giovedì 26 febbraio 2009

Il senso della crisi

Cui prodest ?



(foto da ariannaeditrice)

In piena tempesta finanziaria e sotto un diluvio di cui non si scorge fine
viene spontanea una domanda : cui prodest?
Al di là delle scontate analisi , e dimostrazioni , grafici e dati, cosa possiamo dire ?
tre semplici concetti:
1) la causa
indubbiamente cio' che viene indicata come finanza creativa e mercato bancario inquinato da titoli spazzatura
2) la paura
il baratro probabilmente è stato solo sfiorato e ancora non ci siam affacciati bene per scorgene l'abisso. Ci culliamo in considerazioni tranquillizanti che siamo al di là, che siam in una botte di ferro. Tutto ciò dimenticando anche solo di accennare alla enormità delle esposizioni di tutte le nostre amministrazioni, nessuna esclusa, che con argume si son buttate sul mercato dei derivati, del resto l'unico sospinto fino a pochi mesi fa da quelle stesse e anche nostre beneamate banche, che han causato tutto questo scatafascio.
3) i rimedi
unico rimedio mondiale è stato quello di decidere di aiutare proprio quelle istituzioni finanziare. Nazionalizzazione e sostegno al mercato bancario , cioè a dire , togliamo gli ultimi spiccioli dai cittadini e doniamoli come manna a quegli stessi istituti (nessuno escluso) che pochissimi mesi fa con un beota sorriso sulla faccia ti propinavano la monezza finanziaria mondiale. E' per di più senza nulla toccare nelle regole di gestione e di vendita. Non uno dei responsabili , che siano tali è stato incriminato per questa strage mondiale, che vale tutte le guerre messe assieme dalla nascita di Cristo fino ad oggi, non uno degli istituti è stato messo alla gogna come si conviene, o come avviene a ognuno di noi se solo osiamo rubare una mela.

Con queste semplici considerazioni siamo in una botte di ferro, rassicurati dai nostri altissimi esponenti, rimaniamo tranquilli, con il futuro roseo , e incamminati verso l'uscita del tunnel.
Chi ci guadagna?

Al solito ..... i soliti noti a scapito dei soliti.... fessi.

Animo peones.

sabato 21 febbraio 2009

Il senso della vita

(foto di Garimar)

Il senso della vita lo scopri
giorno per giorno.
Il senso della vita lo scopri ogni momento
che ti fermi a pensare
che faccio, dove vado?
Il proprio senso della vita
lo sentiamo quando vorremmo e non possiamo
quando dovremmo e non vogliamo.
Il senso della vita lo riveliamo
quando ci troviamo dove mai
avremmo pensato.
Il senso della vita lo scopriamo
quando siamo soli a sorridere di noi.
E quale giorno migliore
del compleanno per sorridere di noi ?
Si penserà, bella forza, nella festa e negli amici
si trova sempre il senso della vita.
Così non è,
perchè la vera forza è trovare
il coraggio di sorridere anche in una casa vuota
e in un silenzio assoluto
per compagnia solo una traccia disco,
per anime presenti solo immagini
dalla tv.
La vera forza e il vero senso della vita
è ritrovarsi soli come mai si era pensato
quando si era giovani.
Ma così è
il senso della vita.

the mix.dj viral mix player !





Gli amici ricorderanno la mitica festa dei miei 18 anni, altri sapori, altra musica, ma sempre lo stesso spirito.
Ai miei amici , a tutti i miei amici, prometto che ci sarà una nuova festa mitica, ci sarà è la mia promessa a tutti i miei amici, e sarà bello ritrovare antichi sapori e anche nuove emozioni. Lo faremo per tutti noi, lo meritiamo tutti.
Auguri a tutti e anche a me!

giovedì 19 febbraio 2009

Il Darfur : tutto tace

Gli accordi di Abuja, scusate di Doha..

Nel silenzio generale, solito , di noi europei e di noi italiani in particolare , impegnati come siamo tra grande fratello e Sanremo.

Nessuno nota notizie che riguardano il Darfur:

"All'indomani dell'accordo, infatti, il JEM accusa il governo sudanese di due nuovi attacchi alle sue posizioni nella regione est del Jebel Mara.
Alcuni giorni prima, le Nazioni Unite intimavano il Sudan di eliminare il blocco ai voli umanitari dell'organismo internazionale nel Sud del Darfur, teatro di gravissimi scontri."

Del resto è noto ai politici italiani e diciamo la verità, anche agli italiani in genere, tali argomenti interessano solo in campagna elettorale per denigrare l'avversario poco attento ai problemi del mondo , salvo poi dimenticarsene appena svoltato l'angolo.


Da Italian Blogs for Darfur

lunedì 16 febbraio 2009

Foto e non foto

Il mio hobby principale è la fotografia amatoriale, la stragrande maggioranza delle mie foto sono mal riuscite , nel mucchio c'è qualche scatto degno di nota.
La macchina fotografica, anzi le macchine fotografiche, sono sempre con me dato che trovo entusiasmante ogni angolo o scorcio che risalta ai miei occhi. Anni fa riuscii a comprarmi una macchina semiseria per dar sfogo alla mia creatività, da allora ho scattato piu' di 10.000 foto . Sulla tecnica fotografica ho ancora molto da imparare, mentre sul piano tecnico informatico relativo alla fotografia in questi anni di scatti continui dico la mia con cognizione di causa.
La modalità di scatto da me preferita è la modalità RAW, cioè a dire le mie foto sono memorizzate sulla scheda di memoria come dati grezzi, cioè così come catturate dal sensore della macchina fotografica, per arrivare alla foto usuale occorre procedere ad un lavoro di post-produzione , affinando (come in una camera oscura) i parametri di bilanciamento del bianco, valori di esposizione, luminosità e contrasto per citare solo alcuni.
Questo solo per spiegare che la foto così come è memorizzata sulla scheda di memoria non è visualizzabile se non con un apposito programma (i così detti plug-in dei software piu' conosciuti per il trattamento delle immagini).
Domenica 9 febbraio us. al solito sono con la mia macchina fotografica a fare un pò di scatti , ma mi accorgo , con disappunto , che c'è qualcosa che non và, non riesco a memorizzare le foto .
Dispiaciuto rimando a sera un analisi piu' dettagliata.
Piu' tardi rientrato in casa passo a fare degli scatti per controllarne il corretto funzionamento.
La foto riportata all'inizio del post è l'ultimo di tali scatti effettuato in casa , l'ombra in primo piano non altro che una scaffalatura dove sono poggiati oggetti alla rinfusa.
Dai dati EXIF di tale foto (che per i profani ricordo sono i dati di targa della foto stessa, cioè sono le caratteristiche riportate all'interno del file stesso) si puo' rilevare tra gli altri il particolare del DateTime : 2009:02:08 21:30:22.
Tranquillizzato sulla corretta funzionalità ripongo il tutto nella solita custodia, spengo e dopo un po' vado a dormire.
Nel corso della settimana non uso la macchina, ma la domenica successiva, accendendo e controllando nel monitor della stessa le foto presenti ( un controllo che faccio sempre prima di formattare la scheda di memoria per cancellare le foto già archiviate) mi accorgo che c'è una foto che non ricordo di aver fatto, e soprattutto una foto che non ha particolari a me conosciuti.
Scarico il tutto su PC , e analizzo la stessa.
E' una foto nella solita modalità RAW, è sgranata e tutt'altro che nitida, divisa quasi in due in un area di esposizione chiara e un area di esposizione scura. Si nota nettamente una specie di tavolo su cui è poggiato un notebook , con su una scatola di un qualcosa che dovrebbe essere un modem di ALICE (ma che non corrisponde a nessuna confezione commerciale a me nota) , il volto di un bimbo che ride . Al di sotto nell'area scura si nota tra le altre cose il volto di quello che dovrebbe essere una fattezza con un accenno di sorriso.
Analizzo i dati EXIF e con mia somma sorpresa trovo DateTime: 2009:02:08 23:15:07


A questo punto ognuno puo' fare le proprie considerazioni , rimane il fatto che indubbiamente io sono sicuro di :

1) la foto non è scattata in nessun ambiente a me conosciuto
2) l'orario è indiscutibilmente l'orario che mi vedeva placidemente addormentato
3) la macchina causa delle prove svolte in precedenza era sicuramente spenta e richiusa nel suo fodero
4) le due foto sono indiscutibilmente sequenziali perchè il contatore automatico della macchina assegna alla prima _MG_7971 e alla seconda _MG_7972
5) io non ho scattato la seconda sicuramente, e non saprei in ogni caso la locazione della scena.
P.S.: Ulteriori elementi e possibile spiegazione
6) tempo di otturazione 1/100 sec. f:4,5 zoom: 90 mm.
in effetti la macchina è sempre in custodia con il tele 90-300 inserito in posizione di riposo (90 mm.)
7) iso :100
la banda orizzontale fa pensare ad una frequenza di semiquadro di un segnale televisivo, il tempo di scatto impostato inferiore di un fattore determinante, puo' spiegare il fermo immagine sul sincronismo , il tutto porta a sopettare su in immagine televisiva.
Una panoramica delle immagini televisive a largo raggio, in quell'ora potrebbe confermare o meno quanto sospettato.
Al di là di cio' che può sembrare entità, rimane in ogni caso la constatazione che viviamo in un mondo sommerso da campi elettromagnetici.

martedì 10 febbraio 2009

Adriano Sofri, Eluana e gli altri

Adriano Sofri
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Adriano Sofri (Trieste, 1 agosto 1942) è un giornalista, scrittore e politico italiano, leader di Lotta Continua, condannato dopo un controverso caso giudiziario quale mandante dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi. Questi era stato accusato da Sofri come responsabile della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli nel corso degli interrogatori sulla strage terroristica di Piazza Fontana.
Attivo nella sinistra operaista italiana sin dai primi anni '60 (collaborò alla rivista Classe operaia), Sofri fu tra i fondatori de Il potere operaio pisano per divenire poi leader della formazione extraparlamentare comunista Lotta Continua, fino al suo scioglimento nel 1976. Dagli anni Ottanta, abbandonata la militanza politica, si è dato all'attività di studio e pubblicistica in campo storico-politico con numerosi articoli e saggi. A lungo titolare di una rubrica su Panorama, collabora oggi con La Repubblica e Il Foglio.
Condannato in via definitiva quale mandante del delitto Calabresi, Sofri, come Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, tutti coinvolti dal pentito Leonardo Marino, si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda, né ha mai presentato richiesta di grazia. Anche se il 9 gennaio 2009 in una intervista al Corriere della Sera nel ribadirsi innocente, si è assunto la corresponsabilità morale dell'omicidio [1].
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La detenzione :
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Nel 1997, con la conclusione del lungo iter processuale e la condanna, iniziò il periodo di detenzione di Adriano Sofri, che ha scontato parte della pena nel carcere San Giovanni Bosco di Pisa.
Nel giugno del 2005 ha ottenuto la semilibertà per collaborare con la Scuola Normale Superiore di Pisa alla sistemazione degli archivi di Eugenio Garin e Sebastiano Timpanaro.
Nel novembre del 2005 è stato colpito dalla sindrome di Boerhaave, una malattia piuttosto rara che gli comporta la rottura di cinque centimetri dell'esofago. A causa delle cattive condizioni di salute, che gli hanno imposto il ricovero all'ospedale "Santa Chiara" di Pisa, gli è stata concessa la sospensione della pena.
Nel gennaio del 2006 è stato dimesso, tornando in libertà per il periodo di convalescenza rimanente. Lo stesso anno ha ottenuto 14 voti all'elezione del Presidente della Repubblica, in segno di sostegno da parte del gruppo parlamentare radical-socialista della Rosa nel Pugno.[3] Attualmente si trova in detenzione domiciliare, ma è stato autorizzato a partecipare a vari incontri e trasmissioni televisive.
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Le richieste di grazia :

Sofri non ha mai presentato personalmente richiesta di grazia, ritenendo un tale atto incongruo a sanare la posizione personale di un innocente. Tuttavia, intorno al caso Calabresi è sorto in Italia un movimento innocentista di opinione pubblica volto a promuovere l'atto di clemenza. Ne fanno parte molti esponenti della sinistra, ma anche personaggi di altre correnti politiche. Tra gli esponenti di spicco vi sono Giuliano Ferrara e Gad Lerner.
Nel 1997 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, sollecitato da numerosi parlamentari, circa 200, e da molti cittadini comuni (160 mila firmatari), rifiutò di firmare la grazia, con una lettera ai Presidenti delle Camere, Luciano Violante e Nicola Mancino.[4]
Nel periodo 2001-2006, i ripetuti inviti a dare corso alla richiesta di grazia, avanzati in maniera trasversale da esponenti della politica e della cultura (ma mai da Sofri in persona), sono sempre stati respinti dal Ministro della Giustizia Roberto Castelli, malgrado il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi avesse nello stesso periodo più volte manifestato la volontà di concederla, tanto da giungere a un conflitto con il guardasigilli risolto poi dalla Corte Costituzionale che, con sentenza n.200 del 18/05/2006, ha stabilito che non spetta al Ministro della giustizia di impedire la prosecuzione del procedimento di grazia; in poche parole Ciampi avrebbe potuto concedere la grazia anche senza la firma del guardasigilli.
Alla fine la grazia non fu concessa perché la sentenza fu emessa tre giorni dopo che Ciampi si era dimesso dalla carica di Presidente della Repubblica.
La grazia fu invece concessa a Ovidio Bompressi, autore materiale (sentenza in Cassazione) dell'omicidio Calabresi, che ne fece richiesta al neoeletto Napolitano (fu uno dei suoi primi atti).
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Oggi sul caso Eluana (pubblicato da Repubblica.it)
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"Salutiamola, Eluana, con l'amore che si sapeva riservare alle ragazze perite, tenerelle, pria che l'erbe inaridisse il verno. Quanto a noi, scriviamo ciascuno sul proprio cartello: "Giù le mani da me, per favore"
......
Ogni commento di blogger sarebbe inopportuno .
Lascio al lettore il giudizio , sulle considerazioni che ognuno puo' fare proprie.
Ma pongo il dubbio su chi è chiamato a disquisire di concetti , che per loro stessa natura dovrebbero essere trattati con ogni cautela.
In ogni caso, siamo in una società che ha nel ravvedimento e nel perdono, uno dei cardini del vivere civile, come è altrettanto vero che siamo in una società che fa del ricordo un impegno assoluto. Il ricordo che dovrebbe valere sempre ....e non solo quando fa comodo.
Il ricordo che dovrebbe imporre a volte il silenzio , di gran lunga da preferire a tantissimi discorsi.

lunedì 9 febbraio 2009

La gente ama

(foto di Garimar)

Ancora una volta parla il mio sito

" La gente ama "

mercoledì 4 febbraio 2009

Da Paolo Barnard : la Palestina

Da Paolo Barnard :

Uno strumento per la Palestina: facile, pronto, usatelo.

Ho già scritto, da anni, che:

Solo quando l'opinione pubblica occidentale saprà cosa è accaduto in Palestina dal 1897 al 1951, capirà di chi è il grande torto nel conflitto - capirà che il Grande Terrorismo è israeliano, e che il terrorismo palestinese è REAZIONE a decenni di orrori sionisti - capirà che i palestinesi hanno RAGIONE, e che la loro reazione di violenza è oggi solo esasperazione convulsa per tanta indicibile ingiustizia. E l'opinione pubblica occidentale a quel punto fermerà il conflitto.

Ma all'opinione pubblica occidentale nessuno mai racconta cosa è accaduto in Palestina dal 1897 al 1951. Dobbiamo farlo noi, voi. Come?

Ascoltate il mio racconto in sette parti su Youtube , dal titolo 'Palestina: capire il torto' (http://it.youtube.com/watch?v=5NBZjjj2Kh4). E DIVULGATELO, con ogni mezzo, anche solo fornendo il link. Fatelo però con le persone comuni, più che potete, con il popolo del TG1, del TG4, per intenderci. Sarà l'inizio della salvezza della Palestina, perché

"... oggi la gente non tollera più la barbarie, e la Storia ci dimostra che quando la scopre si attiva per porle fine"
Noam Chomsky

lunedì 2 febbraio 2009

La memoria

(foto di MAX, Shogara, N 13* 46’ 301” E 26* 37’496")

L'ipocrisia della memoria

Siamo in una società di conformismo imperante e di mode più o meno passeggere, di stili e consuetudini imposti dai media assurti a imperativo categoricgo. Le menti ottenebrate da parole e discorsi sempre più vuoti e conformi a movimenti mai leciti e chiari.
Siamo in una società sempre più sorda e vuota di veri valori, ma sempre attenta al declamare a pappagallo discorsi e proclami che sono al di fuori della nostra coscienza.
La schiena eretta è diventata caratteristica di pochi, pochissimi , elementi rarissimi in via di estinzione.
Siamo talmente inseriti in questo stato di cose , che ben difficilmente abbiamo l'argume e la volontà di guardare appena al di là delle nostre umane debolezze. Guardiamo con sospetto chi solo osa contraddire il pensiero comune della gente, che poi non corrisponde mai al pensiero vero della gente , ma solo al pensiero "spacciato" come pensiero imperante. Il parossismo del sentirsi liberi e felicemente benpensati quando siamo costretti in miserrime gabbie maleodoranti .
Siamo una società in cui si fa differenza tra morte e morte, tra tragedia e tragedia, tra eccidio ed eccidio.
Una società che distingue tra morti, tra oppressi, e tra mandanti di efferati delitti.
Siamo una società che fa dei distinguo ( di carattere italico originario ) una ragion d'essere.
Il momento della memoria viene proclamato ai quattro venti come valore irrinunciabile e universale, peccato che sia solo una memoria preconcetta e unidirezionale.
Se fosse una memoria a largo spettro sarebbe ammirabile, ma il movimento creato ad arte intorno al giorno della memoria, lascia una scia di profumo che solo un naso chiuso puo' non sentire.
Ci prostriamo , ci genuflettiamo e ci cospargiamo il capo di cenere per impegnarci a ricordare e a proclamare :"mai più".
Mai più eccidi e persecuzioni della bestia uomo , mai più efferratezze.
Bene, ben detto , ben fatto, ma come mai , le stesse persone che gridano ciò , affermano compunte questo, non si peritano neanche per un minuto di occuparsi del parente anziano abbandonato in amene cliniche di primo confort ? come mai queste stesse genti non trascorrono mai più di qualche ora con il loro congiunto ammalato, tutte prese da improrogabili impegni ? Come mai le stesse persone che con piglio eccessivo scrivono slogan altisonanti , non si recano mai al cimitero a posare un fiore sui cari scomparsi? Annunciamo di voler ricordare e di affermare il nostro : "mai più" e dimentichiamo la tomba dei nostri cari?
Non è un tantinello ipocrita questo atteggiamento?
Siamo davvero convinti delle nostre affermazioni ? o sono solo modi di dire e fare perchè imposti dalla beneamata e osannata tv ? siamo ben poca cosa , vogliamo ricordare eventi di 60 anni fa , e non abbbiamo coscienza di ricordare eventi che accadono ora al nostro fianco e ben più efferati.
Ricordiamo il passato e non vediamo il presente. Bell'atteggiamento di umanità di alta moralità. La società che fa differenza tra morte e morte è forse degna di potersi dire moderna e civile?
Cosa distingue la morte di un bambino per far si che noi tutto possiamo disporre nella nostra tasca del più moderno dei telefonini da quella di un antico ebreo perseguitato da uomini a loro volta indottrinati?
A ben vedere non c'è differenza...eppure dei secondi si parla e si riparla dei primi invece nessuno ne vuol sentire cenno.
Non riconoscere questa incongruenza cosa puo' significare se non il fatto che spesso viviamo una vita decisa e imposta da altri senza che nessuno di noi osi proferir parola.

"qui sono due giorni che bombardano poco fuori citta'. I governativi cercano di ricacciare le truppe ribelli che minacciano di assaltare la citta'.
Scontri sono in atto anche in altre zone del Darfur, sopratutto sud darfur. Tutto cio' ovviamente ferma la macchina umanitaria e produce mgliaia di IDPs (internal displaced people, sfollati...) che devono poi essere assistiti... e la ruota ricomincia.
Noi siamo bloccati qui anche se ho parte del team ad Um Kadadah ma nn posso farli rientrare poiche' la strada e' attualmente MOLTO pericolosa. E' saltata la missione programmata per il 1 febbraio e sono anche stati sospesi tutti i voli, oltre ovviamente al coprifuoco alle 7...."

(MAX , da Um Kadadah! 13* 36' 14.79" N / 26* 41' 14.95")

parliamo di una corrispondenza del 27 gennaio 2009 non è una corrispondenza del lontano 1944.

27 gennaio 2009 il giorno della memoria....la memoria che non c'è.

"Ma non e' solo la guerra il nemico di queste popolazioni che devono sopratutto fare i conti con una terra poco ospitale, con la mancanza d'acqua, con la pochezza delle terre coltivabili e sopratutto, sopratutto, con uno stile di vita "occidentale" che cercano di copiare (almeno nei suoi aspetti piu' tristi e banali) ma che non possono fare sia per questioni religiose che per scarsezza di risorse."

(MAX , da Al Lait! 11°56'60.00"N, 27° 1'60.00"E)

La memoria che non c'è, ma la ricorrenza sulla Shoah che è ben presende su ogni mezzo comunicativo.
La memoria che non c'è, ma i cuori in pace per la lotta all'antisemitismo.
E così ora tiriamo a lucido il vecchio 1940-45 e lasciamo languire nel liquame l'odierno 2004-2009, siamo una società sempre un tantinello in ritardo (non me ne voglia il Grillo nazionale per la citazione abusata).

Aggiornamento al 02/02/09

"La Russia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, potrebbe imporrre il veto, come piu volte richiesto dalla Cina, all'articolo 16 per sospendere l'attività investigativa della Corte Penale Internazionale sui crimini contro l'umanità del Presidente sudanese Al-Bashir."

(da Italian blogs for Darfur, "la Russia annuncia il ritorno in Africa") )

Aggiornamento al 03/02/09

"nonostante questa situazione abbiamo appena finito la riabiltazione di 3 water yard quindi in un kaadadah area ci sono circa 250 mc d'acqua in piu' al giorno! iniziamo a breve le altre riabilitazioni!"

(MAX , da Al Lait! 11°56'60.00"N, 27° 1'60.00"E)

Citazioni :
Corrispondenze di MAX da Abd al Lait, Sudan
Yehoshua
Erdogan: Quanto ad ammazzare, voi sapete ammazzare molto bene!
Il balletto dei valori
www.unimondo.org
Torto marcio