giovedì 1 luglio 2010

Avvenimenti e il senso di responsabilità

(foto di Garimar)

Ovvero parlare per luoghi comuni

Recenti avvenimenti e conseguenti discussioni portano a riflettere sul senso che avvolge tutta la nostra vita. Parole e commenti hanno portato a capire che in effetti viviamo per sentito dire, o meglio , viviamo secondo canoni e dettami che ci sono inculcati , e per assurdo non capiamo.
Da questo discende che non solo viviamo per modelli non nostri, ma addirittura ragioniamo secondo schemi precostituiti e imposti da luoghi comuni che nulla hanno a che fare con la nostra natura di esseri pensanti.
La conclusione ovvia è infatti che oramai poco abbiamo a che fare con i nostri progenitori , i nostri avi , che magari saranno stati anche meno progrediti ed eruditi, ma di sicuro usavano molto più di noi il cervello.
Il discorso è imperniato sul senso di responsabilità, oramai in questa società fritta e ritrita , il mondo moderno come lo conosciamo, ruota attorno al concetto del senso di responsabilità.
A ben vedere, la generazione degli anni duemila usa e abusa questo termine, mettendola tutta sul senso di responsabilità . Non c'è campo in cui non si fa appello al senso di responsabilità, dalla politica, all'economia, dalla socialità alla medicina, dalla professione al divertimento, dalla famiglia alla religione.
E anche quando al giorno d'oggi , ci indigniamo , e questo avviene sempre più spesso, concludiamo ogni discorso sempre con il senso di responsabilità.
Io sono una persona responsabile è la frase più abusata e sfruttata in questi anni post moderni.
Ogni avvenimento non fa che sollecitare il nostro senso di responsabilità, non fa che spronarci ad esser sempre e più responsabili.
E la domanda sorge spontanea : come mai con questa fortissima spinta al senso di responsabilità, il nostro mondo va sempre più a rotoli ?
Qui nasce l'arcano, è evidente che qualche rotella è fuori posto , e qualche ingranaggio non gira nel verso giusto .
Recenti eventi di disastri ecologici non fanno altro che sollecitare la nostra coscienza di consumatori, e ci spingono a dire dobbiamo essere più responsabili.
Recenti eventi economici ci portano a concludere che dobbiamo essere tutti più responsabili delle nostre abitudini e che per evitare il crollo dobbiamo moderarci.
Recenti eventi politici ci indignano spingendoci ad assumere in prima persona responsabilità di cittadini attivi per cercare di dare un segnale di cambiamento.
Recenti eventi religiosi ci spingono ad assumere posizioni spirituali responsabilmente, avendo più fede in ciò che recitiamo a menadito.
In ogni aspetto della nostra quotidianità non facciamo che ribadire che noi siamo responsabili e che gli altri , solo gli altri sono degli incoscienti, e che è per questo che le cose vanno male.
Quanta verità, in estrema sintesi è dentro di noi ?
Siamo sul serio convinti che siamo responsabili in prima persona e che ciò accade è al di fuori della nostra volontà ?

Recentemente un evento triste ha fatto insorgere le coscienze di molti nell'affermare che da persone adulte , in specie in presenza di legami familiari, occorre adottare uno stile di vita responsabile.
A causa della famiglia dobbiamo essere più responsabili , più adulti se vogliamo assicurare nei limiti del possibile un avvenire ai nostri discendenti, ai nostri figli , ai nostri nipoti.
Già...tutto vero ?
L'uomo come animale ha solo questa legge , assicurarsi la procreazione e la continuità della specie.
Tutto bene quindi ?
Si sembrerebbe di si , se non che, è tutto falso come il vetro più comune spacciato per smeraldo.
Semplicemente stiamo recitando a soggetto e il copione non è scritto da noi.
Come spiegare altrimenti , con queste premesse, il fatto che continuiamo a fare gli schiavi ed accettiamo tutto per un tozzo di pane , come spiegare che prestiamo la nostra opera in attività che ammazzano il nostro pianeta, come non vedere che la nostra figura e la nostra opera viene sfruttata per estorcere denaro ai più, come far finta di niente sapendo che quegli stessi figli che diciamo di proteggere li abbandoniamo in mano ad mezzi che ci alleviano la fatica ( e diciamolo una buona volta che è una fatica) di crescerli e ascoltarli , come spiegare a noi stessi che di fronte a nostro figlio facciamo i protettivi e poi di fronte a coloro che ammorbano l'aria e l'acqua e il cibo pieghiamo inverecondamente la testa facendo finta di niente. Pensiamo che evitare una marca di prodotto o l'altra mette a posto la nostra coscienza, del resto se al mercato quello c'è...non possiamo che scegliere il meno peggio.
Come spiegare che ci sentiamo professori di fronte a chi per mero egoismo abbandona la famiglia (per volere o per disgrazia) mentre poi con altrettanta sagacia noi in prima persona deprediamo il pianeta togliendo di fatto non solo ai nostri figli ma a tutte le generazioni future la possibilità di avere un qualsiasi futuro ?
E' strano come affermiamo da un lato la nostra responsabilità e dall'altra ci diamo al più infame saccheggiamento che l'uomo possa compiere . Stiamo mangiando la nostra terra a ritmi mai raggiunti nei secoli passati , e affermiamo di essere responsabili ?
Ma responsabili di cosa ?
Viene da chiedersi , prima di parlare il cervello lo colleghiamo , o diamo fiato alle trombe come ci viene in un concerto di suoni cacofonici ?
Conosco solo persone responsabili , mi presentano solo persone responsabili, vedo in giro solo persone responsabili , e il modo cade così in basso, come mai ?
C'è da augurarsi sul serio che sia in arrivo un cambiamento , una fine, uno stravolgimento , ma che sia delle nostre coscienze, dei nostri valori , e che ci riporti ad una condizione di affermazione senza tentennamenti e soprattutto ad una condizione di coscienza naturale.
Che la fine del mondo , questo mondo arrivi al più presto , perchè non se ne può più.