lunedì 27 aprile 2009

Saluti a Paolo Rossi Barnard

Paolo Rossi Barnard, è un amico , prima che un noto giornalista e profondo conoscitore della storia del nostro tempo. Autore dell'inchiesta "big pharma" della trasmissione Report (http://www.report.rai.it/) , da cui son nati i noti eventi che lo hanno coinvolto e di cui il blog ha dato notizia. Paolo, ha deciso in tutta libertà e coscienza di non proseguire più con la sua attività di divulgazione e pubblicazione dei sui articoli , come atto verso un immobilismo e inutilità delle battaglie sociali nella società italiana.
Preso atto di ciò, con sommo dispiacere di quanti fin ora hanno apprezzto il suo lavoro e le sue esposizioni di pensiero, dobbiamo per forza fermarci un attimo e considerare quanto Paolo vuole segnalare con la sua azione , o meglio con il suo ritiro. Leggiamo le parole di Paolo esposte nel suo blog e poi alcune considerazioni da attento lettore e osservatore.


Care amiche e amici,
Ho deciso di non rispondere più alle mail che ricevo e di smettere di scrivere, per alcuni motivi molto seri. Per dirla in breve: siamo complessivamente il popolo più stupido del mondo, che non può essere salvato, né cambiato, neppure un poco migliorato.
Quindi, basta faticare. Ho creduto per molti anni che dalla moltitudine delle fonti disponibili in Italia, cui io appartengo, con l'aiuto della Rete, scaturisse una qualche azione forte, ben organizzata, di vero impatto sociale, come sanno fare i pakistani, i moldavi, i somali, gli indios e anche gli americani e gli inglesi. Nulla di ciò accade qui ormai da 30 anni, e non accadrà mai. Mi spiace per quei pochi che dai miei scritti hanno tratto un aiuto, e che di conseguenza mi hanno poi ringraziato. Grazie a voi, ma per quanto possa sembrare spiacevole da dire, non mi basta. Uno come me lavora per ottenere almeno una frazione di cambiamento a livello della comunità, non per illuminare i singoli. Avrei fatto il terapeuta per quello scopo, non l'attivista informatore.
Questa Italia non ha speranze, né nel Sistema né nell'Antisistema, che è ancor più stupido del Sistema, e che è la vera mia disperazione. Non sappiamo fare, non sappiamo cambiare il nostro tempo, e mentre il resto del mondo lo fa, noi stiamo davanti al pc, o alle feste di piazza, o ad agitarci per non fare.
Noi italiani siamo, per dirla alla Shakespeare, l'essenza umana del 'Molto rumore per nulla'. Basta dunque.

Un abbraccio, Barnard

Fin qui le parole di Barnard, rispettabilissime, che ci portano a considerare come in effetti noi popolo di italiani siamo un insieme di persone per certi versi strane e atipiche. Ci sentiamo popolo in occasione di manifestazioni sportive (vincenti!) e di fronte a catastrofi naturali, mentre siamo i padroni assoluti del nostro orticello nelle restanti e piu' importanti occasioni che investono la nostra società. Il concetto di unione di pensiero e di persone è estraneo all'essere "italiano", noi fantasisti e per certi versi ecclettici italioti siamo piu' portati per il "cavarsela alla meno peggio" che per l'impegno per quanto semplice questo sia. "Tira a campà" il vecchio e onnipresente detto, che ci porta poi ad affermare la nostra essenza nel più comune e consono a noi tutti : "ma che me ne frega".
Tutto vero, tutto deprimente tutto sacrosanto. Noi italiani non sappiamo impegnarci neanche per questioni di fede, pronti come siamo a professare il nostro credo , salvo poi rinnegarlo alla prima convenienza a cominciare dalle amate lenzuola del talamo. Siamo così, pronti all' armiamoci e partite. Siamo così dal più famoso di noi tutti a finire all'ultimo dei mendicanti, ogni classe sociale è intrisa di questo carattere tipicamente italiano. Non è una scoperta ultima quella di dire che siamo persone con la memoria corta, con la pigrizia insita delle nostre assolate (una volta!) terre. Siamo mesti e pronti al riposo quanto siamo inermi e defatigati di fronte al lavoro. Massimo guadagno con minimo impegno il nostro motto. E' pur vero che siamo il popolo che ha conquistato il mondo e lo abbiamo perso, siamo stati culla di grandi personaggi in tutti i sensi, ed è vero che abbiamo svettato in tutti i campi dalla medicina alla scienza all'ingegneria alla politica e purtroppo anche nella truffa, nella delinquenza, nell'inganno. Siamo un popolo così, sempre lo siamo stato e sempre lo saremo è nel nostro DNA. Possiamo quindi mai pensare che magicamente per incanto o con un colpo di bacchetta possiamo cambiare questo stato di cose? Sono secoli che l'italiano ha queste caratteristiche, millenni in cui l'italico si è formato pensando esclusivamente al proprio orticello , alla propria stanza, perchè questo aveva a disposizione l'italico e con questo doveva sopravvivere. La larghezza di orizzonti si acquisisce con l'esperienza, con la cultura e con la conoscenza, e questi non si possono apprendere in un colpo solo all'istante. Cosa rimane a questo punto ? Rimane l'obiettivo di diffondere questa conoscenza, il solo mezzo che possa garantire un avanzamento della coscienza collettiva. Lavoro arduo, difficile e di lungo lungo corso. Gli effetti non saranno visibili in questa generazione e neanche nella successiva. Cosa fare arrendersi ? lasciare stare ? abbandonare la barca ? non è forse l'attenersi all'italico "che me ne frega ? "

Paolo afferma che non lavora per illuminare i singoli , e questa l'unica sua affermazione che mi sento di contraddire, non trovandomi assolutamente daccordo sul concetto di vita. Posso capire che una personalità profonda e consapevole come la sua sia abituata a farsi ascoltare da moltitudini e sia abituato ad inchieste che smuovono le coscienze , ma credo che non bisogna mai farsi prendere la mano da questo "successo" per quanto possa avere un obiettivo onesto. Sono molto piu' sicuro che una vita sia ben spesa in nome della diffusione della conoscenza anche se solo una persona riesce a capire il mio pensiero . Non importa se tale persona sarà influente per il cambiamento oppure no, importa invece che non abbiamo perso un attimo della nostra vita inutilmente : ci siamo capiti. La comprensione tra persone è la base di ogni società politica , economica, religiosa, e tale comprensione si ottiene con un lavoro di fino che è simile alla diffusione del granello di sale in una pentola di acqua. Un pizzico renderebbe la pietanza insipida, la giusta dose porta ad un piatto appetibile, ma una dose sovrabbondante fornisce di sicuro un piatto immangiabile.
Io stesso scrivo umilmente pensieri cercando di riportare non verità assolute , che sono al di fuori dei limiti umani, ma piuttosto una esposizione di possibili sentieri di vita di fronte ai bivi della stessa. Il libero arbitrio di ognuno di noi potrà indicarci coscientemente quale di questi intraprendere, il ruolo di tutte le persone - penso - deve esser quello di rendere massima pubblicità a questa moltitudine di sentieri non di indicare quale percorrere. Ogni verità sostenuta , anche dal piu' onesto degli intellettuali, puo' nascondere una mezza bugia, perchè nessuno di noi è testimone diretto di fatti ed eventi che determinano le nostre scelte. E quand'anche fossimo presenti in ogni dove e in ogni luogo nessuno di noi avrà mai l'intelligenza e la conoscenza assoluta delle cose. A mio giudizio, del tutto personale, potremo molto piu' semplicemnente riportare le nostre impressioni e il nostro ragionamento basato sulle nostre esperienze, e sui nostri valori che si formano man mano, anche ascoltanto quell'unico lettore o ascoltatore che avrà avuto la bontà di seguirci.
Queste mie considerazioni sono dedicate ad una persona che ho conosciuto seguendo una trasmissione televisiva, ascoltando le sue parole, leggendo le sue interviste, apprezzando il suo carattere a la sua onestà intellettuale. Ma mai in tutto questo tempo ho lasciato da parte il mio pensiero di fondo che è quello dare voce a ogni cosa di cui sono a conoscenza, in modo da poter aprire in primis la mia mente e poi , forse , anche quella di chi capita sui miei scritti.
E soprattutto non ho mai pensato di rinnegare la mia natura di italiano appartenente a questa terra , nel bene e nel male, piu' con i difetti degli italiani che con i pregi (pochi) degli stessi italiani.
Un ciao all'amico Paolo , per la sua strada , e un ringraziamento per queste cosniderazioni che ha suscitato anche col suo ultimo gesto di blogger.

Con affetto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!