giovedì 7 gennaio 2010

La favola anche nel 2010

(foto di Garimar)

Voglio crederci

Passano gli anni, passano i lustri , e più il tempo avanza e più mi ritrovo a sentire attorno parole di disillusione, di mancanza di fiducia, di tristezza, di scoramento ...quasi!
Passano gli anni , e mi ritrovo sempre più circondato da un mondo che non comprendo e non condivido.
Un mondo freddo, calcolatore, duro e programmato fin nei minimi dettagli. Sono circondato da un ambiente che è più sterile di una sala operatoria: le emozioni sono bandite, le sensazioni sono archiviate, gli impulsi sono inibiti, lasciando libero spazio solo alla mera constatazione e alla considerazione dei nudi e freddi dati di fatto.
Un mondo sordo, muto e grigio , di un grigio perenne come immerso in una nebbia che altro non è se non il torpore delle nostre anime. Le anime degli uomini .
Sento sempre più spesso nelle mie orecchie la frase che è divenuta l'epitaffio della nostra vita : sono disillusa - sono disilluso!
Con questa affermazione viene posto il coperchio sul sarcofago delle nostre emozioni sigillando il tutto in una tomba perenne che rifugge quel che è il senso della vita.
Dopo questo epitaffio solo una parola si può pronunciare ed è una parola di fine infinita : amen!
Mi rifiuto , ancora nel 2010 a voler cedere a questa consuetudine. Mi rifiuto nel 2010 di cadere sotto il peso di questa lastra tombale , questa sconfitta ridurrebbe la nostra vita a mero spettatore di uno spettacolo freddo e noioso . Voglio , invece, nel 2010, credere ancora nelle favole , voglio credere ai sogni , e voglio credere alle illusioni perchè sono il giardino del nostro ego, sono il nostro Eden immacolato , sono il cantuccio dove tutto è possibile e tutto riluce di luce splendente.
Voglio crederci non perchè mi aspetto una qualsiasi realizzazione, non perchè un domani possa avvenire il miracolo agognato, ma perchè è bello proprio l'atto del "CREDERCI".
Non è importante il risultato finale, l'obiettivo raggiunto o meno , non siamo in una azienda che a fine anno deve fare il bilancio, trarre un resoconto e dedurre delle considerazioni economiche.
Siamo carne e cuore e spirito che deve credere in un sogno per poter dire : ho vissuto.
Disillusione , cosa significa questa parola ?
A mio giudizio, significa solo tomba, catacomba, sarcofago, sepolcro.
Cosa c'è di peggio nella vita se non la disillusione ?
Siamo in un mondo in cui molte cose vanno male, molto di cio' che abbiam toccato e manipolato è rovinato per sempre, e ci ostiniamo anche a voler eliminare l'unica cosa che dopo millenni ancora resiste nel nostro cuore umano : il sogno.
Siamo , come molte volte ho già scritto, esseri strani, particolari e molto ma molto malati.
Malati di animo.
Abbiamo perso letteralmente i sensi e la ragione, ma ancor peggio abbiamo perso il cuore.
Sono disillusa/disilluso esclamiamo, pensando di dire chisà quale verità, chisà quale grande scoperta, forse volendo così indicare che abbiamo raggiunto una qualche saggezza terrena, invece altro non è che una esclamazione di resa incondizionata a ciò che è.
Non crediamo più, non crediamo più a niente, perchè se non si ha fede nel "CREDERE" , niente può esser vero , neanche l'amore.
I molti ribattono che è inutile sognare, illudersi, è scemenza ad una certa età e dopo tante esperienze credere ancora in qualcosa, credere ancora che la gioia e l'amore possano avverarsi .
Anche in società , non si parla altro che dell'amore, amore ad ogni angolo , ad ogni dibattito , la forza dell'amore, la forza dell'affetto si dice in giro . Ma lo recitiamo come in una recita a soggetto.
Perchè è una mistificazione. Perchè ci hanno disabituato a sentire il senso delle parole, perchè abbiamo lasciato in remoti angoli della coscienza il valore delle azioni .
Il CREDERE lo abbiamo dimenticato , l'atto di pensare, volere non abbiamo più idea di cosa possa significare.
E siamo diventati tutti disillusi.
Invece è proprio quel pensiero, quel tempo passato a sognare a dare un senso alla nostra giornata, alla nostra esistenza, al nostro spirito. Non importa cosa otterremo domani, non importa quanto potremo stringere nelle nostre mani , non importa quanto potremo contare , non importa se avremo o non avremo; quando un domani ci ritroveremo l'unica cosa importante sarà poter affermare : io ci ho creduto.
Ho fatto un sogno , l'ho cullato, l'ho rivissuto mille e mille volte nella mia mente, e anche se cosciente della sua irrealizzabilità, mi son cullato tra le sue onde e ho riso pensando a quel che poteva accadere . Ho passato molto del mio tempo a pensare a questo , ho passato interi giorni e intere notti a cullarmi in questo dolce desio , e ancor oggi che tutto ciò non è stato posso sicuramente affermare : è stato l'unico momento in cui ho vissuto davvero.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Beh, Io ci credo. Sempre, finchè non finirò. Bravo Garimar, mi sei piaciuto. Saba