martedì 7 ottobre 2008

Il senso della vita : interpretazione della realtà















Il senso della vita


La serie di post da me intrapresa "interpretazione della realtà" porta verso un unica direzione.
Nei tempi attuali per mantenerci alla stretta cronaca, siamo ben pieni di considerazioni econonico/finanziarie , sollecitati su piu' fronti a considerazioni tragiche.
In effetti , il nostro senso della vita non puo' ridursi a questo, per quanto grave possa essere una situazione, qualunque essa sia. Ci rendiamo conto, in buona sostanza che, come sempre, siamo indotti a pensare e considerare piu' per pensiero altrui che per nostre convinzioni. Sopratutto ci rendiamo conto che in questa vicenda grave, al solito, non tutto è noto e non tutto è chiaro alla luce del sole; alcuni saranno favoriti, altri (i piu') caricati di gravosi debiti, pochissimi beati in Paradiso. Anche in questa vicenda globale ci vediamo ridotti a meri spettatori passivi .
Allora vien voglia di cambiare pagina, cambiare discorso , cambiare scenario, il nostro pensiero latente : si fottino tutti , e vadano a quel paese i soloni e i potentati che ancora una volta vogliono salvare il proprio sedere a scapito della moltitudine.
Lasciamo questa realtà, ma poi è realtà ? e ritorniamo alle domande di sempre : è la vita che ho voluto , o quella che mi han lasciato vivere?
Siamo sempre al punto cruciale di tutte le questioni , il centro dell'uomo come essere in rapporto a ciò che lo circonda. Ma ciò che lo circonda non è quello che vogliono farci credere , tutt'altro. Quello che guardiamo non è sul serio quello che "vediamo" , ma solo quello che ci dicono che dobbiamo vedere.
Possiamo scuoterci, possiamo levare con un colpo di mano questa polvere di apatia che annebbia le nostre menti e di più, il nostro cuore.
In fondo cosa vediamo , quando troveremo quell'attimo di pace e cominciamo a riflettere sul serio ?
Vediamo forse questo cielo , questa terra, questo mare, questi nostri figli che crescono , questi nostri anni che passano ?
O piuttosto siamo solo presi dal vedere il lavoro , l'impegno, il cercare di salire nella scala societaria, il guadagnarsi il tozzo di pane, il portare a casa anche questa sera la cena ?
Si dirà che la questione della cena non è irrilevante per il 90 % di noi, ed è vero.
Ma in ogni caso alla fine cosa potremo dire ? abbiamo davvero visto questo cielo sotto cui abbiam vissuti i nostri anni ? lo abbiamo visto sul serio , o lo abbiamo dato per scontato come il soprammobile di casa abbandonato e impolverato ?
Cosa ci mancherà alla fine, la nostra lucidissima scrivania, o il colore del cielo che non abbiamo mai guardato ?
Credo che la risposta sia scontata per tutti noi.
Dovremmo solo avere il coraggio di voltare il viso da un altra parte e guardare una buona volta davvero questo cielo e sentirci sul serio uomini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutto tremendamente vero!!!
Ma a volte il fardello dei propri pensieri è talmente oneroso, da impedire di sollevare lo sguardo da terra e rimirare il cielo!!!