giovedì 26 novembre 2009

Il vizietto



Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Avremmo dovuto aspettarci grandi cambiamenti di regole e profonde revisioni di regolamenti e alla luce della crisi che ha attanagliato tutti noi da oltre un anno, un drastico cambiamento di tendenza nel campo finanziario.
Invece, oggi, abbiamo affermazioni quali uscita dal tunnel, spiraglio di ripresa, ma nessun accenno a cambiamento di regole o regolamentazioni del mercato e della finanza spregiudicata.
Nella crisi l'unico rimedio attuato è stata l'immissione di ingenti capitali pubblici sul circuito bancario , cioè una gran massa di denaro elargito a banche e istituti finanziari per sostenerli e non far chiudere loro bottega. Nessuna contropartita è stata chiesta, nessuna verifica è stata effettuata , se non in sparuti ed eclatanti casi di frode.
Il mercato finanziaro continua come se nulla fosse successo anzi tira meglio di prima e più di prima , con il suo volto tirato a lucido dalla doccia di denaro pubblico frusciante.Per questo non è affatto detto che la crisi sia verso la sua risoluzione finale, dato che, con questi presupposti si stà solo preparando una altra e più grave debacle. Cosa notiamo in giro , se solo cerchiamo di sforzarci ? l'aumentata difficoltà a sbarcare il nostro normale lunario, la diffusa crisi del mercato del lavoro, lavoratori in cassa integrazione e senza nessuna speranza di riacquisizione del salario. In aggiunta , nonostante gli annuci della fine del periodo oscuro, son più che convinto che gli effetti peggiori sul lavoro debbano ancora manifestarsi completamente. Aziende e artigiani chiudono in continuazione o sono costrette a terminare l' attività, per l'impossibilità di sostenere i costi e continuare la produzione .
Del restoquesto mercato di cui tanto si parla è malsano , l'aumento sconsiderato del petrolio avvenuto in piena crisieconomica prima dell'estate scorsa ne è un esempio eclatante. Tutti a chiedersi ma come mai ? Diminuiscono i consumi, c'è la crisi , eppure il petrolio aumenta ?
E tutti a chiedersi del perchè del per come e nessuno a considerare come in effetti la malattia è di ben altra natura.
Quel preciso giorno l'operato di una singola persona (una!!!) ha causato un addebbito mondiale di spesa con l'aumento di quasi 1,5 euro sul costo del barile di petrolio nell'arco di poche ore, avendo lo stesso personaggio movimentato da solo più del doppio dell'intera produzione giornaliera dell'arabia saudita, uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio. Una sola persona ha determinato l'andamento del mercato mondiale!!!!!
Come è possibile tutto ciò ?
In un normale mercato medieovale le regole sarebbero molto chiare e semplici. Io produttore porto sulla bancarella il mio prodotto e ne tratto la vendita con il consumatore che naturalmente tira sul prezzo del mio prodotto. Se presso la mia bancarella si fermano molti clienti chiaramente io posso chiedere un pò di piu' per le mie patate , le mie arance, la mia verdura, se al contrario nessun cliente degna di uno sguardo la mia merce, sono costretto ad abbasare il prezzo per attrarre qualche compratore. Questa sarebbe la regola semplice e basilare di quello che chiamiamo "libero mercato". Questa legge sottende un altro importantissimo concetto che è quello che gli ADDETTI al mercato sono i diretti interessati : il produttore da un lato e il consumatore dall'altro. Il prezzo della merce quindi è determinato in ultima analisi da persone che sono "interessate" a quella merce. Questo è il vero libero mercato.
Cosa invece avviene nel moderno mondo civile ?
Da un lato abbiamo orami l'esaurimento della capacità produttiva in rispondenza alla richiesta di prodotto, abbiamo cioè venduto tutto , non abbiamo altro da vendere, se non i prodotti e la merce che avremo in futuro!!!.
E qui la grande trovata, per non fermare il giro , e continuare a ricavare "denaro" , si è inventato la compravendita di ciò che non c'è, o meglio di ciò che potrà esserci in un futuro più o meno lontano.
Contrattiamo stock e rifornimenti che ci saranno domani, scommettendo sul possibile valore, scambiandoci ingenti quantità di materiale (virtuale) , e pagando con valuta allineata a parametri futuri , ma con un grosso ma : intascando oggi il margine di profitto.
Ecco la trovata del paese di bengodi, guadagnamo oggi ( e molto) su futuri scenari che potranno realizzarsi secondo previsioni più o meno attendibili.
Orbene, dato che neanche mago merlino è il più perfetto dei maghi , per non rimanere con il cerino in mano , e dato che in sostanza del prodotto finale non frega niente a nessuno, non rimane che disfarsi del suddetto contratto, magari guadagnandoci ulteriolmente : ecco creato il "mercato dei futures" , raggiungiamo due scopi in questo mercato , intaschiamo lauti guadagni solo avendo mosso delle voci finanziarie (virtuali) , e ci liberiamo di contratti che al momento potremo anche non esser in grado di onorare.
Il mercato dei futures è una scommessa, ma come nei piu' rinomati casinò mondiali, qui vince solo il banco, tutti gli altri perdono.
I prezzi dei beni di più largo consumo sono determinati in base ai "futures" e non sul valore del prodotto in sè, questo porta a scompensi e fenomeni speculativi che sono al di là di ogni umana comprensione.
In più avviene un fenomeno ancor più nefando , il prezzo di un bene/prodotto/servizio è determinato da un elite di personaggi che per assurdo non sono neanche interessati al prodotto in se e quindi alla sua produzione. I "traider" che sono i registi di tali contrattazioni sono interessati solo ai guadagni che ne possono derivare dalla compravendita, non sono assolutamente interessati nè alla qualità del prodotto nè tantomeno al fatto che il prodotto sia veramente disponibile.
Il fantastico mondo del virtuale, in borsa si è affermato molto prima di Facebook o di Second Life, e con effetti molo ma molto piu' deleteri per tutti noi.
Il libero mercato è tutt'altro che libero , ed è determinato solo da un elite di personaggi che determinano l'andamento mondiale dei prezzi.
Il centro principale , in cui si trattano i piu' importanti prodotti mondiali è presso la city di londra dove intraprendenti "traider finanziari" muovono ingenti somme di denaro (tra cui anche gli enormi flussi pubblici statali ultimamente elargiti) per comprare e vendere nel futuro a prezzi futuri, intascando oggi lauti guadagni per conto di:
"fondi pensione"
"edge Founds"
"investitori privati"
"istituti finanziari"
Questa elite di persone ha degli stipendi medi di 25-30 mila euri mensili e incentivi proporzionali ai guadagni ottenuti con le transazioni, tali incentivi li possiamo tranquillamente indicare mediamente dai 5 ai 7 milioni di euro annui.
A Vostro giudizio di fronte a questa mole di denaro esiste persona che non faccia di tutto per aumentare e accelerare questo sistema ?
Cosa vuoi che freghi a tali personaggi della crisi delle fabbriche, delle famiglie, degli impiegati e ancor di piu' dei precari, dei senza lavoro , i loro guadagno non si basano su questi dati , ma solo su un entità virtuale che non esiste e mai esisterà.
A chi viaggia e ha la possibilità di recarsi a Londra, si faccia un giro nei pub del centro finanziario dopo le 17 (rigorosamente) , e annoti le faccia allegre delle persone ivi presenti.
Si farà molta fatiga a cercare anche solo uno triste.
I nuovi yuppie sono tra noi , belli , ricchi sfondati, potenti, e superprotetti e allegri , allegrissimi !!!
Non una regola è stata imposta , non una normantiva è stata emanata , e il mercato finanziario a ricominciato a percorrere strade note , come se nulla fosse, preparando un altra fossa per noi tutti.
Noi europei viviamo al di sopra delle nostre possibilità, e la medialità moderna ci spinge a ritornare a vivere seconda questa regola, come se nulla fosse successo ( consumate! consumate!) , intanto la Cina e l'India hanno iniziato ad accaparrarsi ingenti quantità di materie prime e in più ad acquisisre vaste porzioni di territorio (ad esempio Africano) a poco prezzo.
Il motivo è presto detto , a parte il dover disfarsi della carta moneta che in gran quantità possiede la Cina (sostenendo quasi del tutto da sola la finanza americana) ma oltre questo , pensate che se ognuno dei cinesi decidesse all'improvviso di vivere anche lui al di sopra delle possibilità (come un occidentale) quanta energia ci sarebbe bisogno in più ?
una quantità enorme, ecco perchè ci sarà bisogno di materie prime, di grano, di cibo, e di nuovi combustibili, il tutto a spese (naturalmente) dei soliti noti che sono le popolazioni arretrate africane che attualmente vengono depredate di vaste porzioni di territorio (basta fare una ricerca con google per accertarsi di tale manovre) . Tutto sulla pelle dell' africa come storia insegna.
Niente di nuovo sotto il sole , e nel silenzio generale di coloro che si accingono a "consumare" all'approssimarsi del Natale.

P.S. ultim'ora : parole profetiche , in serata si diffonde la notizia (da repubblica.it)

Dubai, senza soldi l'isola dei ricchi
tremano le Borse di tutto il mondo

Ogni tanto capita che chi si è esposto deve comunque far fronte agli impegni e si rende conto di non farcela .
"L'annuncio è arrivato a causa delle difficoltà finanziarie della Nakheel, la società di costruzioni, considerata almeno fino a poche settimane il gioiello dell'emiro di Dubai, ma che entro la metà di dicembre deve far fronte al pagamento di un emissione obbligazionaria in scadenza per 3,5 miliardi di dollari."

Come detto il lupo perde il pelo ma non il vizio e la crisi non è affatto risolta, e ancora grosse bolle speculative devono scoppiare.

mercoledì 25 novembre 2009

L'animale degli animali

(foto di garimar)

Le religioni

Solo l'animale uomo è in grado di concepire il pensiero mistico e spirituale che ha preso sotto varie forme il significato di "religione". In nome e per conto di religioni più o meno legittime sono state combattute guerre e commessi eccidi in numero elevatissimo , e sono stati versati fiumi di sangue sempre in nome del supposto appogio e benevolenza degli Dei/Dio.
Solo l'animale uomo è in grado di concepire una filosofia e un credo che abbisogna di elargizioni sotto varie forme , per poter autoproclamarsi "spirito divino". Sotto le sembianze di "spirito" l'uomo di volta in volta ha messo varie figure, dalle piu' sante alle più diaboliche, innalzando in nome di queste pire e roghi, forche e macelli .
L'animale uomo non è cambiato da quello che ha calpestato questo pianeta da più di diecimila anni , anzi, probabilmente, si è ancor più inbarbarito, nascondendosi sotto una supposta aurea di civiltà e solidarietà tra esseri umani.
E a poco vale la considerazione che siamo alla presenza di un caso particolare di religione del XXI secolo, dimenticando le stragi del passato (comuni a tutti i pensieri religiosi) e non citando in questa sede il problema attuale del terrorismo religioso.
L'animale uomo ha dimenticato che è solo un essere vivente tra i tanti di questo pianeta e che su scala universale è meno che un pulviscolo, privo di una qualsiasi giustificazione per la sua esistenza. L'animale uomo è il peggior esser vivente che sia conosciuto nell'universo a noi noto, e ogni tentativo di contraddire tale asserto è privo di ragione in sè.
L'animale uomo è altresì noto , è destinato ad estinguersi senza lasciare traccia di sè e senza dare un significato a questo passaggio in questo remoto angolo di universo. Quando sarà scomparso , le cose naturali dell' universo torneranno ad essere quelle di sempre anche su questo minuscolo pianeta, che finalmente guarirà da questa infezione chiamata uomo.

Yahoo! Notizie - In tutto sono trecentomila gli animali massacrati in onore di Gadhimai, dea hindu della potenza. La dea è assetata di sangue e ogni cinque anni pretende il sacrificio degli animali. E' la più grande mattanza rituale nota al mondo: bufali, capre, topi o piccioni, il numero delle beste sgozzate e trucidate per la dea non ah paragoni. I bufali, oltre ventimila, vengono sgozzati dai loro carnefici e il tempio della dea accoglie il loro sangue. Solo allora i fedeli pososno chiedere a Gadhimai di esaudire i propri desideri.

Corriere della sera - Nepal, massacrati 20 mila bufali
KATHMANDU - Fra inutili proteste di animalisti venuti da varie parti del mondo, 20.000 bufali sono stati sacrificati a Bayapur, nel distretto nepalese di Bara, in nome di Gadhimai, dea hindu della potenza ritenuta assetata di sangue. Lo sgozzamento di massa dei bufali, scrive oggi il portale Nepalnews, è cominciato dopo che il custode del tempio di Gadhimai, Mangal Chaudhary, ha eseguito il «Panchabali» (sacrificio di cinque animali: topolino bianco campestre, maiale, piccione, capra e bufalo) ed il «Narbali» (sacrificio umano, simbolizzato dalla rottura di una noce di cocco previamente riempita di sangue donato da volontari). Successivamente, di fronte a decine di migliaia di persone provenienti da Nepal e India, 250 persone hanno cominciato il rito sacrificale dei 20.000 bufali offerti dai fedeli affinchè la dea Gadhimai esaudisca i loro desideri.

Diario del web - Per la festa di Gadhimai, offerti in sacrificio 250mila animali
Londra - Nonostante le proteste di un piccolo ma rumoroso gruppo di attivisti animalisti, è iniziato in Nepal il festival induista di Ghadimai, nel corso del quale saranno uccisi in sacrificio più di 250mila animali. Secondo quanto riporta il sito web della Bbc, il festival, che si svolge ogni cinque anni e dura due giorni, si tiene a Bariyapur, nel sud del Paese.

Attraverso i sacrifici i fedeli sperano di ottenere felicità e prosperità dalle divinità Indù. «Le divinità hanno bisogno di sangue», dice Chandan Dev Chaudhury, un prete del tempio di Gadhimal. «Se qualcuno ha un problema - spiega - sgozzerò un animale nel tempio e il problema di questa persona sarà risolto». Al festival partecipano centinaia di migliaia di fedeli, giunti a Bariyapur anche dalla vicina India.

mercoledì 18 novembre 2009

Posso dire anche la mia

(foto di Garimar)
La questione dell'acqua
Sull'affare dell'acqua ho già scrito negli anni passati , e sul lato destro del blog è inserito permanentemente il link ad un filmato sull'argomento :
Ma alla luce della nuova ondata di interrogazioni parlamentari, forzature e decreti leggi , una considerazione dobbiamo evidenziare. Purtroppo , e dico purtroppo, il solito modo ITALIANO di affrontare gli argomenti e i problemi, non porta niente di buono nè per le tasche dei cittadini tutti , nè tantomeno per il valore assoluto della salute pubblica.
Messo sul tavolo il problema delle infrastrutture oramai decrepite della rete idrica italiana, nessuno si è minimamente posto il problema del perchè si è giunti a tale degrado oramai ingovernabile.
Chi non conosce il caso del famigerato acquedotto pugliese, si potrebbero scrivere tomi sulla conduzione e gestione di un servizio di per se indispensabile : la distribuzione di un bene primario quale è l'acqua. Lo stesso perde nella distribuzione milioni di litri di acqua, ma allo stesso tempo ha ingrassato le tasche di molti amministratori.
Ancora una volta da questo blog , al limite col rischio di esser tacciato di "saccente", si indica il problema alla base di ogni male : l'ignoranza . Ignoranza della storia, ignoranza dei dati e ignoranza delle conoscenze tecniche. Tutti gli addetti ai lavori e i disquisitori sull'argomento sono interessati a tutto meno che risolvere veramente il problema della rete idrica. Ed è strano a dirsi , siamo il popolo che della costruzione e manutenzione di acquedotti ha fatto scuola se non nel mondo in europa di sicuro.
Ahimè conoscenze e tecniche andate perse nel dimenticatorio di cui noi italiani siamo fanatici sfegatati.
La verità è che la struttura idrica avrebbe bisogno di ingenti somme di investimenti per poter sperare di migliorare la resa e il servizio offerto . Ingenti somme che nella crisi attuale non ha disponibili nè il settore pubblico nè tantomeno il settore privato . Questo è il dato di fatto.
In questo scenario si colloca la proposta di assegnare (con la partecipazione del pubblico) a enti privati la "gestione" della distribuzione del suddetto bene. In questa proposta ci si ispira al concetto che "il privato è più bravo" , quindi auspicabile "cedere" questa gestione a elemnti che hanno esperienza di conduzione aziendale di un bene/servizio . Ai tanti che si oppongono si ribatte che "non si cede la proprietà del bene primario" che rimane difatti pubblico.
Ora due semplici e banali considerazioni:
La prima è che anche se un bene è pubblico, e la fruizione viene privatizzata , sarà sempre di più trattato come un "prodotto" da vendere e da cui trarre il massimo profitto possibile per i soci/proprietari della società.
Questo è il concetto di gestione manageriale privata di un qualsivoglia "bene/servizio/prodotto", massimo profitto a minimo costo, chiaro e lampante come il sole.
La seconda , ancor più critica, è il fatto che se si cede la gestione della distribuzione, lasciando gli oneri della manutenzione al pubblico, non si fa altro che cedere i guadagni e assumersi i costi per le generazioni a venire. Per quando detto in precedenza si capisce bene, che è il settore della manutenzione ad esser maggiormente interessato da interventi che dovrebbero essere urgenti, anzi urgentissimi.
Si capisce che il magico ingegno italiano ha cavato il coniglio dal cappello. I profitti al privato e gli oneri al pubblico. Siamo al cospetto del solito disegno manageriale italiano che ha coinvolto nell'ultimo secolo tutte le realtà industriali italiane, accrescendo i profitti dei finanzieri italiani, affossando le casse del debito pubblico.
Io proporrei a lorsignori che sono al quadro comandi di rovesciare i termini.
Lasciamo la rete di distribuzione in mani pubbliche e relativi profitti e deleghiamo al privato (a prezzo fisso) gli oneri della manutenzione degli impianti e la messa in ordine dell'intera rete; scommettiamo che nessun imprenditore in questo scenario prenderebbe in considerazione l'offerta ?
Buona acqua a tutti.

martedì 10 novembre 2009

Il colpo di fulmine

(foto di Garimar)


Cuore o ragione

Forse non sempre ci soffermiamo abbastanza a considerare gli aspetti , (oramai i pochi rimasti) della vita umana, o almeno quelli che riteniamo fondamentali.
Aneliamo nella nostra vita, e nel nostro percorso di esseri viventi , di provare quel famosissimo e idealizzato "colpo di fulmine", il botto del cuore all’incontro con un'altra persona. Il momento imprevedibile quando palpiti e trepidazioni e brividi di pelle si fondono in un insieme di sensazioni che sono difficilmente descrivibili se non vissute.
Quando e quanto aspettiamo questo unico istante di cui letteratura e filosofia parlano come un qualcosa che rappresenta l’apice dell’emozione umana, tanto, tantissimo.
Il fatto è che spesso tralasciamo di considerare aspetti e comportamenti che sono il presupposto perché ciò si realizzi nell’arco della nostra vita.
Dimentichiamo che siamo tutti esseri di questa terra e bene o male tutti , ma proprio tutti abbiamo stessi pensieri, stessi desideri e stessi bisogni. Certamente ci sono vari livelli di percezione e di sensazione, ma in genere l’animo umano si può ricondurre ad un unicum strato epidermico di emozione che avvolge la nostra parte sostanziale che è il cuore. Alcuni diranno e sostengono che la nostra parte sostanziale è la ragione, sede del nostro intelletto. Come si suol dire , usualmente si enuncia che è la ragione a rendere l’animale uomo “diverso”. Ma io sostengo che la diversità dell’essere umano non è tanto nella ragione, nella facoltà di pensiero, quanto nel cuore. Credo che nessun esser nell’universo (per ora) sia in grado di vivere per il cuore così come l’uomo.
Che questa capacità e volontà , sia perduta nei tempi e sia sconosciuta ai più, immersi come siamo - tutti noi, in un mondo freddo e prevedibile, è tutt’altro discorso .
Ora se noi pensiamo che ognuno di noi ogni giorno segue e rincorre problemi, desideri, bisogni, preoccupazioni, esigenze le più svariate ci rendiamo conto di quante e quali siano le situazioni in cui ognuno di noi possa venire a trovarsi.
Siamo presi ogni minuto , anzi osiamo dire ogni secondo, da pensieri truci e preoccupati, per il lavoro, per i figli, per la famiglia, per i fallimenti, per le scelte sbagliate che operiamo continuamente, per gli obblighi cui siamo sottoposti coscientemente e incoscientemente, Ma in piu’ ci aggiungerei anche che siamo presi (magari non spesso) da pensieri felici , gioiosi per piccole cose che possono capitare e capitano, anche da pensieri di euforia del momento, di una qualsiasi soddisfazione ci possa capitare nel nostro giorno. Orbene, diciamo che il nostro essere si porta appresso una bagaglio di sensazioni ed emozioni che variano ogni millisecondo e passano dal bello al brutto continuamente, sempre in movimento e in bilico tra il buio e la luce. Mai è scontato come potremo svegliarci domani : felici, rabbiosi , contenti o tristi.
Così ci accingiamo sempre ad affrontare il nostro cammino e camminando incontriamo altri esserei come noi a loro volta presi dal loro bagaglio emozionale.
In che situazione potremo trovare lei/lui/l’altro ??? non è dato di sapere.
Le possibilità sono innumerevoli, direi milioni di possibilità.
Ecco che incontriamo un’anima che potrebbe essere la luce dei nostri giorni , ma noi potremmo non percepirlo sol perché presi in un memento no, o sol perché distratti da altri pensieri. O viceversa potremmo percepirlo noi ma non l’altra persona , perché a sua volta presa da altre distrazioni.
Potremo dire che nella vita sono molto più numerose le occasioni mancate di quelle realizzate.
Da questo vien fuori una fotografia di gente che è delusa, infelice, rammaricata , presa da dissidi interiori più o meno espressi.
Spesso si mormora : ah se tornassi indietro!
Ma nulla cambierebbe , dato che le combinazioni di situazioni sarebbero allo stesso modo milioni , miliardi.
Ma in sostanza il colpo di fulmine anelato e sospirato lo abbiamo avuto magari più spesso di quanto non lo abbiamo sul serio percepito, lo abbiamo perso perché in un momento sbagliato.
Infatti al dettaglio della situazione in se, si aggiunge la variabile tempo. Il quando è fondamentale.
Non basta essere nella giusta situazione emozionale, occorre essere anche nel giusto tempo.
Insomma l’analisi porta ad un groviglio di intersezioni che appare impossibile, come dire “imbroccare” la combinazione giusta.
Eppure accade!
Eppure accade continuamente , ogni giorno a milioni di noi , anzi direi che accade ad ognuno di noi.
Questo è il miracolo del cuore. Ecco perché sostengo che l’essere umano non è solo “diverso” per la facoltà di ragionamento e pensiero , ma perché ha “cuore” un organo che gli permette di vivere dei miracoli, che gli permette di avere delle occasioni che la sola ragione e i meri dati escluderebbero a priori.
Alla fine scopriremo e ne saremo tutti concordi, che solo il cuore ha salvato la nostra vita.

lunedì 9 novembre 2009

Il tramonto dell'anima

(foto di Garimar)

L'oscurità avvolgente

I tempi moderni sono contrassegnati dalla tecnologia sfociante nel tecnicismo. Tempi che testimoniano , man mano, la resa dell'essere umano e della propria coscienza, ad automi in grado di scegliere e decidere per lui, l'improba fatica del pensiero e dell' elucubrazione mentale è persa nei tempi.
Nei nostri quotidiani giorni, vediamo in giro una gran massa di persone intenta ad allenare il proprio corpo , leggiamo di articoli e di riviste e assistiamo a trasmissioni televisive che inducono noi tutti a dedicare alla cura della nostra forma fisica molte delle nostre risorse. L'influsso (benefico o malefico che sia) che tale potere mediatico genera è sotto gli occhi di noi tutti : basta guardarsi attorno.
Il fitness impera sovrano, e chi anche in questo caso è al di fuori della mischia viene indicato e tacciato come out.
La cura del proprio essere , come immagine è divenuto l' ìmperativo gategorico .
Non ci sarebbe nulla di male se tutto questo fosse accompagnato da altrettanta attenzione alla nostra linea mentale. Se altrettanta sollecitudine fosse perseguita per allenare la nostra mente, e la nostra facoltà di ragionamento , potremmo dire di aver raggiunto l'apice della crescita : mens sana in corpore sano (Giovenale - Satire, X, 356).
Invece così non è, e anzi si persegue l'obiettivo opposto , e cioè, la cura del corpo a prescindere.
A prescindere dal resto e avulso da qualsiasi contesto di abitudini e di consuetudini.
Cura il tuo corpo e di altro non ti curar, poco importa se la tua mente non è in grado di pensare alcunchè.
Ecco che la società dell'immagine prevale e tutto presiede indicando, tracciando, perseguendo, cammini e destini decisi a priori.

L'uomo moderno così estrinseca il suo esser libero. Libero di curare se stesso.
Ogni aspetto della vita umana moderna sottende a questo obiettivo , ergere a simulacro di figura "uomo" l'essere in perfetta forma , bello a vedersi , scevro da qualsiasi difetto , e pronto ad affrontare qualsiasi esame puntiglioso di photoshop.

L'era moderna segna questo immenso progresso , la cura di se stessi, come valore balzato al top nella società multimediale.
Poco importa che la nostra ragione dorma il sonno dei giusti, poco importa che la nostra mente perda man mano la capacità di discernimento, poco allenata a dibattere , ma soprattutto a capire, a esercitare quello che è la piu' alta capacità dell'esser umano :il pensiero.
Perchè in tutto questo una cosa fondamentale abbiamo perso : la capacità di capire.
La capacità di capire un discorso, una frase, la capacità di capire l'effettivo senso delle parole, è perduta per sempre. La nostra mente oramai si comporta per paradigmi preimpostati, come schemi fissi imposti dall'esterno, con tutti i passaggi tra un paradigma e l'altro predisposti in automatico.

L'oscurità è intorno a noi e dentro di noi, ma non ne siamo coscienti, dato che nelle nostre comode case ci basta un gesto semplicissimo sull'interruttore per illuminare il nostro ambiente familiare. Ci sentiamo così sicuri di avere predominanza sulle cose, quando invece ne siam divenuti schiavi nel corso del tempo.

L'oscurità è avanzata man mano e oramai è sopra le nostre teste, e noi tutti , quali beoti, ne festeggiamo l'avvento.
Lo facciamo dinanzi le nostre fantomatiche TV, dinanzi i nostri acculturati giornali, lo facciamo dinanzi i nostri luminosissimi schermi PC, lo facciamo dinanzi ai nostri potentissimi iPhone.
Festeggiamo ad ogni piè sospinto l'oscurità, e ci sentiamo padroni della nostra vita, coscienti del nostro potere, azzimati signori pieni del potere del nulla.
Continuiamo sempre peggio a inseguire (indotti...) le nostre carte, le nostre riunioni, le nostre conferenze, i nostri meeting , i nostri progetti, i nostri dibattiti, e abbiamo perso del tutto la coscienza dell'essere umano. Oramai tutto è un progetto, una consulta, uno studio, un sondaggio.
Abbiamo smarrito come nel tombino la nostra essenza, e la nostra moralità è solo un labile ricordo di tempi oramai tramontati, il nostro bene supremo è sempre e solo il nostro benessere egoistico.
Non ci insegnano niente nè drammi, nè carestie, nè crisi mondiali, nè efferati crimini. Abbiamo una coscienza morale che è piu' dura della lastra di titanio più spessa che possa esistere.
E siamo felici....felici di esser così come siamo .
Un tempo , forse era una finzione, solo che la finzione oramai ha preso il sopravvento, e abbiam smarrito la strada per un eventuale inversione di marcia.
Un tempo si diceva....c'è speranza, abbiamo ancora una speranza.
Invece credo che oramai l'oscurità sia totale, e l'uomo è definitivamente , e irrimediabilmente morto e sepolto. Ora ci sono , e lo saranno per sempre, i simulacri .

giovedì 5 novembre 2009

Il nucleare e il business dell'eolico


Un affare tutto italiano

Cio' che sappiamo, cio' che possiamo sapere, cio' che non deve essere conosciuto, cio' che deve essere sottaciuto.
Anche in questo settore, dell'approvvigionamento energetico, al solito le informazioni sono distorte e manovrate per raggiungere non evidenti e leciti obiettivi.
Siamo di fronte al solito affaire italiano?

Possibile che questo popolo di naviganti,musicisti, e poeti debba sempre distinguersi...e negli ultimi decenni non sempre per il meglio ????

Rivediamo l'inchesta trasmessa (piu' di un annoe mezzo fa) da EXIT la trasmissione di Ilaria D'Amico su LA7
per tema : il nucleare e il business dell'eolico.

E leggiamo l'articolo di Massimo Mazzucco su Luogocomune.net dal titolo :
il grande inganno dell'eolico.