall'estero.

lunedì 27 ottobre 2008

Ti conosco


Sulle nostre strade

Capita sempre piu' spesso sulle nostre strade di incontrare gente piu' o meno conosciuta.
Altrettanto è vero , che in questo periodo si pone attenzione a quanti affrontano le nostre strade come fossero piste.
Del resto la banale constatazione di quanto occorra andare leggeri, non tanto per le infrazioni, quanto per i risparmi indotti, sarebbe da normali esseri pensanti. Ma i normali esseri pensanti non abitano su questa terra, dato che il piu' lento viaggia mediamente intorno al 150 kmh. La cosa non mi tange piu' di tanto, se non che mi induce a pensare sul serio che io sia l'ultima ruota del carro, micragnoso alla ricerca del risparmio perduto.
Viene sempre una sorta di rabbia quando qualcuno a fari spianati si pianta nel retro chiedendo anzi pretendendo strada, quasi chiedendo la nostra disintiegrazione immediata.
Questo sarebbe anche normale trattandosi di questioni tra comuni cittadini.
Ma quando nello specchietto retrovisore compare una bellissima lucetta blu a ribadire ancor di piu', il fate strada o Voi che siete peones, allora la rabbia sale nello stomaco e ancor più nella testa.
L'Egregio Signore che si fa scorazzare (e non dico Onorevole , perchè Onorevole dovrebbe essere in primo luogo qualcuno di indubbia coscienza e moralità) evidentemente ha una fretta del diavolo per recarsi a qualche non meglio nota riunione.
Mi chiedo dato che non si tratta di un auto del servizio d'ordine, nè tantomeno con la sirena spiegata , quale sia il motivo e la giustificazione per il quale il succitato signore puo' scorazzare in deroga ai citati limiti dei peones mortali ?
Rispetto a quale criterio si puo' concludere che la Sua riunione è piu' urgente di quella di un banchiere, o di un idraulico o di un medico chiamato al capezzale di un sofferente, o di una mamma che corre dal suo bimbo, o rispetto quella di condominio che è sempre pregna di importantissime decisioni da prendere?
In piu' , mi domando e dico dato che quella macchina è da me pagata, se volesse avere la cortesia di moderare la velocità, dato che mi permetterebbe di risparmiare qualche euro .
Per cui Egregio Signore con la luce blu abbia la cortesia di moderare i modi d'uso di un bene che IO le fornisco e che IO provvedo a mantenere.
Magari Lei sarà assorbito nella lettura di importantissimi documenti nel divano posteriore , mentre il suo autista , che pago sempre io , pigia sul quell'aceleratore per farla giungere in tempo ai suoi improrogabili impegni.
Di certo Lei penserà, quando qualche incauto osa perdere tempo nel rientrare nella corsia e lasciarLE strada libera, che i peones non sanno chi sia Lei.
E qui che si sbaglia, vede caro Egregio Signore, dato che di questi luoghi io sono un navigato abitatore, conosco benissimo ogni luogo e ogni abitante , in specie i piu' illustri. Per cui sono a conoscenza perfettamente che la direzione che ha la sua auto non è quella di qualche palazzo sede di importanti istituzioni, ma è solo la strada di casa , di casa che sia io che Lei conosciamo benissimo.
Per cui non mi faccia il discorso del tipo : Lei non sà chi sono io. Lo so benissimo chi sia Lei e so benissimo anche cosa sia Lei.
Mi faccia la cortesia , per questo , dato che Lei non ha minimamente la sensazione di sapere a sua volta chi IO sia , mi faccia, dicevo, il favore di rispettare regole che Lei è tenuto in primis a rispettare , e mi faccia il favore di non disprezzare cio' di cui gode a spese di altri , dato che ne gode in maniera passeggera e in tutto, solo per mandato ricevuto e non per imprimatur divino.
Mi faccia la cortesia di rispettare i cittadini piu' che se stesso se vuole che io le faccia strada , altrimenti la prossima volta le pianto una frenata sul muso che ci manderà al creatore prima io e poi Lei. Solo che , io non ho niente da perdere ...e Lei egregio Signore ha qualcosa da perdere????

domenica 26 ottobre 2008

E la protesta va.....


Dove stiamo andando

In piena protesta scolastica, l'amico Paolo Barnard (di cui ho scritto in un post di maggio ) ha concesso anche a me la pubblicazione del suo articolo sull'argomento della protesta studentesca (già pubblicato da luogocomune.net), e della qual cosa lo ringrazio sentitamente.
In un periodo di confusione e di mistificazioni , è ben difficile esporre un parere obiettivo su qualunque argomento. Niente ci dice cosa sia giusto o ingiusto, e niente ci puo' aiutare se non il parere illuminante di chi, almeno , ha sempre dato prova di obiettività nel riferire e parlare di avvenimenti.
E' indubbio che suonare una campana che appare stonata rispetto il coro unanime che oggigiorno si ascolta , porta ad esser visti come non allineanti.
Ma noi vogliamo sempre capire un problema piuttosto che correre a seguire cortei e processioni che non sempre hanno obiettivi chiari.
Grazie ancora a Paolo Barnard.

No così non va cari studenti

di Paolo Barnard

No, così non va cari studenti, cari insegnanti, cari attivisti. L’opposizione e l’indignazione sono fallate quando sono selettive, quando cioè si animano contro l’uno ma non contro l’altro. Poi: nulla di buono potrà mai scaturire se è solo un’ossessione per l’Odioso Designato (Silvio Berlusconi) che vi ha infiammati fino a questo livello. Infine: la protesta è ancor più vana quando sbaglia clamorosamente il target.

Sarò subito chiaro. Le masse di voi giovani che oggi sconquassano istituti e atenei per protestare contro l’assalto all’istruzione dell’attuale ministro, rimasero inerti quando quell’assalto veniva pianificato dal governo Prodi, con colpi di scure assai più profondi di quelli oggi in gioco. Dov’eravate ragazzi? E i vostri docenti? Eppure, leggete qui di seguito:

L'incontro di ieri mattina tra il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e i sindacati della scuola è stato il detonatore che ha fatto esplodere l'inquietudine sotterranea che da settimane attraversava l'intero versante sindacale di fronte all'incognita della Finanziaria (2007, nda). Il confronto si è arroventato di colpo quando Enrico Panini, leader della FlcCgil, ha estratto dalla sua cartellina un foglio contenente le misure che la prossima Finanziaria dedica alla scuola. Sotto accusa tre articoli: 17, 18 e 19. Il primo stabilisce che, dal 2007/08 al 2012/13, sarà innalzato progressivamente fino a 12 il rapporto tra alunni e docente…



...un giro di vite che alla fine porterebbe alla riduzione di quasi 100mila posti per gli insegnanti. Inoltre, stretta sui posti di sostegno e sul personale Ata… provvedimenti che potrebbero costare la cattedra a circa 10mila docenti. E altrettanti potrebbero essere cancellati dalla paventata abolizione della deroga nella formazione delle classi nelle quali sono presenti alunni con handicap. «Più che una proposta dilegge Finanziaria siamo di fronte a un chiaro esempio di come si può far impallidire anche un concetto come quello di macelleria sociale», ha attaccato Panini.

Così scriveva il Sole 24 Ore il 27 settembre del 2006. E notate: l’articolo parla di “inquietudine sotterranea che da settimane attraversava l'intero versante sindacale”, dunque il tempo per sollevarsi c'era. Si parlava di ben oltre 100.000 cattedre a rischio, ben più delle odierne 87 mila della Gelmini. Perché in quelle settimane non vi mobilitaste? Perché nessun allarme e nessuna occupazione per oltre un anno? Vero, nell'autunno del 2007 scendeste in piazza, ma le agitazioni di allora furono minuscole rispetto a quanto state facendo oggi, e soprattutto si accesero nella maggioranza di voi quando l'allora ministro Fioroni minacciò i vostri interessi di parte (obbligo dei debiti , maturità ecc.) e non prima quando, ribadisco, in gioco c'erano i medesimi tagli che oggi sembrano così scandalizzarvi. Perché? Vero anche che la minaccia dei colpi di scure del buon Prodi rientrò, ma poi… leggete qui:

Giungono a maturazione i frutti avvelenati di una Finanziaria (2007 nda) che ci avevano detto avrebbe fatto piangere i ricchi e finalmente rilanciato l'impegno dello Stato a sostegno della scuola. La situazione economica e strutturale della scuola pubblica diviene ogni giorno più drammatica. I tagli alla superiore sono i più evidenti e vistosi, resi ancor più gravi dall'aumento delle iscrizioni a livello nazionale… Il crollo dei finanziamenti sta minacciando il Tempo Pieno e prolungato, sta impedendo di pagare e fare le supplenze quasi ovunque, con decine di migliaia di classi che ogni giorno restano senza insegnanti. Molte scuole non hanno più i soldi neanche per le spese più elementari, gesso o carta igienica… I professionali stanno per essere massacrati, si annunciano riduzioni vistose dell'orario settimanale… Dopo un ridicolo balletto con i sindacati ‘amici’, il governo ha ribadito che nel 2007 non darà un euro per il rinnovo del contratto di docenti ed Ata, deprimendo ancor più una categoria al limite del tracollo… E dire che basterebbe che il governo rinunciasse a costruire gli F35 (i caccia, nda) destinando all'istruzione almeno la metà di quei soldi.

Così si esprimevano nel maggio del 2007 i Cobas Scuola. E allora.

No, così non va cari ragazzi. Lo slancio civico, la difesa dei diritti, sarebbero in voi una manifestazione straordinaria se non fosse che ancora una volta l’evidenza mi costringe a concludere che ciò che anima questo vostro insolito livello di indignazione è la deleteria febbre contro l’Odioso Designato, e non la sostanza dell'ingiustizie. Ancora una volta. Come ai tempi del desolante spettacolo delpacifismo’ italiano di cinque anni fa. Ricordiamo tutti quell’epocale 15 febbraio del 2003, quando una massa di quasi tre milioni di italiani marciò su Roma per protestare contro l’intervento italiano in Iraq e in Afghanistan. In Iraq l’Italia è rimasta per nove mesi del governo di centrosinistra, in Afghanistan ancora siamo. Ma dei tre milioni di ‘pacifisti’ del 2003, quanti scesero in piazza nei mesi del mandato Prodi dall'aprile del 2006? Lungo cioè la terrificante strage di civili che le cosiddette coalizioni hanno perpetrato in quei due Paesi e che oggi arriva a una stima di oltre un milione e seicentomila morti? Poche centinaia si agitarono nelle piazze, di cui neppure uno dopo l’annuncio lanciato da Luciano Bertozzi su Nigrizia che ci rivelava come il buon Prodi avesse previsto nella finanziaria 2008 qualcosa come… 23 miliardi di euro in spese militari, armando poi Paesi come la Turchia o Israele, vere e proprie bestie nere dei Diritti Umani. Perché allora, col centrosinistra a palazzo Chigi, neppure una frazione dell’indignazione febbrile che oggi vi percuote fece capolino nelle strade? Mi dite perché?

Infine. Dove state andando a sbattere? Contro chi? Ha senso indignarsi con il pescecane che ha azzannato la rete del pescatore? Mi spiego, è semplice. Le destre politiche di tutto il mondo sono cromosomicamente programmate dai loro padroni per fare una e solo una cosa: distruggere il bene comune e il senso di collettività, per sempre, e imporre il privato individuale ovunque. Sono nate per fare questo. Punto. Esattamente come gli squali sono nati per azzannare. Significa demolire scuola pubblica, sanità pubblica, servizi pubblici. Possiamo certamente inorridire, ma che senso ha indignarsi con chi sta facendo il suo dovere? L’indignazione se la meritano coloro il cui compito era di impedire che la destra facesse il suo dovere: e cioè la sinistra, la miserevole inesistente patetica sinistra. Quella cosa che oggi sta appiattita sotto lo stuoino della destra pur continuando a biascicare retoriche di sinistra. Le leggi dell’Odioso Designato si disfano in poche settimane se c'è il consenso politico (cioè popolare). Il problema è che quel consenso non c'è, o meglio, la sinistra non ha saputo crearlo, non ne è stata capace, anzi: non ha voluto. Questo è il problema. Invece di perdere tempo a odiare Berlusconi e il suo clan, perché non vi chiedete le ragioni per cui le sinistre sono finite a brandelli, svendute alle destre, protettrici del piduista Silvio, privatizzatrici, precarizzatrici, traditrici del nostro bene comune?

Indignatevi con loro ragazzi, strattonatele, prendetele a schiaffi, fate i sit-in e le lezioni in strada di fronte alla CGIL, alle sedi del PD, sotto casa di Romano Prodi. Questo ha senso. La destra fa il suo dovere. E' la sinistra che non l'ha fatto.

Paolo Barnard

giovedì 23 ottobre 2008

L'altra medicina


Febbre

In genere esser ammalati non è mai una cosa bella, alle prese con dolori e malesseri generali ci si sente imbambolati e come straniti.
Mai bello esser costretti a letto, sotto le coperte e nonostante questo sentirsi spossati.
Ma, al solito c'è sempre un ma , e per fortuna questa volta positvo.
In questo periodo di confusione assoluta , di allarmismo, di sperequazione sociale, di dibattiti ed enunciazioni e anche di proclami . In questo periodo di prese di posizione ufficiali o meno , di grandi intenti e di grande masse in movimento e non solo di denaro , in questo periodo di annunci e notizie sempre piu' depressive, in questo periodo in cui ogni cosa sembra , ed ha in effetti, un secondo fine; e di piu' , in questi anni in cui il lavoro ottenebra le menti, in cui obiettivi e impegni han preso un posto di valore nel nostro cuore, in cui fretta e irascibilità son divenuti comportamenti normali, anzi auspicabili, perchè misurano il valore della persona, mi sia consentito dire : meno male che son malato.
Vi assicuro che pur alle prese con naso tappato, difficoltà di respiro e testa nel pallone, si vive molto ma molto meglio lontano da tutto ciò.
Vi assicuro che si respira un aria benefica lontano da ogni media , TV, radio, giornali e anche internet. E' un ritorno alla vita .
Strano ma vero ammalarsi , per poter apprezzare ancora cio' che è .
E' un brutto segnale , in ogni caso , se siam costretti a sperare nella malattia per poter sentirci liberi e respirare aria pura, allora siamo ridotti veramente molto male.

giovedì 16 ottobre 2008

L'impossibile vita


Colloquio impossibile

-ciao-

-che fai?-

-siamo qui sempre come tutti i giorni-

-ma qui dove? -

-Dove? - mi guarda stranito - in che senso ? ovunque direi -

-si ma io attorno non vedo niente -

-mah...non so -

-bhe è per avere una sensazione che qui c'è vita -

-ahhh intendi vita , o quella che tu intendi esistenza....ahhh no mi dispiace qui non c'è niente di tutto questo -

-ma e come fate ? -

-fate cosa ? -

-uhmmm...bhe....vivere, insomma crescere, sentirsi vivi -

-crescere? ahhhh tu intendi crescere solo se hai intorno qualcosa, tipo costruzioni, strade,palazzi macchine, gente, folla -

-no...ma come si puo vivere senza niente ? -

-vivendo cosa se no ? forse c'è qualche altra maniera ? per passare questa vita ? -

-no scusa , non capisco, come passi le tue ore, le tue giornate, le tue notti ? -

-io no non passo ore giornate, sono loro che passano , io sono qui ; sono loro, queste cose, che passano -

-scusa ma non capisco proprio mi prendi forse in giro ? -

-dovrei ? non ho questo obiettivo, anzi a dir la verità, non ho obiettivi -

-ma dai non si puo vivere senza obiettivi .... -

-dici ? e tu che obiettivi hai nella tua vita ? con intorno i tuoi palazzi costruzioni ect...-

-...ho obiettivo di esser qualcuno, provvedere alla mia famiglia , realizzarmi, sentirmi qualcuno, sentirmi utile, crescere dei figli.... -

-ahhh quindi hai una vita con uno o piu obiettivi se capisco bene -

-si appunto questo volevo dire vivere per un fine -

- in verità , tu vivi la fine non per un fine -

-che vuoi dire ? -

-dico che vivi la fine, dici di avere degli obiettivi che ti rendono vivo , ma in realtà essi sono vuoti come la tua anima , hai bisogno di avere intorno meccanismi per sentirti preso , queste son solo cose vuote -

-uhmm sei enigmatico -

- tu ti riempi bocca di parole e concetti senza comprendere che gli oggetti a cosa mai possono servirti, oltre a tutto ciò che sei ? -

-Una macchina serve , e tanti meccanismi aiutano, ad avere una vita migliore -

-E cosa te ne fai ? credi che siano necessarie tutte queste o sono solo condizionamenti entro cui ti sei racchiuso ? -

-no no ti sbagli io sono ben vivo -

-dici ? e cosa ti permettono di fare queste macchine che io non possa fare ? -

-bhe la cosa più semplice ad esempio spostarsi -

-e pensi che io non possa farlo ? -

-ma al massimo tu ti potrai spostare di poche centinaia di metri, io intendo invece viaggiare conoscere il mondo -

-Se mi guardo intorno, conosco alla stessa maniera il tuo mondo senza muovermi di un metro, e probabilmente lo conosco anche meglio di te -

-ma no al massimo vedi sempre questo panorama -

-vedi come sei ottenebrato dai tuoi modi di pensare e concepire il mondo ? fai un esperimento, guarda questo scenario ora chiudi gli occhi qualche secondo , riaprili guarda nuovamente , vedi sempre la stessa cosa ? gli stessi colori, lo stesso vento? Oppure vedi e senti cose diverse ogni volta che chiudi e apri gli occhi ? -

-ma...-

-niente ma , tu provaci credici poi mi dirai cosa pensi della vita, osserva dentro di te cosa ti suggerisce questo colore, cosa ti stimola in momenti diversi la stessa scena , e poi mi dirai -

detto cio' tacque.

lunedì 13 ottobre 2008

L'America

"Bush un grandissimo presidente"


Il Presidente del consiglio in visita a Washington si è espresso in termini lusinghieri verso il Presidente degli Stati Uniti d'America con frasi tipo:
Un leader che "la storia definirà un grande, grandissimo presidente".

Accidenti in questi 8 anni mi son perso qualcosa oppure ho visto un altro film, non essendomi accorto sul serio che ci siam trovati di fronte un grandissimo.
Forse sul serio sono stato distratto, oppure sono stato sotto effetto di allucinogeni, e pure dei piu' potenti.
Di grande io ho visto, solo per citare due esempi, in questi anni , l'attentato alle Torri gemelle e l'attuale crack del sistema finanziario iniziato e causato e diretto dalla finanza americana.
Del primo non si sanno ancora i perchè e i modi, del secondo non si conosco le cause profonde e gli effetti. Una lunga sequenza di perchè di questa amministrazione.
E' evidente che ho visto e vedo tutt'altri film rispetto al nostro Presidente del Consiglio. Credo sia anche logico dato che, non è che possa permettermi molto, di frequentare le sale cinematografiche.
E in piu' scorrendo gli articoli notiamo enunciati tipo :
"I nostri due Paesi - ha aggiunto il Presidente del Consiglio - hanno affrontato insieme avversità e sfide che il tempo ci ha imposto"
E finalmente, in questa affermazione, ho trovato la risposta ai tanti perchè siam combinati così!!!!

domenica 12 ottobre 2008

La bicicletta


Un giorno qualunque

In questo periodo di crisi eclatante, e di incertezze per il futuro, torna spesso alla mente il ricordo del passato.
Un giorno qualunque , quasi per caso, accade qualcosa che sul serio mi riporta nel passato.
Inaspettatamente, una gentile anima amica (persona splendida) mi regala quella che è una bicicletta.
Una bicicletta dal sapore antico, tutta di metallo, nessun artifizio tecnologico moderno, qualcosa che sa di antico e semplice, in altre parole che sa di vero. La mia gentile amica non puo' sapere che sulle bici ho passato la mia infanzia , in uno sperduto paesino del sud, in un tempo dove non c'erano iPod , o anche solo la TV. C'erano però le biciclette.
Ho passato la mia infanzia pedalando appresso al mitico e inossidabile zio Pietro, che della bicicletta aveva una ragione di vita. Un tipo duro lo zio Pietro, una sorta d'uomo inossidabile, con gambe d'acciaio. Tutta la sua famiglia era dotata di bici (quelle di una volta appunto) , e io arrancavo appresso a loro pedalando alla forsennata. Chilometri percorsi su strade appena asfaltate e su sentieri di campagna, chilometri dopo chilometri dei quali però , stranamente, ricordo solo le risate e le grida con i cugini. Altri tempi , altre bici , altre speranze di vita.
Occorre riconoscerlo, erano le bici diverse, ma eravamo anche noi tutti diversi. Alla presenza di quegli uomini burberi e niente affatto accomodanti, noi ragazzi eravamo però pieni di entusiasmo.
Ora abbiamo uomini molto piu' accondiscendenti, ma i ragazzi di oggi sono solo fantasmi spenti.
Biciclette rigorosamente tutte nere, pesantissime, inossidabili, e spesso capitava anche di dare uno strappo ad un passeggero seduto sulla canna centrale.
Nascevano così i primi amori , gli SMS erano al di là da venire, e i dischi (i primi rari 45 giri) si alscoltavano al mangiadischi portatile.
Quelle biciclette mi son rimaste dentro , a dir la verità.
Quando ho visto questa meraviglia , ho ritrovato un pezzo del passato, del vissuto e del cuore che ha battutto tanti e tanti anni fa.E quella bicicletta di nero ferro ha fatto battere all'impazzata ancora il mio cuore, ritrovando il mio io infantile.
Non è forse tutto questo amore per la vita ?