domenica 28 settembre 2008

IO
















Il mio sogno


Di solito scrivo i blog prendendo spunto dall vita sociale di tutti noi, dai pensieri generali che si percepiscono, mettendo sempre del mio .
Mi sono accorto però, che spesso nel voler interpretare la realtà, si perde l'orizzonte della propria "realtà" e dei propri sogni.
In fin dei conti,rispettando le esigenze importantissime della intera umanità, quel che più conta , è sempre e solo la nostra vita che viviamo, o meglio, dovremmo vivere come più ci aggrada.
Per questo io ho il mio sogno, che è , forse, un pò diverso dalla generalità dei sogni delle persone. In questa vita ognuno di noi ha delle aspirazioni, aspirazioni che vengono fuori dal contesto sociale e familiare in cui si vive, e purtroppo per noi , non ci viene chiesto in anticipo dove vogliamo nascere.
Col passare degli anni mi son reso conto che la mia vita ha un filo conduttore unico, sottile , ma persistente, che porta in un unica direzione. La mia vita non ha quasi mai seguito questo filo , vuoi perchè ognuno di noi è libero di scegliere fino ad un certo punto, vuoi perchè le conoscenze si formano man mano che si avanza sul sentiero tortuoso dei nostri anni. Mi son reso conto in ogni caso che non è mai la scelta di voler fare quel preciso lavoro, o di voler formare quel tipo di famiglia, a segnare la vita , ma soprattutto il "dove" fare tutto questo.
Mi son reso conto che tutto cio' che pensavo e immaginavo per il mio futuro , non era tanto focalizzato sul "cosa" e sul "come" ma sul "dove".
Mi vedevo attento lavoratore, affettuoso padre, fedele marito ma in un preciso ambiente : la mia terra.
Così non è stato, la mia vita è stato un susseguirsi continuo di dicotomia, di dissidio interiore sul dove doversi per causa di forza maggiore spostarsi, sull'accettare il compromesso , e adattarsi all'ambiente che era possibile raggiungere.
Il mio sogno man mano ha preso forma, e non si è concentrato su successi lavorativi, sul ragiungimento dello stato sociale contrassegnato dall'etichetta V.I.P., sulla conquista della femme fatal, sul fatto di dare ai figli un futuro degno,non si è mai lanciato in presentazione di ameni scenari e lontani atolli tropicali meta di tanti viaggi turistici. Il mio sogno si è man mano formato e ripetuto presentando un unico scenario : la mia terra.
Nella mia terra non ci ho mai potuto vivere, nè da piccolo , nè da adolescente , nè tantomeno da adulto. Per cui della stessa , io ho un concetto idilliaco, non avendo rapporto diretto con la vera realtà dei fatti , posso anche illudermi che la vita in quella terra sia perfetta. Ma non è questo che interessa il mio cuore, del resto come si dice di solito , siamo abitanti dell'intera terra. Quello che invece sento è il rapporto con questa terra, con questa aria, con questo mare. La relazione che si instaura tra il mio corpo, il mio intimo e quello che percepisco quando mi aggiro in quei luoghi.
Come un albero assimilia dalle radici e dalle foglie , anche io nella mia terra assimilo tramite tutto il mio corpo l'essenza vitale dell'essere vivo.
Son sempre io , dentro e fuori, ma in quel contesto, in quell'ambiente io mi sento diverso, pur facendo sempre le stesse cose. Da questo il mio sogno è quello di avere queste percezione continuata. Questo è cio' che si scopre viaggiando, conoscendo culture, visionando scenari, toccando usi e consuetudini diverse, si viene a contatto con cio' che è il nostro essere, che si fonde con quello che è la nostra madre terra, Gaia, e questa fusione puo' avvenire solo in un preciso luogo, ognuno di noi ha tale luogo, basta percepirlo, e io lo percepisco quando sono nella mia terra.
Non ho mai avuto la possibilità di viverci, ma è come una calamita , sento la spinta, la forza continua che lentamente ma inesorabilmente ti logora, e ti rafforza allo stesso tempo.
Questo è il mio semplice e piccolissimo sogno.

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