giovedì 11 giugno 2009

Il Sogno

(foto di Garimar)

I sogni son desideri

Mi è stato chiesto se sogno , e se ricordo i sogni fatti.
Ebbene , come tutti in genere, posso rispondere che sogno , e che tutti i miei sogni sono a volte fantastici, bellissimi, fascinosi, e a volte veri e propri incubi. Come segno distintivo,nel mio caso , riesco a ricordare i miei sogni non solo la mattina appena sveglio, ma nell'arco di tutta la giornata e di più. A volte , capita di fare un sogno sequenziale, ogni notte un pezzo che si lega a quello fatto in precedenza, come un lungo film a puntate.
Quindi, come tutti, sogno e mi aggiro tra luoghi ameni a volte conosciuti, a volte sconosciuti , a volte protagonista in scenari che hanno un dejà vieu, a volte in luoghi del tutto estranei al mio ambiente naturale.
Come sempre, i sogni sono esposizioni (incoscienti) di ciò che è dentro di noi , delle nostre emozioni e soprattutto dei nostri sentimenti. Esposizioni che sono il manifestare il mio desiderio intimo che di volta in volta assume ora le sembianze di una donna, ora le sembianze di un amico, ora le sembianze di persone del tutto sconosciute. Nella maggioranza dei casi , i miei sogni, sono rappresentati da viaggi e/o scoperte di situazioni del tutto avulse dal gioco dei sentimenti. Stanze , strade , luoghi e angoli in un susseguirsi di ambienti che passano dal carareccio divano fino alla piu' fantanscientifica città del futuro. A volte son presenti animali , e a volte son presenti solo oggetti. Ricordo anche un caso particolare di sogno , fatto nella mia età adolescenziale: io steso per terra in una strada e una persona armata di lancia che ripetutamente colpiva le mie spalle, ma senza affondare la stessa lancia, come colpendo un tronco con una roncola, scalfire ogni volta un pezzo di carne, e io , nel sogno, ad ogni colpo un sussulto.
Sento ancora in me quei colpi. Uauuuuuuu orrore!!!!!
In buona sostanza , sogni di ogni genere, erotici naturalmente come capita in genere, ma anche film di avventura e voli fantastici.
Un altro incredibile sogno , ambientato in ambito lavorativo , e assurto agli onori della cronoca, fu quello riguardante l'incendio di un apparato tecnologico ( di cui io ero il maggior esperto in azienda), quel sogno fu raccontato il giorno dopo ad amici e colleghi , come far risate al bar.
Ebbene, il sogno a distanza di qualche giorno si trasformò in amara realtà, dato che quell'apparato tecnologico , prese davvero fuoco!!! siamo in caso di veggenza!
Questo lo spettro ampio della casistica dei miei sogni , per rispondere alla domanda amichevole.
Ma, pensando a questa che è la considerazione sui sogni , mi son posto una domanda più personale, più intima , basandomi proprio sul concetto di : sogno.
Cosa è il sogno ?
Siamo così sicuri che sia sogno solo e solo ciò che ci sembra di fare o pensare quando abbiamo gli occhi chiusi e il nostro corpo (ma non il cervello) riposa ?
Io non sono affatto sicuro , guardandomi attorno , penso scientemente, che probabilmente il sogno è ciò che vedo e sento.
Il mio vivere ogni giorno e ogni anno in una sorta di melensa melassa fatta di grida, urla, rumori, litigate, traffico, code, fretta, preoccupazioni, necessità, stress, sofferenza.
Mi guardo attorno e mi chiedo .....ma in fin dei conti vivo o sogno ?
Cosa posso mai pensare se mi fermo a considerare che io vivo una vita impostata su decisioni non mie ? Non vale forse per tutti noi questo ?
Cosa devo considerare se mi soffermo sul fatto che per recarmi al lavoro mi devo sobbarcare un bel tratto di strada , lontanissimo da dove vorrei in effeti vivere ? cosa dovrei considerare se in quella stessa strada da percorrere ogni giorno , chisà quanti altri sono nelle mie stesse condizioni e si chiedono a loro volta : ma perchè ?
Perchè sono costretto a vivere una vita lontano da dove vorrei e dovrei vivere ? Perchè e per quale motivo sono costretto in una condizione innaturale ? quale legge umana ci ha portati a costruire questo stato di cose ? alzarsi presto la mattina non per il piacere di vedere l'alba ma per evitare la coda in tangenziale ! muoversi per tempo non per il piacere di uscire all'aria aperta, ma sol perchè altrimenti se si ritarda anche solo 5 minuti si rischia di ritardare oltre un ora la presenza in ufficio ?
Perchè per tantissimi, la mattina, occorre fare il pendolare per recarsi in un luogo dove affannosamente si cerca di tirare avanti e arrivare a sera sol con l'intenzione di rifare al contrario la strada del mattino ?
Cosa pensare quando son costretto a lavorare 30 anni per guadagnarmi ciò che mi serve per riuscire a pagare le 4 mura in cui vivo ? specialmente in considerazione al fatto che in effetti , tirate le somme, si vive solo 11 anni ( vedi post del mio blog).
Cosa mai posso percepire di questa che si chiama realtà quando i miei cari, moglie , marito, amante, figli, parenti riesco a vederli si e no non più di 20 minuti al giorno ? che senso ha tutto questo se ci rifletto ?
Che colore assume questo quadro quando saremo coscienti , alla fine, di aver vissuto questa vita così inutilmente, senza alcuna possibilità di ripeterla ?
E' un sogno vero ? E' sicuramente un sogno ciò che stò percependo, anzi un incubo. Fra un poco mi sveglierò e mi accorgerò che in effetti è stato solo un cattivo incubo.
Invece non mi sveglio e i giorni passano , e gli anni passano . Mi ritrovo in un paese che non sento mio , tra gente che è sempre più lontana da ciò che penso e percepisco, in una folla che non fa altro che contrimbuire a farmi sentire un marziano. Ma così è per tutti . Tanti "io" racchiusi in una campana di vetro e come le tre scimmiette presi dal "non vedo, non sento, non parlo".
Tutti così, allineati, presi dal nostro manage quotidiano che poi capiremo non esser nostro quanto imposto da regole e abitudini che non non sentiamo affatto.
Il sogno è questo in effetti , ciò che invece registro quando chiudo gli occhi è la vera mia realtà. Non può che esser così.
Sfido chiunque a dire di amare questa fretta, questo uso di correre, di non aver pace, di comprare ogni cosa sia ciarpame (oltre al ciarpame tristemente famoso delle veline) . Sfido ognuno di noi affermare di esser felice sotto cieli grigi, montagne di spazzatura, sversamenti di liquami in mare, e respirando aria piena di pulviscolo grigio/nero.
Le poche ore rubate , della nostra vita , che dedichiamo all'armonia, al bello , al relax all'amare la natura, possono solo rigenerarci per 5 minuti, ma non ci salveranno. Siamo annichiliti nella nostra autodistruzione convinti che non ci sia nulla da fare , e così deve essere.
Per ironia della sorte chiamiamo pazzo colui che si allontana da questo regime di cose, gli applichiamo epitaffi di pazzoide a chi cerca di discostrasi da queste consuetudini.
Chiamiamo civiltà la nostra e incivile colui che cammina a piedi scalzi, chiamiamo civiltà la nostra che si sposta su enormi e costosissimi SUV, e chiamiamo retrogrado colui che ancora usa cavalcature a 4 zampe come mezzo di locomozione, chiamiamo civiltà l'ingerire cibi chimici e plasticosi , e chiamiamo ributtante colui che si ciba ciò che trova in natura.
Siamo la civiltà dello spreco e della distruzione e cerchiamo di dare lezioni di comportamento.
Mi chiedo , a questo punto quale sia il vero sogno ......

2 commenti:

jesuismoi ha detto...

Il sogno è il nostro teatro intimo, il sogno è il palcoscenico sul quale noi recitiamo i nostri fantasmi, facciamo i burattinai dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni.
"La vita e i sogni - dice Schopenhauer - sono pagine di uno stesso libro"

Anonimo ha detto...

Buona sera caro amico !