giovedì 27 ottobre 2011

L'amore

(foto e parole di Garimar)  
per tutte le donne che hanno provato emozioni, gioie e dolori e ridono e piangono e sostengono il mondo...
e per tutti gli uomini che hanno amato queste donne..


Penso e ripenso
alla mia vita come un fiume,
e vedo e rivedo
insenature e anfratti
incredibili.
Penso e ripenso come un fiume in piena
alle emozioni vissute come onde,
che si rincorrono come cavalli tra la schiuma
ebbri di follia e di allegria.
Rivedo e risento le voci
e i rumori di quella vita trascorsa
rincorsa e fuggente come un lampo
dinanzi ai miei occhi ,
sperduti nel vuoto .
Penso e rivedo
il dolce
silenzio delle parole
il lungo clamore
degli sguardi
l'intenso fuoco delle mani.
Penso e risento gli odori,
il desiderio, la fame,
la sete dell'amore.
Rivedo e vedo ora
nell'istante del buio
il tuo sorriso
il tuo dolce indicare
quell'azzurro
che non è piu' lontano,
non è  piu' irraggiungibile.
Sento e risento il dolce tuo
sorriso che sa di sale
che sa di cioccolato.
Sento e rivedo tutto
di te
dal momento
del primo  ti voglio bene.

mercoledì 26 ottobre 2011

2012 La seconda caduta dell'Impero Romano


Italica gente

Spiace pensare che il dibattito attuale sia sempre e solo "il grande Silvio si" , "il grande Silvio no". Quando invece la partita è ben piu' ampia, e nessuno che abbia sollevato il benchè minimo dubbio su questa perdita di sovranità,  e sullo scempio  che viene effettuato del nostro paese. L'origine del male è alquanto antico e la manovra di accerchiamento ha origini antiche.  Gli italiani, purtroppo , essendo storicamente e atavicamente pigri,  sono stati dirottati e indottrinati su minuzie e su discorsi a latere, il vero problema viene sempre eluso. Il paese Italia è terra di conquista, e come al solito malvisto da ogni altro popolo  di questo versante occidentale , per le sue guasconate, e  - diciamolo - per quella propensione al sapersi godere la vita  che sempre ha suscitato sorrisetti, e i sorrisi non sono solo quelli delle conferenze europee.  Nessuna voce si è alzata quando si decise la moneta comune europea, gli scettici  furono additati come "out" non moderni, la nuova europa fu spacciata come una sorta di Stati Uniti d'Europa, che di unito non hanno niente. In seguito il "trattato di Lisbona" è stato firmato nel silenzio generale delle popolazioni, tenute  volutamente all'oscuro non tanto dei principi, ma delle conseguenze che tale firma avrebbe comportato. Non ultimo  il buon Silvio con le sue uscite bislacche, offre il fianco , a sviare discorsi, dibattiti, conferenze e linee politiche dai veri problemi del sistema Europa/Euro. Nessuno alza la voce  verso quel grande paese a stelle e strisce  (Obama ricordate quanto osannato ai tempi dell'elezione ? ), e  che vogliamo dirlo chiaramente, paese che  è stato la causa e la fonte di questa crisi globale  tempestosa. Nessuno osa alzare un dito ...vogliamo dire da dove nasce tutto questo caos ?
Cosa dire dinanzi ai nuovi Lanzichenecchi d'oltralpe ? quali avvoltoi stanno per completare la loro opera e appropriarsi definitivamente dell'italica gente, delle italiche aziende, dell'italico risparmio.  E il quadro è completo.  Complice di tutto questo, i nostri finanzieri di assalto , pronti a spartirsi le poche ossa, infischiandosene del destino generale,  l'osannata sinistra, assente, divisa, inconsistente, la stessa sinistra che trova unità solo per dire "abbasso Silvio"  ma che non porta alternativa, non indica rimedi, e soprattutto tace di fronte a questa europa che altro non è che una nuova era coloniale, di cui ahimè , noi rappresentiamo la colonia pù ambita. E complice in toto  l'italica gente, che di acculturarsi non ne vuole sapere, perchè di mettersi sotto e prendersi le proprie responsabilità proprio non c'è verso, molto meglio delegare  delegare e delegare e lavarsene le mani .  Ma sul serio si vuol pensare che la Spagna , che prima era il paese piu' in crisi, sol perchè ha indetto elezioni , è diventata di colpo più affidabile dell'Italia ?  Sul serio si pensa che il paese Iberico abbia più potenzialità dell'italico stivale ?....Sfugge sempre il disegno generale, nessun filosofo, politico, o semplice pensatore  ha la coscienza di indicare  quale vera partita si stia giocando.  Noi italica gente , lo si sa bene, amiamo accapigliarci  su Silvio no Silvio si, su Iuve, Inter Milan,  e ci basta sentirci come dire partecipi della scena degli avvenimenti. E invece ci fanno tutti recitare a soggetto un copione ben scritto e molto ben posto. Ci sono sorrisi è vero, anzi direi grasse risate,  ma non sono quelle che stiamo indicando....!!!
Il vero delitto al solito è contro le generazioni più giovani, che in più  dato il livello culturale degli anziani,  di certo non brillano per acume intellettivo . 

domenica 16 ottobre 2011

Quando un amico se ne va

(foto di Garimar)
Il mio amico

Quando un amico se ne va porta via con lui una parte di te, la parte migliore. Quando un amico se ne va prende la tua vita e la rapisce portandola sulla mongolfiera che sale in alto. Quando un amico se ne va ti fa morire con lui, perché i ricordi che vedono te e lui assieme, muoiono all'istante con la consapevolezza che non potranno più ripetersi per l'eternità. Quando un amico se ne va ti strappa il cuore, ma quando l'amico è più che fraterno, perchè sei nato nello stesso anno, nello stesso mese, negli stessi giorni, perchè quando anche fisicamente si è simili, e il carattere è complementare, allora è proprio un fratello che perdi nell'azzurro, e quando questo fratello se ne va, non ti strappa il cuore, no troppo semplice, invece senti che al tuo cuore lui si agrappa come con gli artigli e resiste alla forza che vuole portarlo sù, e più passa il tempo e più quegli artigli si chiudono in profondità sul tuo cuore che inizia a sanguinare copiosamente. Ma la forza è sempre più innaturale, immensa, e alla fine vince, trascinando quel dolce sorriso e quella verve che teneva in vita te e lui, e gli artigli agrappati al tuo cuore si fanno sempre più deboli. E anche il muscolo del tuo cuore dilaniato dalla sua sofferenza inizia a sfibrarsi, a strapparsi, ad aprirsi, e la presa diventa sempre più debole. E tu ti senti come un lenzuolo che si lacera, il rumore è simile, ma lo senti all'altezza del cuore, ed infine senti quel peso prendere il volo con brandelli di carne del tuo cuore. Così ti senti quando un amico, tuo fratello se ne va. Ti senti come senza forze, ma di più, ti senti con la fine delle speranze, per un tempo che fu e mai più potrà essere , per l'eternità. Quando un amico se ne va porta via i tuoi giorni, i giorni delle risate e anche dei pianti, porta via i discorsi, i consigli e le incazzature. Quando un amico se ne va capisci che i giorni son passati , e i giorni futuri non ci sono. Quando un amico se ne va puoi solo sentirti più solo, più solo  anche se soli si era da tempo. Perchè  anche l'amico più bello, più caldo, più vero  può anche essere una gabbia. Una bellissima gabbia in cui volare e cibarsi della stessa minestra. Una gabbia bellissima , grandissima e areata, ma pur sempre una gabbia. E per quell'amico fraterno la gabbia andava aperta e tenuta così , per dare a tutti la possibilità di sentire quella sua risata, quella sua ironia, quella sua profondità d'animo. Quando un amico se ne va ti senti come da giovane  nel momento in cui pensi : che faccio ? Quando un amico se ne va porta via con sè gli amori, i rumori gli umori . Quando un amico se ne va  ti ruba il sorriso per sempre  e lo porta nell'infinito, in suo ricordo ci saranno altri sorrisi, ma mai più come quelli. Quando un amico se ne va non pensi nulla nel momento, ma poi quando ti ritrovi con te e in te, ti senti dilaniato e ti scoppia nel petto il dolore cocente, e non riesci a trovare freno al pianto dirotto.
Quando un amico se ne va si rimane in silenzio, perchè le urla e le grida sono di un altro momento, perchè esiste sempre il momento della rabbia (vedi altro post) e il momento del silenzio. Il silenzio che rompe le tenebre, che squarcia l'azzurro e che urla tutti i dolori del mondo con le mute parole del cuore. Il silenzio di questa ingiustizia, perchè è sempre un ingiustizia quando un amico se ne va, per quanto possano provare a consolare le parole di fede.Il silenzio che ascoltano quanti hanno quell'amico che se ne va, e che fanno fatica ad asciugare le lagrime.
Ciao Fedele, il mio amico.....

Tornare alla vita .... (Pink Floyd 1994)

Dov'eri quando sono stato bruciato e rotto?
Mentre i giorni passavano guardando dalla mia finestra
Dov'eri quando ero ferito e indifeso?
Perché le cose che dici e le cose che fai mi circondano
Mentre ti stavi appendendo alle parole di qualcun altro
Morendo per credere in quello che hai sentito
Io stavo fissando lo sguardo dritto nel sole splendente
Perso nel pensiero e perso nel tempo
Mentre i semi della vita e i semi del cambiamento sono stati piantati
Fuori la pioggia è scesa scura e lenta
Mentre riflettevo su questo pericoloso ma irresistibile passatempo
Mi ha preso una passeggiata celeste attraverso un silenzio
Sapevo che il momento era arrivato
Per uccidere il passato e tornare alla vita
Mi ha preso una passeggiata celeste attraverso il nostro silenzio
Sapevo che l'attesa era iniziata
E dritto diretto... nel sole splendente

venerdì 14 ottobre 2011

Gli Eletti dell'Olimpo

(foto da Teatrostudio)

I servi della gleba

Ieri sera nella trasmissione Piazza Pulita (La7) , si è affrontata  la tematica della situazione politica/economica attuale , con dissertazioni più o meno usuali come capita sempre più spesso di questi tempi. Ma un dato interessante è emerso evidente ,  con un certo sgomento, che da parte dei nostri politici   concetti e i significati dei termini siano mal interpretati. La trasmissione ha visto l'intervento in studio di alcuni politici (ONOREVOLi) e collegamenti in diretta con le piazze, dove sempre più si va allargando la protesta degli "indignados"  etichettati sempre con troppa faciloneria come "movimenti dell'antipolitica". Il conduttore in studio  ha dato la parola alternativamente all'una e all'altra parte. Ma con sorpresa evidente , gli "onorevoli" in studio,  (alcuni) , hanno fatto affermazioni alquanto indisponenti in proposito delle affermazioni di vari giovani presenti in piazza.Ci sono state affermazioni di un certo cipiglio , andando poi a concludere che  ogni discussione non può non tener in conto la "rappresentatività" di chi espone concetti/idee/critiche/affermazioni. In buona sostanza, si è tenuto a sottolineare che quando parla un cittadino parla per prorio conto , quando parla un rappresentante "ELETTO"  parla per conto di migliaia se non di milioni di cittadini, quindi (anche se tale conclusione non è stata esplicitata ) le affermazioni degli ONOREVOLi rappresentanti sono molto piu' importanti e pertinenti e  meritano  l'assoluta considerazione, mentre il privato cittadino che pone una domanda o una critica  merita si il rispetto, ma non è certo degno di una approfondita analisi. Questo è il concetto che emerso evidente nel corso della trasmissione.  In buona sostanza, gli ONOREVOLi in studio ( almeno quelli di peso maggiore) hanno tenuto a sottolineare che loro sono "ELETTI" per cui hanno il "mandato" da un numero considerevole di cittadini , per cui non possono rispondere ad ogni cittadino. In questo modo i nostri cari rappresentanti evitano di dare risposte alle innumerevoli proteste che emergono dalle piazze. Per ironia della sorte, gli stessi ONOREVOLi, hanno in un altra sezione della trasmissione, tenuto a precisare che :     l' ONOREVOLe eletto non ha obbligo di "MANDATO" , cioè non risponde alla base elettorale, per cui è libero di cambiare opinione e appartenenza politica nel corso della legislazione. 
Questa in estrema sintesi la trasmissione nelle fasi salienti. 
Non si può non denunciare questo atteggiamento mentale, e questo delirio di onnipotenza della nostra classe politica.
Come poter far capire ai nostri cari rappresentanti che "ELETTO" non è un specie di "unto dal Signore" nè tantomeno la vincita di una elezione si deve intendere come "ELEVATO sul monte delgi DEI", piuttosto "ELETTO" dovrebbe essere colui che viene incaricato di "RAPPRESENTARE" i cittadini da cui riceve DELEGA di rappresentanza. Anzi più approfonditamente, una volta "ELETTO", il nostro caro ONOREVOLe, non deve rispondere SOLO ai propri elettori, ma proprio perchè rappresentante democraticamente eletto dal popolo , deve RISPONDERE ad OGNI cittadino dal primo giorno dell'incarico fino all'ultimo giorno della carriera politica. Si vuol dire che un ONOREVOLe deve avere il dovere MORALE e l'OBBLIGO civile di ASCOLTARE TUTTI  i cittadini , senza distinzione, e deve essere punito se rifiuta qualsiasi confronto e rifugge da incontrare de visu quanti vogliono esporre le proprie idee. 
Un ONOREVOLE, per rispetto della parola "ONORE"  dovrebbe sentire dentro di se il rispetto del  POPOLO e non imperare sul POPOLO. E per questo in questo post si scrive a proposito ONOREVOLe con l'ultima lettera in minuscolo , proprio per ricordare che è il piccolo ad esser importante in definitiva. I nostri amati rappresentanti , tutti indistintamente, credono e ne sono convinti, di essere sul "MONTE OLIMPO" , e di poter decidere in perfetta indipendenza cosa fare o non fare, cosa sia giusto e cosa ingiuusto, e soprattutto di avere il diritto di non rispondere e neanche ascoltare, dato che sono "ELETTI" , per cui superate le forche gaudine delle tornate elettorali, possono fare il bello e il cattivo tempo, salvo piangere miseria  ad ogni nuova tornata elettorale. Ma sono lagrime di coccodrillo, e purtroppo , ahimè, i cittadini italiani ci cascano sempre quando comincia la ridda delle elezioni, questo bisogna ammetterlo. Ieri sera si è superato il limite, affermando tutto e il contrario di tutto : " ho il MANDATO e rappresento una moltitudine, non posso tener conto si una singola voce " e poi  " il MANDATO non obbliga ad una appartenenza, e lascia liberi di cambiare opinione" - mi chiedo se cambio opinione come faccio a sentirmi ancora "ELETTO" ??!!! .
I nostri ONOREVOLI, dovrebbero capire che sono in Parlamento per esser SERVI DELLA GLEBA  e non Dei dell'Olimpo. Dovrebbero comprendere che sono in quel luogo non per ascoltare se stessi, ma per ascoltare ogni  cittadino,  dai propri elettori a finire a chi non ha neanche votato, perchè i nostri "RAPPRESENTANTI", devono  dare rendiconto ad ogni cittadino della nazione senza distinzione di bandiere e/o credi politici, perchè le decisioni prese cadono a pioggia su tutti i cittadini del paese. Governare non vuol dire IMPERARE, nè tantomeno godere di benefici assoluti di onnipotenza.  I nostri onorevoli dovrebbero affrontare la gente a viso aperto, se non hanno nulla da temere o da nascondere  questo sarebbe il vero "MANDATO" di cui sono investiti.