giovedì 4 marzo 2010

Lettera aperta ed efficientamento


Coincidenza o caso

Roma 3 marzo 2010 ,

l'Amministratore delegato di Telecom Italia scrive una lettera aperta a tutti i dipendenti con le proprie considerazioni sulle indagini che hanno coinvolto la consociata Sparkle e Fastweb.
(Lettera aperta da Repubblica.it)
Nella lettera tra le altre considerazioni si legge :

"....a chi come noi , pur svolgendo il proprio lavoro con la massima serietà e professionalità , si vede comunque accerchiato da questo assordante rumore di fondo."

"La nostra priorità è tutelare i dipendenti e gli azionisti del Gruppo"

"Dobbiamo continuare a puntare sulla nostra professionalità e sulle nostre competenze"

"...vi invito a continuare ad impegnarvi nella consapevolezza che l'azienda di cui fate parte , è un azienda solida , seria..."

"Telecom Italia è un patrimonio che appartiene a tutti noi e dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre facoltà per continuare a salvaguardarne le competenze per garantirle un futuro prospero."

Contemporaneamente viene emesso dalla OO.SS. il seguente comunicato (affaritaliani.it) :
COMUNICATO
TELECOM: NO A SOCIETARIZZAZIONE,


Il giorno 3 marzo 2010 Telecom Italia ha comunicato formalmente alle Segreterie nazionali di SLC FISTEL e UILCOM la decisione di non procedere più alla vendita di SSC, vertenza che era stata oggetto nei mesi scorsi di un lungo braccio di ferro tra azienda e sindacato.
Tale decisione si inserisce, a detta di Telecom Italia, nell’ambito di una riorganizzazione complessiva dell’informatica di gruppo che prevederà, già a partire dai prossimi giorni, l’apertura delle procedure di legge per la del ramo d’azienda denominato IT Operations composto da circa 2200 lavoratori oggi in Telecom Italia S.p.A. Tale nuova realtà lavorativa costituirà la “fabbrica” del software del gruppo, mentre le funzioni legate alla parte di progettazione dei processi informatici e di interfaccia con la nuova SSC rimarranno all’interno di Telecom Italia.
Sempre a detta dell’azienda, una volta realizzata la suddetta operazione di cessione di ramo, sarà necessario procedere ad operazioni di efficientamento per riportare il costo del lavoro a livelli paragonabili con quelli del mercato esterno.

Bene, ora sarebbe interessante sapere da Dott. Bernabè cosa intende esattamente per "salvaguardare patrimonio e professionalità", e soprattutto cosa intende con quel "rumore di fondo" che risulta una condizione ambientale che disturba il lavoro di tanti lavoratori.

A leggere bene tra le righe , il rumore di fondo non è tanto rappresentato da scandali e/o inchieste o notizie giornalistiche quanto da un assoluta assenza di piani industriali seri e programmi di rilancio o ( a leggere al contrario) da una assoluta presenza periodica annuale di riorganizzazioni e pubblicizzate cessioni che di certo non salvaguadano niente altro che non sia un profitto di azionariato e una dismissione di voci di spesa nel bilancio traballante.

Infatti per le organizzazioni dei lavoratori, l'intenzione di Telecom Italia è quella di "creare una 'grande SSC', a cui aggiungere oltre 2200 informatici oggi dipendenti di Telecom che verrebbero quindi esternalizzati. Una grande scatola cui dipendenti saranno subito dopo oggetto di efficientamento. Cioè di riduzione di personale".

In ultimo è paradossale come nello stesso momento da un lato si fa un panegirico accorato alla coscienza lavorativa e all'etica della prestazione e dall'altro si dà avvio di fatto a un bello scorporo di un numero rilevante di lavoratori, i quali sul serio fin qui han dato prova di abnegazione e dedizione al lavoro .

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