martedì 5 febbraio 2008

Il coraggio di dire NON CI STO'

Arriva il momento di avere coraggio di dire "NON CI STO' ", di opporsi , di dare un segno di repulsione.
Il momento di anteporre il giusto a interessi di parte, sofisticati calcoli di convenienza, tabelle di sfruttamento e guadagno personale.
Giunge sempre il momento in cui la "persona" se persona è, deve avere il coraggio e il diritto di dire "NON SONO DACCORDO", non sottostare a regole e leggi che sono palesemente in contrasto con cio' che è normale regola di buon senso.
Abbiamo bisogno di buon senso , piu' che di sbandierare slogan pubblicitari fasulli e per di più sempre disattesi.
Occore avere il coraggio di astenersi , quando anche solo un timido accenno potrebbe essere frainteso e strumentalizzato. Siamo al punto di non ritorno, al punto in cui gli uomini dovrebbero comportarsi da uomini e da persone pensanti , e non farsi usare come fantocci.

Avranno gli italioti questo coraggio? questa coscienza morale che nella classe dirigente manca da decenni e decenni ?

Probabilmente no, probabilmente è mero intendimento e pura follia solo il pensarlo.

E' bello sognare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo veramente alla frutta, ma il popolo italiano dov’è?
Tutti a guardare ‘Il Grande Fratello’? o tutti impegnati nei saldi di fine stagione?
Non posso pensare che siamo un popolo di Ringo people!!!!ma l’evidenza, purtroppo, è questa!!!
Uso il linguaggio orwelliano.
Tutte pecore???....brave solo a belare e produrre lana??? Intanto i 'maiali' inzozzano, sguazzano e ovviamente creano ‘porcellum’!!!!
Non commentiamo il fatto della legislatura incompleta…..ce ne sarebbero di cose da dire!!!! Ma, come si dice, oltre al danno anche la beffa!!
Si va a votare con una legge incostituzionale!!!
Beffa delle beffe: nel 60° anniversario della costituzione italiana!!!

L’articolo 1 specifica:
- la sovranità appartiene al popolo
Il popolo viene interpellato solo nominalmente, perché poi fattivamente sullo scranno siede chi è appoggiato dal partito.

L’articolo 48 contiene due punti:
- il voto è personale ed eguale, libero e segreto
- il diritto di voto non può essere limitato

E, quindi, impedire la scelta diretta del candidato limita il diritto di voto.

L’articolo 134 riporta:
- la Corte Costituzionale giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni.
L’articolo 136 infatti specifica:
- quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale a norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.
La Corte ha due mesi per decidere prima delle elezioni. Se dichiarerà la legge incostituzionale si potrà votare, comunque, con la legge precedente o spostare il voto dopo il referendum, indetto per maggio e subito annullato con una mossa da bari di professione.
Questa classe politica auto referenziale ha cancellato due referendum sulla legge elettorale. Decide nei ‘porcelli’ chi ci deve rappresentare in Parlamento. E' costituzionale questo?

Come aveva ragione J. F. Kennedy quando diceva:
‘Puoi anche non occuparti di politica, ma la politica non si occuperà mai di te’’.
Quindi, 'NON CI STO!!!!!!!!!!!!!'

Anonimo ha detto...

Thanks for writing this.