mercoledì 23 dicembre 2009

La passione per la vita

(foto di garimar)
Quello che si ama

Sono un chirurgo affermato , e le mie mani salvano vite umane. Sono un affermato professionista, il mio lavoro spazia in molti ambienti e sono molto richiesto. Mi occupo di mercati finanziari , sono un consulente finanziario e muovo svariati miliardi di euro al giorno. Sono un insegnante, svolgo con abnegazione la mia attività educativa. Sono un operaio in una fabbrica metalmeccanica, il mio lavoro contribuisce a costruire pezzi di pregiata fattura. Sono un agricoltore, i miei prodotti sono biologici al 100 % e amo la terra. Sono un pittore, le mie opere rappresentano i miei sogni. Sono una farmacista, oltre a vendere medicamenti , uso ancora realizzare in proprio medicamenti e unguenti. Sono un allevatore, i miei animali sono la mia vita. Sono un fioraio , le persone da me cercano consigli e suggerimenti per far bella la loro casa. Sono una casalinga , il mio ambiente è la mia casa, la mia cucina è il mio amore, i miei figli la mia realizzazione. Sono un cantante, calcare il palco mi dà l'adrenalina ogni sera facendomi vivere intense emozioni. Sono un poliziotto sono sulle strade tutti i giorni , la mia attività contribuisce alla sicurezza di tutti. Sono una commessa, il mio sorriso a volte riesce a rallegrare la gente che sempre più spesso fa fatica a fare acquisti. Sono un ciclista, amo la bicicletta, e correre per me è la mia vita. Sono un pescatore, pescare e andar per mare è per me come essere un tutt'uno con la natura. Sono un architetto le mie opere sono il frutto dei miei pensieri, le mie case sono il soddisfacimento delle emozioni delle gente. Sono un viaggiatore , girare il mondo arricchisce la mia mente e il mio spirito .

E io ?

Cosa sono se mi guardo attorno e all'interno dei miei pensieri ? Sono tutto e niente , sono il tutto e il nulla, sono il sogno e la realtà. Sono un tecnico , ma mai ho realizzato qualcosa di indispensabile. Sono uno sportivo ma mai le mie giocate a tennis sono state strabilianti. Sono un giardiniere ma le mie piante crescono male. Sono uno scrittore, ma nessuno legge i miei libri. Sono un pittore, ma i miei quadri non fanno pensare o emozionare. Sono un musicista, ma strimpello come un gatto sulla tastiera. Sono un cuoco , ma i miei pranzi sono poco saporiti . Sono un costruttore , ma i miei muri crollano. Sono un motociclista , ma la mia guida è insicura. Sono un sognatore ma i miei sogni sono terreni. Sono un ciclista ma la pedalata mi porta solo affanno. Sono un filosofo ma le mie storie sono sterili. Sono privo di qualunque qualità.

La passione per la vita e non la vita con passione. Non la ricerca esasperata dell'impegno , l'assoluto divertirsi o l'assoluto instancabile iter lavorativo. La passione per la vita , il sentire un attimo, un minuto un ora un giorno ciò che c'è. Prendere in mano un sasso e sentire per tramite di questo la vita. Sentire cio' che c'è e ciò che è . La passione di sentire ogni cosa ogni emozione di tutti coloro che son intorno . Sentire e appassionarsi alle cose e alle persone. La passione per la vita e non la vita per la passione. Sentire tutto , non solo le gioie ma anche i dolori , perchè anche quella è passione. Sentire la passione. Fermatevi , fermatevi un attimo e ascoltate , apriamoci alla passione e a ciò che può essere dentro di noi. Il pulsare del cuore assieme al pulsare della passione e dell'emozione.

Non sono un campione, nè mai lo sarò. Non sono il leader nè mai lo sarò. Ma vivo la passione per la vita.

La passione per la vita

domenica 20 dicembre 2009

Vorrei esser diverso

(foto di Garimar)

Il tempo volge al termine

Rimanere basiti di fronte all'ineluttabilità della vita e dei suoi fenomeni.
Sempre vorremmo sentirci diversi da come siamo, e in effetti, sempre ci sentiamo diversi, sempre siamo presi da una consapevolezza interiore che ci vede diversi, migliori, super, molto ma molto più di quanto non appariamo e siamo all'esterno.
Ci sentiamo, in cuor nostro sempre dei campioni, dei vincenti, degli intrepidi, e con un tantino di vanità ci sentiamo tutti dei "gladiatori".
L'immagine che vediamo allo specchio , e non solo le mattine, sono sempre immagini eteree, bellissime, armoniose, perfette nell'immortalare il nostro esser perfetto. Scintillante e scevro da qualunque difetto. Il quadro che ognuno di noi fa di se stesso è sempre questo.
Anche quando ammettiamo che il sacco dei difetti che ci portiamo sulla spalla è ben pieno , l'aspetto che noi vediamo è men che perfetto.
Rimaniamo sempre più basiti quando il mondo reale invece ci pone dinanzi le nostre bassezze, le nostre inettitudini, le nostre mancanze. Rimaniamo basiti non tanto per i fenomeni che abbiamo dinanzi i nostri occhi, ma perchè scopriamo la nostra vera natura bassa e non altisonante, il nostro carattere scontroso e non amabile, la nostra vigliaccheria e non il nostro coraggio, la nostra cautela e non il nostro esser intrepidi.
Sempre la vita ci porta a questo momento , anzi a più momenti, in cui scopriamo noi stessi per ciò che siamo secondo la nostra vera natura umana.
I fatti della vita , i fatti essenziali della nostra vita sono solo questi momenti, i momenti di verità,
momenti in cui ci sentiamo soli , in cui ci sentiamo nudi, in cui ci sentiamo inutili, i nostri momenti.
Le nostre parole, i nostri discorsi, e perfino i nostri pensieri e ideali e aspirazioni , sono niente di fronte al nostro essere di questi pochi ed essenziali momenti, gli unici momenti in cui siamo noi stessi.
Siamo così come seduti su una panchina e vediamo il mondo scorrere, a nulla valgono le certezze del giorno prima : io sono grande, io sono importante, io sono riuscito.
Siamo soli , e siamo così inutilmente assisi a vedere il mondo passare.
Qualcuno che non c'è più, una presenza che oggi non è più, e che nella nostra vita davamo per scontato.
Il nostro pianto di fronte allo specchio quotidiano , dove non c'è più l'immagine del gladiatore, ma solo quella di un essere che si chiede: perchè!.
Sono momenti in cui siamo soli di fronte a noi stessi. E non esistono parole, ragionamenti, concetti che ci possano guidare verso una direzione piuttosto che verso un altra.
La scoperta dell'essere in vita "soli".
Ognuno di noi lo è, anche se pensiamo di esser perfetti, immensi, completi, realizzati.
Vorrei esser diverso da ciò che sono , vorrei essere così come penso, ma non lo sono e non lo posso essere. Vorrei esser diverso, ma sono come sono.

Ciao zio.

domenica 13 dicembre 2009

Natale 2009

(foto di Garimar)

Il pensiero comune

In questi giorni di festa , nel periodo dell'anno in cui tutti siamo propensi e protesi verso il buonismo e il perbenismo, viene evidente quello che è indicato come "il pensiero comune".

Crisi o non crisi , la gente , la folla, il popolo, pensa e desidera sempre le stesse cose.
I desideri basilari della natura umana non cambiano nel corso dei secoli , e oggi come ieri si desidera solo cio' che possa farci star bene.
Sembra un pensiero qualunquista, invece è un pensiero che nasconde una profonda verità : l'animo umano a tutte le latitudini e in tutte le condizioni sociali e morali ed economiche ha bisogno sempre e solo delle stesse cose.
Appare evidente che questo nostro mondo moderno ha allargato a dismisura conoscenze e paradigmi , ha aumentato enormemente i mezzi di comunicazione e quindi la possibilità e la velocità di informazione in senso lato .
Tutti ma proprio tutti noi appartenenti al genere umano ci ritroviamo sempre e sempre più immersi nella stessa acqua , per cui abbiamo bisogno tutti delle stesse cose.
Si parla di cose del tutto naturali e fuori da ogni meccanismo di mercato e/o desiderio multimediale. Non ci riferiamo nè a beni materiali, nè a benessere sociale, ci riferiamo a cio' che il "pensiero ecologico" (art. del 06/01/2008) o meglio " l'ecologia di pensiero" (art. del 19/11/2007) ha ampiamento descritto .
Il vero bisogno primario dell'uomo , dell'essere cosciente e in vita su uno sperduto pianeta dell'universo, non ha niente a che fare con qualcosa di materiale.
Mondato l'uomo dei panni sporchi dei condizionamenti , rimane l'anima dell'umanità che vuole solo affermare la propria esistenza.
Indichiamo in quell'alveo di esistenza la vera esigenza della nostra umanità, del nostro cuore umano , del nosto "natale" : l'essere cosciente appartenente ad una comunità di individui.

Lo si nota in tutti gli aspetti di questo tempo. Guardiamoci attorno , e cerchiamo di vedere con gli occhi , i nostri veri occhi , quelli della nostra coscienza : sul serio siamo convinti che ha valore l'affermarsi dell'uno sull'altro ? l'affermare la propria personalità a qualsiasi costo a scapito di qualsiasi morale solo per dire io sono !

Guardiamoci attorno, guardiamo con i nostri occhi , sul serio siamo convinti che il nostro vicino , il passante sconosciuto, la persona indaffarata che corre al nostro fianco è solo un estraneo ?
Non è forse anche questo individuo come noi immerso in una continuum e unicum di sociale globale che costituisce cio' che noi chiamiamo realtà ?
Siamo convinti che solo la nostra affermazione possa portare beneficio per il nostro cuore ?
Siamo talmente condizionati e indottrinati da tutto cio' che oggi è mass-mediatico che abbiamo perso i lumi della ragione.

Gente che scavalca e calpesta ogni qualsivoglia diritto o pensiero solidale, gente che di "comunità" ha solo un vago senso, persone che per affermare il proprio io , non ha il coraggio di guardare piu' in là del proprio naso.
Siamo tutti racchiusi in ampolle di vetro , pensando che quella piccola aria al chiuso dell'ampolla sia aria di libertà : pura, limpida, incontaminata.
Moriamo nel nostro brodo chiusi nel nostro egoismo.
Non è forse questa l'esperienza di tutti noi , la nostra esperienza quotidiana della lotta giornaliera che intraprendiamo ogni alba per trovarci sfiniti ad ogni tramonto ? .
E cosa abbiamo concluso ?
Si parla di impegno, di realizzazione, di interesse, per cosa ?
Per tenere occupata la nostra mente il nostro corpo la nostra coscienza in cosa?
In qualcosa di pratico che ci permetta di non pensare ai nostri fallimenti, alle nostre piccolezze, alle nostre nefandezze, piccoli come siamo nel nostro minuscolo mondo .
L'ecologia di pensiero ci dovrebbe indurre a lavare questi panni sporchi , e il periodo natalizio, permeato di perbenismo e buonismo potrebbe per assurdo darci una mano in questo senso.
Sento voci di donne, di uomini di persone, concetrati in questo o quel desiderio, in questa o quella considerazione, in questo o quella rivendicazione, ma per cosa ?
Per quale motivo ? per quale ragione tanto spreco di energia mentale ed elaborazione intellettiva per affermare il nulla ?
Che senso ha dire mi prendo questo o quello , mi merito questo o quello, mi regalo questo o quello , dimenticando il senso dell'essere ?
Si parla di giudizi , di assiomi, di enunciati ma a che pro tutto ciò ?
A che pro il tutto quando ci ritroviamo tutti noi assieme come su una barca, una barca che lentamente affonda in acque putride.
Ma davvero siamo convinti che l'unico pensiero valido sia io sono , io desidero, io mi prendo ?

Credo , e ne sono convinto fortemente , che in fondo , quando tutti i nostri sensi si addormentano e il nostro cuore si ritrova a lavorare da solo , viene alla luce la nostra vera natura con l'unico pensiero valido e naturale che possiamo fare oggi come ieri e come domani : ma cosa stò facendo!